25 luglio, 2005

Mai dire Maya

Maya è l'illusione, ma un'illusione scambiata per l'unica "realtà". A volte qualcuno tenta di convincere gli ignari sudditi-cittadini che, dietro questo velo, si nasconde (o si potrebbe nascondere) un' altra dimensione; almeno costui prova a far riflettere sull'evenienza che, non sempre, è così facile ed immediato distinguere, per dirla con Kant, tra la cosa in sé e il fenomeno. Condizionamenti culturali, ideologici, psicologici, percettivi...impediscono di squarciare questo drappo istoriato con le più diverse immagini, ora belle ora grottesche ora repellenti..., ma pur sempre immagini cui si è abituati, che sono il tessuto in cui quotidianamente siamo avvolti.
Qualche esempio: se una persona vi addita strane scie nei cieli, che non sono le solite scie di condensazione degli aviogetti, ma formazioni di ben altra natura, molto meno innocua. Se vi fa notare che s'intersecano a formare croci, reticoli, ragnatele; se vi fa osservare che, dopo decine di minuti, quelle striature non si sono ancora dissolte, bensì trasformate in strati opachi; se vi fa constatare come il cielo da terso sia diventato velato e "sporco"; se vi dice che tutti questi voli fanno parte di un progetto teso a modificare il clima, come reagirà la maggioranza delle persone? Reagirà dicendo: "Sono normali scie di aeroplani; non si sciolgono subito a causa di particolari situazioni metereologiche; sono numerose perché il traffico aereo, in questi ultimi anni, è aumentato "e via di questo passo.
Se qualcuno, adducendo prove, testimonianze, fonti, documenti ufficiali, vi ri"velerà": "Alcuni attentati di quest'ultimo lustro sono stati ideati e compiuti dai servizi segreti di questa e di quell'altra nazione, come reagirà la massa? Reagirà con ira, indignazione, disprezzo protestando: "Ma queste sono le ridicole, vergognose, inverosimili teorie della cospirazione!!!"
Se qualcuno vi esorta a riconsiderare la storia ufficiale, ad esempio quella relativa al secondo conflitto mondiale, anche in questo caso portando prove e documenti di una connessione tra Hitler da un lato, famiglie e banche statunitensi, tedesche, britanniche dall'altro, come reagiranno per lo più gli interlocutori? Si trincereranno dietro le loro convinzioni-pregiudizi acquisite attraverso il manualetto di "storia" di scuola media. Inoltre pioveranno le accuse di revisionismo, anche se, a più di cinquant'anni dall'attacco giapponese a Pearl Harbour, ormai si legge anche nei testi scolastici di storia contemporanea che il presidente Usa, Roosevelt era a conoscenza dell'operazione militare nipponica. Tuttavia Roosevelt e i vertici politico-militari, pur consapevoli di quello che stava per accadere, decisero di non intervenire, di non allertare le unità di stanza nella base delle Hawaii per trovare un casus belli.
Insomma questo velo di Maya non solo non può essere lacerato, ma nessuno deve ardire strapparlo, pena l'ostracismo, la derisione, la condanna senza appello. Anzi, come se non bastasse, è proibito mettere in discussione la "realtà" dei "fatti" così com'è.

Il motto di questi fautori dello status quo culturale, politico, scientifico..., avvezzi non tanto a pensare, ma a pesare come macigni, è il seguente: MAI DIRE MAYA.

Nota: Sulle scie chimiche vedi www.orgoneitalia.com e collegamenti; sugli attentati di stato www.disinformazione.it e collegamenti; sulla seconda guerra mondiale in una nuova luce, vedi, ad esempio, i saggi di D. Icke e i siti indicati dallo scrittore britannico.

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