31 ottobre, 2006

Idiotiloti

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Libertà ch’è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta (D. Alighieri)

Giorno dopo giorno, rinunciamo, quasi senza accorgercene, alle nostre residue libertà, ma, quel che è più grave, molti schiavi sono contenti di esserlo, purché non si tolga loro quella scatola diabolica chiamata televisione e soprattutto quell’abominevole e noioso rito denominato calcio, in dosi quotidiane e massicce.

Gli iloti si ribellavano spesso: le loro ribellioni erano sedate nel sangue dalla classe dirigente degli Spartiati che anzi, ogni anno, dichiaravano guerra ai lavoratori ridotti in stato di servaggio, per falcidiarli. Gli iloti di oggi sono idiotiloti, privi non solo della capacità di rivendicare diritti conculcati, ma anche di concepire un mondo affrancato dalla tirannide (vaticana in primis): restano inebetiti a fissare lo schermo, vero e proprio schermo che non riproduce il reale, ma lo nasconde, mentre ogni tanto grugniscono una bestemmia, quando il “politico” di turno non mantiene le promesse pre-elettorali. Poveri illusi: pensano ancora che le elezioni servano a qualcosa.

Tra questi idiotiloti, spiccano proprio quelli che credono di essere indipendenti, di ragionare in modo autonomo, solo perché hanno “scoperto” (come sono geniali!) che le banche prestano denaro ad alti interessi (pensavo fossero enti dediti alla beneficenza) e che a Campione d’Italia prospera un’èlite di privilegiati corrotti con redditi altissimi. Costoro sono dei pifferai magici che incantano i topi da laboratorio, come, ad esempio, li definisce Amy Worthington. Sono topi usati per esperimenti (non è una metafora) e poi uccisi. Se a loro una “vita” del genere piace, esistono per fortuna delle persone che, non accettando lo stato delle cose, levano la propria voce in difesa della libertà, esponendosi al pubblico ludibrio ed a rischi anche peggiori.

Ancora una volta, dal passato proviene un insegnamento imperituro da scolpire a lettere cubitali in ogni dove e da mandare a memoria. Apollonio di Tiana, il cosiddetto Cristo pagano, profeta e taumaturgo, vissuto nel I secolo dell’era volgare, ci ammonisce sul valore inestimabile della fedeltà a sé stessi con le seguenti parole: “Un grande dovere s’impone al saggio: egli deve morire per le sue idee e la verità deve essere a lui più cara che la vita. Non sono né la legge né la natura a dettargli tale scelta, ma il suo coraggio e la sua forza d’animo”.

Di fronte a queste parole di un uomo intemerato, i tribuni della plebe dovrebbero avere un sussulto di dignità, chiudendo i loro blogs e le loro trasmissioni televisive di “denuncia”.

9 commenti:

  1. Anch'io non sopporto l'ignavia: noto le stesse reazioni nel popolino che hai osservato tu, ma chi non s'indigna non è degno. Ciao!

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  2. Perdete il vostro tempo a parlare con chi non vuol sentire.
    L'unica cosa giusta da fare è accennare alcune cose, poi sarà il tipo, se interessato, a tornare da voi a chiedervi novità e spiegazioni.
    Ciao!

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  3. Il tempo speso a divulgare non è mai perso.

    Ciao!

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  4. Diem perdidi, diceva Tito, quando, trascorso il giorno, non aveva compiuto un'azione utile. Nulla è perso, se lo facciamo con motivazione. Ciao!

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  5. Spesso siamo noi che inconsciamente desideriamo meno libertà e finiamo con lo svendere quel residuo che ci rimane. Ad ogni modo, credo che per 1000 persone che ci deridono ce ne sia almeno una che viene toccata dalle nostre parole. Di conseguenza non avremo perso tempo. Spesso, poi, il processo è lento e quelle parole ristagnano dentro la nostra coscienza perchè siamo noi che cerchiamo di isolarle lì. Ma prima o poi la Verità verrà a galla.

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  6. Noi gettiamo dei semi: alcuni germoglieranno, essendo caduti sul terreno fertile.

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  7. Se posso fare una mini statistica delle persone a cui ho iniziato a parlarne posso desumere che:
    il'5% è interessato e continua le sue ricerche per conto suo
    l'80% sono interessati ma troppo pigri per continuare da soli le ricerche
    il 15% pensa che stai dando di matto e che non hai le basi scientifiche per capire certe cose (di solito universitari che venerano la bibbia scienza ufficiale)

    Quindi il tempo non è perso...anzi..
    l'unica cosa che dico è non perdere la testa con quel 15%, perchè probabilmente non ne usciranno più, almeno finchè non ci sbattono la testa in 1° persona.

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  8. Concordo in pieno Trunsk. A quel 15 per cento non rispondo neppure. Ciao.

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