12 febbraio, 2011

Timorìa

Could be right, I could be wrong. (Public image Ltd)

Il tempo è scaduto: ne siamo consci. Gli eventi ci incalzano con i loro artigli di acciaio. Il grande gioco è alla sua ultima manche. Infatti si tratta di un gioco, benché feroce. Invano siamo stati avvisati ed ammoniti: se le profezie si adempiono in modo fatale (poco o punto importa se le predizioni si autorealizzino o se dipendano da un destino), dove finisce il libero arbitrio cui ci si appella affinché cambiamo?

Siamo alle solite: si cerca senza requie e con poco senno un responsabile. Di Dio, del Demiurgo, degli Arconti o degli uomini: di chi è la colpa? E’ vero: gli uomini (non tutti nella stessa misura) hanno le loro responsabilità che coincidono con l’egoismo, l’indifferenza, la cupidigia… Non eravamo, però, stati creati “ad immagine e somiglianza di Dio”?[1] Va bene: qualcuno o qualcosa ci traviò. Tutto andò storto da allora, nonostante alcuni patetici tentativi di cambiare rotta. Non so se l’essere umano sia fondamentalmente buono o malvagio. Credo sia egocentrico: allora si capisce se è più incline al male o al bene.

Dunque è inevitabile che l’umanità sia punita, come quando fu quasi del tutto sterminata dal diluvio. Forse quell’epocale inondazione fu un evento naturale (o tecnologico?) che poi antichi popoli attribuirono a divinità irate e colleriche. Quel castigo nondimeno non fu sufficiente, nonostante fossero sopravvissuti il pio Ziusudra-Utnapishtim-Noè ed i suoi discendenti. Eccoci quindi di nuovo con la spada di Damocle di un cataclisma storico. Il copione è molto simile e, come se non fossero bastate le brutture e le violenze del passato, si prospetta l’avvento di un “mondo nuovo” da far tremare le vene e i polsi. Come se non fosse bastato lo strazio dell’esistenza quotidiana, ora ci attende il patibolo per essere nati. Molto bene. Riceviamo la ricompensa del nostro agire e/o del nostro subire, indifferentemente, di azioni consapevoli o inconsapevoli, anteriori. Fatum. I giusti saranno salvati, ma esistono i giusti?

Siamo di fronte a questa giustizia punitiva, al cospetto di un Male assurdo, coronato da una sanzione che pare, se non discutibile, intempestiva: nessuno è del tutto innocente, ma non so che gusto si possa provare a vedere un epilogo che si conosce già, solo per poter esclamare: “Hai visto? Te l’avevo detto!”

E’ una concezione basata sulla vendetta e sul senso del peccato: la mentalità medievale, interpretata da alcuni antropologi come “cultura della colpa”, ha lasciato i suoi strascichi. Non si può affermare che è una visione affatto errata; certo stride con un’etica imperniata su altri princìpi. Credo che potrei accettare l’esistenza di un Dio alla Horkheimer. Non che i conti non debbano essere pareggiati, anzi, ma forse si potrebbe (o si sarebbe potuto) intervenire in un modo diverso, senza lasciare esplodere la granata le cui schegge di pazzia si conficcheranno nella carne viva. Non si può pensare che l’orrore tracimante sia cancellato con un colpo di spugna.

Sarà pure un’ottica sfocata: tutto questo potrebbe essere necessario e persino equo, ma a volte si viene rasentati dal pensiero che una fenditura di irrazionalità spacchi l’universo. Scrive Sebastiano Vassalli nel romanzo storico “La chimera”: “Arriva sempre nella vita di un uomo che abbia avuto in gioventù un forte stimolo ideale, il momento in cui si prende atto definitivamente, senza più speranze né illusioni né sogni, dell’inerzia delle cose e del mondo, il momento in cui si capisce che la fede non smuove le montagne, che le tenebre prevarranno sempre sulla luce, l’inerzia soffocherà il moto e così via”.

Non siamo a questo punto di sfiducia e di disincanto, ma moltissime questioni esigono una vera risposta che invano cercheremo con le nostre limitate, gracili conoscenze o nei libri, sacri e no.

[1] Forse non esiste traduzione più grossolana ed approssimativa di questa vulgata, ma tant’è…



APOCALISSI ALIENE: il libro

23 commenti:

  1. Credo proprio che quel male che ci accompagna sia … "Scheggia nella carne" (o "spina" o "pungolo") ma nonostante tutto le religioni e la filosofia, non ci impediranno di bere quel calice fino in fondo, si … fino in fondo e all’ultima goccia, che che se ne dica.

