11 giugno, 2006

Perfezione

Si Deus, unde malum? (Agostino)

Il punto di vista di un profano

Molti scienziati e filosofi, ma soprattutto teologi, contemplando la mirabile armonia che impronta di sé l’universo, vi intravedono un progetto divino: la sezione aurea, la serie di Fibonacci, la geometria frattale sono le sigle di una mente sublime che ha concepito l’universo, dalle spirali delle galassie all’elica doppia del DNA. A tutto soggiace (o sembra soggiacere) un equilibrio meraviglioso: l’universo è davvero kòsmos, ossia ordine.

Un Dio ingegnere ha creato lo spazio ed il tempo, usando un linguaggio matematico di tale complessità che una sua soltanto parziale comprensione è prerogativa di quelle menti inclini ad elaborare concetti attraverso i numeri. Equazioni e matrici sono la struttura profonda della realtà, una realtà inconoscibile nella sua essenza, ma – dicono - perfetta.

In fondo tutti coloro che esibiscono compiaciuti tale perfezione ricordano il Dio descritto nel biblico Libro di Giobbe. Dio, di fronte all’atroce esperienza del dolore, è soltanto capace di mostrare allo sventurato Giobbe le sue magnifiche invenzioni: “Che delusione” – chiosa Claudel – “l’Architetto orgoglioso ci porta su e giù per le sue costruzioni”.

Georg Steiner nell’eccellente saggio Grammatiche della creazione, riflette sull’incoercibile impulso a creare che connota sia gli artisti sia l’Essere supremo: scavando nelle possibili cause delle manifestazioni artistiche più disparate, da Esiodo a Leopardi, mediante una serie di incursioni nel territorio di confine tra la filosofia e la fisica quantistica, Stirner fa echeggiare nel silenzio delle pagine scritte le perenni domande senza risposta sull’assurdo della condizione umana e sulla gratuità dell’universo. L’autore, al culmine di una climax di interrogativi, si chiede se “una colpevolezza, un'inimmaginabile irresponsabilità non sia inerente alla creazione divina. Pensate alla lenta morte di un bambino torturato”.

In un attimo questo dubbio fa tabula rasa di tutte le estatiche contemplazioni, dell’elucubrazioni di fisici e di pensatori sull’”armonia prestabilita”, sul male giustificato e spiegato con le antinomie della teodicea. Resta così il nocciolo duro dell’esistenza, dimensione irrazionale, caotica e lacerante, al cui cospetto gli uomini tutti ammutoliscono.

Mi domando se non sarebbe preferibile un Dio meno ferrato nelle discipline scientifiche, ma più partecipe della sorte del suo giocattolo rotto.

9 commenti:

  1. DIO,DIO,DIO!
    CHE C'ENTRA DIO COL BAMBOLOTTO ROTTO!
    NOI SIAMO FRUTTO DI.....BASSA TECNOLOGIA ALIENA,LA PERFEZIONE DELLA CREAZIONE DI DIO SI FERMA ALLO SCIMPANZE'punto.
    Per quanto riguarda il pianeta TERRA,la vedo così...
    Quello che chiamiamo uomo è una creatura terrestre con connotati precisi,corrispodenti a canoni ormai consolidati,abita il pianeta,meschino!e pensa di essere il RE dell'universo, al centro dell'attenzione di DIO!
    Fiiiigurarsi se l'energia creatrice,sta a pensare a un povero deficente non creato da LUI, costretto, a differenza di tutti gli altri esseri,a I M P R A R E ,altrimenti non diventa un uomo!
    Non riesce a mettersi in piedi,a parlare e a ragionare,se non riceve insegnamento!
    MA ZRET CHE DICI E CHE MI FAI DIRE?

    NOTTE!!!!!!!

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  2. Per giocattolo rotto intendo l'universo. Anch'io penso che siamo figli di dei minori, neanche tanto divini. Appunto: perché tutto questo dispendio di energie per "creare" un universo sostanzialmente inutile? Perfetto ed inutile nonché incomprensibile (almeno per me) come un'equazione.

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  3. A CHE TANTE FACELLE?
    se l'è chiesto anche Leopardi,che obbligherei tutti a studiare!

    ...e perchè NO?...la creazione?
    Quel giorno "DIO" si annoiava a morte,così combattè la noia e la solitudine "operando" ovvero creando qualcosa per puro diletto...
    ti va questa spiegazione?
    ...per puro diletto...
    Io non ne ho altre e da un po' di tempo non mi arrovello più di tanto con i perchè....onde evitare la perdita della ragione!
    byebye!

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  4. Prima mi sono dimenticato di salutarti. Ciao Angela. Per noia? Lo ipotizza anche Moravia. Può darsi. Buona settimana!

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  5. io ho la visone di Dio nell'energia, che muove tutto l'Universo, che è presente ovunque,ke nn si sa da dove sia nata, ke ha creato la materia,ke permette a tutti di vivere, ecco cos'è.

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  6. il male nn è un'essenza come ci si ostina a vederla, il male siamo noi che lo determiniamo cn le nostre scelte.Venendo amancare le scelte mancherebbe il libero arbitrio.Dio nn decide per noi, noi abbiamo una serie di scelte,e scegliamo liberamente,nn trovi affinità con ciò ke dico e la fisica dei quanti?
    Non sempre bisogna prendere l'immagine di Dio ke ci danno, troppo personificata e lontana da noi...

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  7. io di Dio mi sono fatto una mia idea, te la dirò meglio quando ci vedremo

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  8. Diquisiremo anche di teologia. Severino dice che il male... Ciao a tutti!

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