25 dicembre, 2015

Golden age



Riflessione dedicata agli adorati genitori.

Perché l’infanzia è l’età dell’oro? Perché la puerizia si accontenta di cose semplici: la sua magia risiede nella capacità di trasfigurare il mondo, di trasformare oggetti insignificanti in altrettante lance di Longino.

Ricordo che, quando eravamo bambini, assieme alla mamma addobbavamo l’abete natalizio non solo con i festoni, le stelle e gli angeli acquistati nella merceria, ma pure con palline create da noi: erano nocciole rivestite di carta stagnola. Era quello il momento più bello ed emozionante: appendere ai rami dell’albero quei piccoli pomi luccicanti. Era il tocco finale. Si restava ore incantati ad ammirare l’abete con le luci intermittenti che gettavano riflessi multicolori sulle decorazioni.

Perché l’infanzia è l’età dell’oro? Soprattutto perché la puerizia non è stata ancora sfiorata dalle ali gelide della morte. E’ un’età senza tempo, senza passato né futuro, concentrata in un presente dilatato ed aurorale.

Il giorno in cui, direttamente o indirettamente, si scoprono il decadimento, la malattia e la morte, tutto cambia. Da allora un’ombra, che neanche il Sole allo zenith riesce a cancellare, ci accompagna in ogni istante dell’esistenza. La morte (la nostra ed altrui), con la sua irrazionale implacabilità, incombe a somiglianza di un macigno in bilico su una cengia: è una roccia che da un momento all’altro può precipitare nel dirupo.

La morte e la vita s’intrecciano nell’esistenza a tal punto che non sapresti spiegare dove finisce l’una e comincia l’altra e vice versa.

Forse non ha torto chi pensa che la vita vera non sia qui, ma altrove, con un’età dell’oro che non è più collocata in un passato remoto ed irrevocabile, ma oltre l’orizzonte della nostra povera realtà, chiusa su sé stessa come un guscio inscalfibile. E’ un’illusione?

Svegliarsi un mattino ed essere avvolti dallo splendore dell’infinito…

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7 commenti:

  1. Bello! :) lo sto riscoprendo con i miei piccoli nipoti, anche se parliamo lingue differenti ci si intende subito solo con uno sguardo. Una vera "eta´dell´oro".

    Ciao

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    1. Le parole non sono indispensabili per comunicare. Words are very unnecessary...
      Auguro a Te ed ai Tuoi cari di vivere una perenne età dell'oro.

      Ciao

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    2. Grazie carissimo amico Zret.

      Ciao

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  2. La facoltà immaginifica nei bambini è al suo apice, forse perché non sono ancora del tutto dimentichi delle possibilità della natura umana. Età dell'oro ed infanzia hanno curiose coincidenze ma l'infanzia è anche spesso profondo dolore, dispiaceri, abbandoni ... dobbiamo tener fede ai tantissimi esseri umani che hanno da sempre raccontato dei transiti eterni in dimensioni differenti? Io penso proprio di si. L'adulto è spesso il peggior nemico di se stesso. Dovremmo allora reimparare a disimparare? In età adulta i pochi istanti di abbandono ci regalano ancora preziosi scampoli di libertà, se solo sapessimo gestirli meglio. I grandi artisti del nostro recente passato qualche illuminato consiglio ce l'hanno rivelato a proposito. Ciao

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    1. E già: esiste anche il lato oscuro dell'infanzia, quella violata e negata.

      L'età adulta è spesso adulterata.

      Ciao

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  3. In questo luogo è indubitabile che in ogni caso scontiamo una sorta di detenzione. Spesso mi chiedo, perché mi sembra di presagirlo, che lasciando l'attuale esistenza forse transiteremo verso una detenzione ancor più enigmatica di questa...ma diluiti nell'inesprimibile al di là, forse dilatati nello smarrimento della coscienza per un involontario radicamento alla dimensione terrena conservato fino all'ultimo respiro, quale altro tipo di gravità ci terrà legati a sé. non credo possa esserci autentica liberazione possedendo una qualche forma di coscienza individuata, eppure, anche privi di ogni coscienza non avrebbe davvero senso qualsiasi definizione o valore di condizione. Che luogo è questa terra? quale consapevolezza ci rilega alla vita o ce ne allontana...Un caro saluto

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    1. Riflessione di straordinaria profondità, Giovanni. La vita è enigma a sé stessa, mistero incluso in un altro mistero. Questa coscienza, cui siamo tanto attaccati, è benedizione e condanna.

      Ciao

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