    Anche negando l’esistenza di Dio non possiamo sottrarci dal nostro destino che ci creiamo tutti i giorni con il nostro fato continuo.

    Ad ogni azione deriva una reazione uguale e contraria: della stessa intensità che ritorna verso l’autore dell’opera.

    Pensieri, parole ed azioni sono i responsabili dei debiti karmici. Il risultato karmico non è una ricompensa od una punizione, ma un effetto inerente all’azione medesima.

    Non è, quindi, una legge morale, bensì una conseguenza inevitabile.

    Alcune riflessioni tratte dal mio vecchio blog.

    wlady

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  2. ma siamo sicuri che il tempo sia davvero scaduto? forse svanisce, per questo tempo, un certo modo d'intendere la vita così come fino ad oggi o appena ieri noi credevamo dovesse essere intesa..qualcosa ci rende insospettabilmente disumani e sempre di più..l'Età dell'Abisso, la voragine oscura che gli antichi previdero per quest'era zodiacale non credo riguarderebbe tanto una distruzione totale delle cose visibili, che peraltro è già in atto da almeno cinquant'anni, quanto invece il baratro consisterebbe in un nostra prossima abnorme mutazione interiore..mostri di noi stessi in noi stessi..intimamente plastificati, assolutamente deviati e pertanto incapaci una volta morti alla vita fisica di risalire in spirito alle sorgenti del Vero..ora fin dove si spinge la nostra devozione?

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  3. l'assuefazione alla "loro" normalità è inimaginabile...solo una devozione ardente permette all'uomo di costruire interiormente l'arca di salvezza...credo questo sia il senso delle navicelle votive che gli arcaici deponevano nei corredi sepolcrali dei loro cari e che dopo secoli i primi cristiani incidevano con segno tremolante sul marmo dei loro cimiteri..tutti noi dovremmo, dico dovremmo essere Noé a noi stessi poiché il Diluvio elettromagnetico è già iniziato ed è quasi inavvertito per quanto ci abbia già quasi sommerso..è sicuro vi sono più forze in azione e l'uomo è innanzitutto una creatura allegorica e simbolica..quanta forza dell'enigma di Amore possiamo sprigionare..siamo fiochi, pallidi nell'animo..presto impazzirò

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  4. Wlady, pare che una volta messo in moto il meccanismo, non si possa più fermare e noi qui stritolati nell'ingranaggio.

    Ciao e grazie.

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  5. Molto belli i tuoi commenti, Giovanni. Da questi s'intende che in certi momenti hai toccato il Cielo coun un dito...
    Grazie! E continua così...

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  6. Se fosse il Tempo la scadenza, l'inevitabile caduta, anche se questo tempo è Abisso nero ed imo? Le navicelle che citi, Giovanni, ricordano l'imbarcazione di Caronte che traghettava le anime verso la dimora finale, ma noi siamo insepolti e non abbiamo dato l'obolo per l'ultimo viaggio.

    Ciao e grazie.

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  7. Ciao Zret, era da molto tempo che non ti leggevo,permettimi di commentare in questo tuo post, tu dici …:
    “…Non eravamo, però, stati creati “ad immagine e somiglianza di Dio”?
    Aiutami a comprendere questo tuo pensiero …stai dicendo per caso che se esiste Dio,il quale è giusto e buono,non dovrebbe permettere il male? In realtà molti si pongono questa domanda,che a mio avviso, non sono molto onesti nel porsela.
    In realtà è come se stessero chiedendo a Dio(Elohà)che li liberi delle conseguenze del male che loro stessi praticano.
    E’ come se dicesse: io faccio come mi pare,ma tu Dio,devi fare in modo che io non soffra,altrimenti che Dio sei?
    Molti, poi,non trovando una risposta soddisfacente,arrivano alla conclusione che,poiché esiste il male,Dio non può esistere. Con tale conclusione si ammetterebbe però che esista una forza (il male) che governa tutto, la quale occuperebbe il posto di Dio. La prospettiva sarebbe allora tragica, oltre che inspiegabile.
    Da dove ha origine allora il male? Non si confonda la scelta del male con il male stesso. Scegliere il male è diabolico. Tuttavia, finché non si sceglie di operarlo, il male rimane solo una possibilità inoffensiva, perfino necessaria. Nessuno obbliga a ustionarsi col fuoco, ma la scottatura avverte che non è il caso di giocare con il fuoco.
    Il male è allora l’altra faccia del bene. Non si può definire il caldo senza la presenza del freddo e viceversa. Non si può definire il buono senza un raffronto con il cattivo. Da dove viene allora il male? Chi l’ha creato?
    Ovviamente, fu il creatore di tutte le cose.
    Caro Zret,prova a fare un post “su come si può evitare il male”

