18 agosto, 2005

La Chiesa cattolica tra simboli ed interessi

Inserisco un articolo tratto da un sito dedicato al Cristianesimo. Il contributo completa ed illumina il testo precedente "La fiera di Sua Santità".

Che il papa "scenda in campo" in pieno ferragosto per difendere la presenza dei CROCIFISSI negli UFFICI PUBBLICI e nelle case, ovvero questi ultimi baluardi di "presenza cattolica" esteriore, non è certamente un caso.
La Chiesa cattolica sta precipitando a velocità supersonica (se rapportata alla "normale" velocità della storia) in un abisso che, molto probabilmente, sarà senza ritorno.

Certamente questa organizzazione pseudo-religiosa votata allo sfruttamento industriale della credulità popolare ha raggiunto l'APICE della sua fortuna economica, che non aveva nemmeno ai tempi dello stato pontificio, che anzi era indebitatissimo.

A livello MORALE sta accadendo, però, l'esatto contrario: c'è il BARATRO, c'è un andare sempre più giù.

Oggi la chiesa cattolica percepisce dalla sola Italia 1 MILIARDO di euro con l'8 per mille dei proventi fiscali, grazie soprattutto NON TANTO alle scelte VOLONTARIE e consapevoli, ma grazie alla ripartizione alla sola chiesa cattolica delle scelte NON ESPRESSE (che sono ben il 70%). E' come se alle elezioni, le SCHEDE BIANCHE diventassero VOTI per un determinato partito.

Le regioni italiane (siano esse nere, rosse, azzurre o verdi) stanno sfornando continuamente nuove leggi di finanziamento degli ORATORI (addirittura!) nonché della nuova figura del Cappellano sanitario (altri milioni di euro per "confortare religiosamente" i malati). Se serviva un SUPPORTO MORALE, perché non spendere questi soldi per psicologi e assistenti sociali da inserire negli ospedali, come nelle nazioni CIVILI? Il "conforto religioso" non era "compreso" nel MILIARDO di euro dell'8 per mille?

Per non parlare della miriade di leggi e leggine, nazionali e regionali, volte al restauro e alla costruzione delle chiese destinate a rimanere semivuote e, in assenza di analoghi provvedimenti, tesi all'urgente realizzazione di aule scolastiche cronicamente mancanti.

Non ultimo, il fatto che lo Stato italiano stipendia decine di migliaia di insegnanti di Religione significa che la chiesa cattolica è l'unica entità al mondo che VIENE PAGATA per FARSI PUBBLICITA'! E che pubblicità! Martellante, onnipresente, insistente, prepotente, sin dalla scuola materna.

Ma non si tratta di un abisso morale solo in termini economici. Basti vedere come il Vaticano sta gestendo l'ENORME SCANDALO MONDIALE dei preti pedofili o, più in generale, dei scacerdoti che commettono REATI, specialmente SESSUALI.

Forse l'austero Ratzinger vuole ripulire la chiesa da questa masnada di maniaci? Tutt'altro! Si cercano anzi coperture e impunità. Il Cardinale Angelo Sodano ha avuto l'arroganza di invocare trattati internazionali per chiedere a Condoleeza Rice di sottrarre centinaia di parroci pedofili statunitensi alla giustizia, la quale, ad esempio, ha gia' condannato la diocesi di SAN FRANCISCO a 20 milioni di dollari di risarcimenti per reati sessuali commessi da esponenti del clero.

ACCANTO A QUESTO TRACOLLO MORALE C'E' UNA CRISI DI CONSENSI SENZA PRECEDENTI: "perdere" il primato etico-sociale in SPAGNA, con l'approvazione della legge che consente i matrimoni omosessuali (cioe' fra uomini o fra donne) è un fatto senza precedenti: tuttavia si tratta solo della punta di un iceberg, perché, nel frattempo, le chiese si svuotano, i cattolici non credono più ad alcun dogma tradizionale e vivono come tutti gli altri, senza particolari restrizioni sessuali, ivi compresi quelli che gridano "viva il papa".

A questo proposito, è curiosa un'esperienza fatta da chi scrive, proprio in questi giorni. Accendendo la radio ieri mattina, ho sentito un resoconto del raduno giovanile a Colonia, la giornata mondiale della gioventu'. Si stava dicendo che i giovani, grazie al tempo favorevole, restavano a dormire sui prati, bevevano birra e dormivano fino a mezzogiorno per smaltire sbornie e prestazioni fisiche di vario tipo. Deserte o quasi le MESSE e le CATECHESI del mattino.

A questo punto mi sono accorto che era la radio svizzera!

Eh gia', i nostri asservitissimi media non avrebbero mai fatto un resoconto cosi veritiero! Anzi, ascoltando le differenze fra i resoconti su Colonia, faceva piuttosto ridere sentire la televisione del nostro regime abbandonarsi ad entusiastiche quanto infondate esaltazioni che ricordano un po' troppo i cinegiornali dell'èra fascista (èra forse mai terminata del tutto, chissà).

Scusate la lunga premessa, ma a questo punto domandiamoci: a CHE COS'ALTRO potrà mai "attaccarsi" Ratzinger se non al crocifisso? Non sembri una battuta: alla chiesa cattolica è rimasto ormai il solo involucro esteriore di una ex-religione ora Business Company, tutt'al più dedita al turismo vagamente "religioso".

E' IMPENSABILE che questa chiesa possa fare appelli morali o spirituali: sarebbe anzi tragicamente comico e tutti sanno ciò, anche se non lo dicono, anche se FINGONO APPROVAZIONE solo per un banale opportunismo del tutto convenzionale.

Ecco allora l'ultima carta da giocare per Ratzinger & soci: RINFORZARE la PRESENZA ESTERIORE, in modo diffuso, invasivo ed invadente, come la pubblicità della "Coca Cola", che cerca quasi di integrarsi col paesaggio, in modo che tutti trovino "naturale" ed "ovvia" questa presenza simbolica, ma,al tempo stesso, ingombrante ed anche un po' arrogante, essendo il crocifisso (e NON la CROCE si badi bene!) il MARCHIO del cattolicesimo, non del cristianesimo.

Un marchio che la Storia ha associato agli STERMINI non meno della SVASTICA nazista: basti pensare alle CROCIATE, ai roghi degli "eretici" e delle "streghe", all'inquisizione ed alle torture, tutte atrocità commesse in presenza e in nome dell'immancabile crocifisso.

Ma il crocifisso, per una ironia della storia, ci ricorda anche, in fin dei conti, il potere di Roma di mandare a morte gli innocenti, di ELIMINARE tutti coloro che a torto o a ragione sono considerati "oppositori". Non c'è dubbio che tale potere arrogante della Roma imperiale sia stato poi ereditato, nei fatti, dalla Roma papale.

Esponendo il crocifisso, tra l'altro, i Tribunali italiani continueranno ad usare come simbolo un clamoroso "errore giudiziario" e questo non è affatto rassicurante per la sorte dei giudicati. In fin dei conti Gesù è stato condannato a morte da un procuratore romano: Ponzio Pilato. Chissà se ci hanno mai pensato.

Fonte:
cristianesimo.it

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