13 settembre, 2006

Accesso negato all'istruzione

In molti stati del mondo, soprattutto in Africa, Asia, America meridionale, i bambini e gli adolescenti delle pletoriche classi povere non solo non possono frequentare la scuola, ma spesso purtroppo sono reclutati affinché combattano in uno dei tanti conflitti fomentati da multinazionali che ambiscono ad impadronirsi di risorse naturali (legname, uranio, diamanti, metalli preziosi…), conflitti voluti dai governi ombra occidentali nonché dalle varie chiese, cattolica in primis.

Il tragico fenomeno implica lo snaturamento dell’infanzia e della pubertà, periodi della vita che dovrebbero essere consacrati al gioco ed all’apprendimento, non essere violati dalla ferocia della guerra. Responsabili di questo problema sono gli esecutivi corrotti di paesi appartenenti al cosiddetto Terzo mondo. Tiranni, presidenti quisling come il presidente dell’Afghanistan, incrudeliscono contro la popolazione, conculcando i più elementari diritti e negando l’accesso all’istruzione. Dietro questi dittatori fantoccio, s’intravede sempre la longa manus della sinarchia, che allunga in ogni dove i suoi mostruosi tentacoli.

La situazione non è tuttavia molto diversa all’interno delle nazioni occidentali. Infatti, nell’ambito delle plutocrazie sinarchiche, dietro parvenze fallaci, il sistema “educativo” affossa la cultura ed impedisce alle nuove generazioni di apprendere: di fatto gli alunni sono indottrinati. Gli allievi, per lo più, imparano qualche nozioncina delle discipline umanistiche e scientifiche o, nel migliore dei casi, acquisiscono qualche conoscenza, senza mai sapere quello che studiano, ma soprattutto ignorando verità scomode. La scuola, così come è concepita, è una prigione mentale, un lager per gli intelletti liberi. Quello che più inquieta non è tanto la preparazione assai carente delle nuove generazioni (molti attempati politici sono dei veri beoti), ma la fitta rete di pregiudizi, di banalità e di pseudo-concetti che otto anni di scuola primaria e secondaria di primo grado costruiscono sicché diventa poi arduo ed intempestivo cercare di smagliarla. Il Buddhismo Zen ci insegna che, se desideriamo comprendere qualcosa, occorre liberarsi da tutti i preconcetti. L’esperienza ci conferma che i discenti sono ingranaggi di un sistema volto a distruggere la libertà di pensiero e di azione, ma ricorrendo all’ipocrisia dell’educazione alla “salute” (scie chimiche permettendo, bisognerebbe chiosare), dei “valori” europei, della motivazione, della socializzazione e di altre corbellerie simili.

“Educare” significa letteralmente “far crescere”: si cresce attraverso l’osservazione, la riflessione, l’impegno, la conoscenza vera che è cultura e non la sterile erudizione di cui potranno gloriarsi semmai il “letterato” e lo “scienziato”. Entrambi, nonostante il differente (sino ad un certo punto) campo di “competenza”, sono adatti, a mala pena, a presentare qualche ignobile servizio di Superquark

Nessun commento:

Posta un commento

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

AddThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...