    Ps saluti a mamma e papà oltre che al tuo fratellone.
    A presto leggerti.

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  8. Carissimo Oldleon, non sono incline ad assimilare il male ad principio come lo yin: il male è qualcos'altro, è qualcosa di oscuro e di profondamente irrazionale.

    E' come se un elettrone fosse male ed un protone il bene: è per questo che molte persone, non appena vedono il simbolo del Tao, affermano stoltamente che è l'emblema del bene e del male (sic), laddove esprime due archetipi cosmici complementari.

    Certo, il male è nella scelta del male, ma come potè un Adam perfetto scegliere il male, dal momento che la vera libertà è la scelta del bene? Dio emanò i due principi o, in una certa misura, come pensa Schelling, le tenebre, con buona pace di Hegel, albergano in potenza pure nella Luce? Sarei arrogante se affermassi di avere le risposte a queste ed altre domande. L'unico mio basso fondamentale è che qualcosa non quadri o non abbia quadrato. Se esiste il male, Dio può esistere? Epicuro riteneva di no, altri riescono a conciliare il male con Dio. Ad ognuno la sua risposta che altro non è che una domanda mascherata, in una matrioska di altre domande.

    Scrivere un articolo su come evitare il male? Forse sarebbe meglio, se non risultasse edificante, scriverne uno su come perseguire il Bene, che è armonia. Se manca l'armonia con sé stessi e con gli altri, manca tutto.

    Un caro saluto a te ed alla tua amabile famiglia.

    Grazie del contributo.

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  9. Adam Kadmon - Influenza H1N1

    http://www.tanker-enemy.tv/adam-kadmon-h1n1flu.htm

    Adam Kadmon, nel suo documento sull'influenza A H1N1, traccia le linee di un inquietante disegno: che cosa aveva scoperto il micro-biologo israeliano che fu espulso dagli Stati Uniti? Qual è il nesso tra l'influenza A H1N1 e l'epidemia di una misteriosa e mortale affezione che si diffuse in Ucraina, proprio nei mesi in cui l'Organizzazione mondiale della sanità lanciava un allarme sulla pandemia? Laboratori militari in cui si creano patogeni per falcidiare la popolazione mondiale e laboratori militari in cui si creano "antidoti" per falcidiare la popolazione mondiale: sono le due mostruose teste di un piano diabolico fallito per un soffio...

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  10. ringrazio sentitamente Paolo per ciò che ha scritto...a proposito di Adam Kadmon...ne hai stima Zret? non di lui che ovviamente è un nome di copertura per altre persone...i video li trovo grottescamente se non pateticamente artefatti...l'attore con la mascherina modello hannibal...la voce stessa del doppiatore..insomma a me sembra un operazione alla D. Icke dove attraverso il rilascio di verità scomode ormai innegabili proprio per la modalità con cui queste vengono annunciate, perdono conseguenzialmente di sostanziale credibilità, peraltro tutto il format alla fine si rivela come un baraccone utile alla macchina onnivora del consumismo più sfrenato...non sò alla fine non mi sembra pulito Adam Kadmon, anzi, per me potrebbe essere uno fra diversi dei molteplici aspetti del "nuovo" divora coscienze

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  11. cari fratelli, credo che questo 2011 e prossimo 2012 non ci sarà una cataclisma come noi lo abbiamo percepito dai vari messaggeri apocalittici hollywoodiani e altri, semplicemente ci sarà una svolta mondiale di 7 miliardi dove circa la metta gialli... che stano costruendo delle ferrovie super rapide ( oltre 400 km/orari)nelle porte della vecchia europa, ci vogliono leggermente sterminare fino al 90% perke con la teknologia che possiedono non serviamo più se no solo per suchiarci di volta in volta la nostra energia di anima. Consiglio di vedere i film doc. di Christopher Everhard fra alieni e guerre... un abbraccio GJEN

