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Radici svelte, scoperte. Il diamante del dolore scintilla con le infinite sfaccettature più o meno taglienti. Una fuga verso l'ignoto, per liberarsi del cappio della vita quotidiana. Ferite che non si rimarginano. Dolori invisibili, latenti per anni che, all'improvviso, erompono in grida e follia. Ora è un amore non corrisposto, ora una perdita, un'acuta nostalgia, la solitudine, il senso di inutilità, l'attesa vana negli ultimi, frananti giorni o anche l'afa della noia, mentre il tempo immobile scorre.
Giorno dopo giorno, intanto, continua il viaggio fatale verso l’orizzonte.
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