25 ottobre, 2006

Il vero valore della cultura classica

Non so per quale motivo generazioni di studenti si accostino alla cultura classica anche nelle forme semplificate del sistema “educativo” liceale ed universitario di questi ultimi lustri, se poi non se ne ricava alcun insegnamento.

Lo storico Tucidide, nelle Storie, descrive con mirabile icasticità l’imperialismo ateniese, quando la pòlis attica represse in modo sanguinario la rivolta degli abitanti di Mitilene, nel 427 a.C. Perché allora non comprendiamo che le attuali “democrazie” sono basate sugli stessi strumenti coercitivi di cui si avvalsero i politici ateniesi, per imporre il loro predominio sugli avversari e sulle città “alleate”? Le vicende della Grecia, mutatis mutandis, contengono in nuce la storia contemporanea con la politica egemone ed aggressiva degli Stati Uniti… di Roma?

Fedro, considerato a torto un minore, con le sue favole ci insegna che i potenti sono tutti uguali: adattata ai nostri tempi, la morale dell'apologo L’asino ed il vecchio pastore è un’esortazione a non votare. Prima o dopo, infatti, gli uomini delle classi dirigenti tradiscono gli ingenui elettori. Un esempio: la liberalizzazione del mercato dell'energia, voluta dal ministro Bersani, ha comportato l’autorizzazione alla costruzione di una centrale turbogas ad Aprilia. Sono state numerose, in questi mesi, le manifestazioni dei cittadini, delle associazioni, dei comitati di quartiere, contrari alla realizzazione di un impianto rumoroso ed inquinante. Sia detto per inciso, le emissioni di ossido di carbonio derivanti da queste centrali sono un balsamo, se confrontate con le velenose sostanze contenute nelle scie chimiche, ma tant’è… Marrazzo, presidente della regione Lazio, durante la campagna elettorale aveva giurato e spergiurato che l’impianto non sarebbe stato costruito. È una promessa che ora non mantiene, perché colui ha dato il suo assenso alla realizzazione della centrale. Sì, proprio marrazzo che, in una nota trasmissione televisiva, berciava, gli occhi strabuzzati e le vene del collo turgide, contro i soprusi, le ingiustizie, le vessazioni del sistema italiano, ora, con disinvoltura, avalla le decisioni degli inquinatori.

Ammiano Marcellino, storico del IV secolo, ci offre un eccelso insegnamento sull’informazione che oscilla tra censura ed invenzione di notizie, quando afferma: “Chi tace i fatti da lui conosciuti non inganna meno di colui che inventa cose mai avvenute”. Difficile trovare parole più calzanti per descrivere le strategie disinformative dei media di regime e la genia dei “giornalisti”, pusillanimi barzelletieri.

Potrei proporre molti altri esempi che dimostrano come gli scrittori greci e latini più accorti avevano compreso quasi tutto dell’uomo e della storia. Chi ne ha letto le pagine più significative ed ha compenetrato l’intimo senso delle loro opere non può recarsi alle urne, non può credere alle menzogne dei pennivendoli, non può affidarsi all’uomo (homo, humus; uomo, fango). Non mi si citi Cicerone, scrittore di talento, ma, quasi sempre, noioso e superficiale divulgatore della filosofia greca, nonché democristiano ante litteram, come lo definisce Massimo Fini. Se dipendesse da me, ridimensionerei la presenza dell’Arpinate nei programmi di studio a favore di altri autori.

Si consideri infine la modernità del pensiero di molti classici, sul piano delle idee, ma anche la bellezza imperitura della letteratura greca e latina. Ne risalterà per contrasto, il servilismo e la crassa ignoranza della maggior parte degli “intellettuali” di oggi che amano esibire la loro “cultura”: le loro riflessioni non sono più profonde di quelle degli antichi, ma solo cerebrali ed astruse.

4 commenti:

  1. Davvero un post interessante, che contiene moltissimi spunti per riflettere. Io stesso posso dire di aver rinnegato per anni la cultura classica e quando l'ho riscoperta ho cominciato la mia opera... inoltre voglio rimarcare (come peraltro ho già espresso in uno dei miei post) come il voto sia una mera illusione del potere mentre è quest'ultimo che corrompe chi gli si avvicina. Per quanto riguarda le informazioni occultate, non posso che condannare chi tace o manipola la Verità. Concludo dicendo che la cultura classica è un utile paradigma attraverso il quale vedere la realtà di oggi e che oggi la "cultura" ha perso la sua importanza, sostituita dalla mera corsa al nozionismo, che è in netto contrasto con una visione d'insieme dell'ordine delle cose. Ciao, e ancora complimenti per questo post.

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  2. Ciao Capitano Nemo, l'antitesi che evidenzi tra cultura e nozionismo è il fuoco del problema. E' ovvio che non dobbiamo idolatrare tutti gli scrittori antichi, ma cercare di comprenderli e di apprezzare i loro insegnamenti. Ciao e grazie.

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  3. Ciao Angela,in fondo, però, i classici non erano così sereni come pensano alcuni: il dionisiaco prevalse sull'apollineo. Anche Apollo poi era originariamente un dio della distruzione. Ciao!

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  4. http://fai.informazione.it/880A389D-6C87-4317-934E-81E8507020F6/Considerazioni-sull-utilita-della-cultura-classica

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