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  12. Sì, Giovanni, il modo in cui si lasciano filtrare certe verità ormai inoppugnabili lascia perplessi. La spettacolarizzazione rischia di di ridicolizzare il tutto. Resta il messaggio ed anche da un agente come David Icke si può apprendere qualcosa di giovevole: occorre, però, molto discernimento. Il sistema orchestra queste sceneggiature proprio per banalizzare i fatti e per confinarli nella pantomima televisiva. Tuttavia intelligenti pauca. E' uno di quei casi in cui medium e messaggio si incollano?

    Ciao e grazie.

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  13. Carissimo Zret,ti sottopongo questa piccola parte di studio di GIANNI MONTE FAMEGLIO,persona che ha una grande conoscenza della Sacra Scrittura,dove io mi ritrovo daccordo per una buona parte delle spiegazioni che lui ne dà.
    "YAH'U'WHE" DISSE:
    “Io formo la luce, creo le tenebre,
    do il benessere, creo l'avversità;
    io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose”. - Is 45:7.
    “Creo il male”, traduce Diodati. E con ragione, perché il testo biblico dice proprio: בֹורֵא רָע (borè ra), “creo (il) male”. Aggiungiamo che il verbo ebraico è lo stesso identico usato in Gn 1:1 per la creazione dei cieli e della terra.
    D’altra parte, dopo aver intimato ad Adamo di non cibarsi “dell'albero della conoscenza del bene e del male”, Elohà gli garantisce, se disubbidirà, un male sicuro: “Nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai”. - Gn 2:16,17.
    Il male è dunque un elemento importante della creazione. Male non è automaticamente sinonimo di peccato. Le punizioni volute da Elohà di cui la Bibbia parla – come il Diluvio, le piaghe d’Egitto, la distruzione di Sodoma e Gomorra – non furono certo un bene. Furono un male, ma non per questo Elohà peccò. Furono i colpiti a peccare, attirandosi addosso il male.
    “Vedi, io metto oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io ti comando oggi di amare il Signore, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e le sue prescrizioni, affinché tu viva . . . Ma se il tuo cuore si volta indietro, e se tu non ubbidisci . . . io vi dichiaro oggi che certamente perirete . . . Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la tua discendenza, amando il Signore, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni”. - Dt 30:15-20.
    “‘Com'è vero che io vivo’, dice il Signore, Dio, ‘io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie!’”. - Ez 33:11.
    Dobbiamo avere “le facoltà esercitate a discernere il bene e il male” (Eb 5:14). Come saper distinguere? In base alla norma di Elohà, perché è lui che ha la perfetta “conoscenza del bene e del male” (Gn 2:17). “Nessuno, quand'è tentato, dica: ‘Sono tentato da Dio’; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno” (Gc 1:13). Come si sceglie allora il male? “Ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte”. - Gc 1:14,15-16

    Zret,l’uomo non deve MAI dimenticare che è fatto ad immagine e somiglianza di Elohà,è lui il nostro CREATORE, A LUI APPARTENIAMO,non è nato da una coincidenza di vari fattori, ne discende dalle Scimmie come gli hanno fatto credere,quindi se non ascolta i consigli di chi ne sa più di lui,si AUTODISTRUGGERA'!

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  14. Oldleon, il tema è molto interessante e spinoso. Purtroppo posso dare solo un superficiale e rapsodico contributo al dibattito per mancanza di tempo. Circa gli alberi dell'Eden, ti sottopongo un brano (forse ti era sfuggito)tratto da "Genesi biblica". Tutto il discorso del teologo da te riportato, stante certe premesse ed evidenze testuali, cade miseramente.

    "Aveva ragione Edgar Allan Poe che, nel racconto “La lettera rubata”, ci spinge a riflettere su come ciò che è davanti agli occhi è spesso invisibile. Rileggiamo la Bibbia: noteremo che, sebbene Elohim abbia proibito ai Protoplasti di nutrirsi del frutto che cresce sull’albero della Conoscenza, Eva mangia il pomo dell’albero della Vita al centro del giardino! Quale violazione ella, che comunque fraintende il divieto, commise, se Elohim aveva vietato di mangiare il frutto di un’altra pianta, frutto che Eva, obbedendo alla prescrizione divina, non gustò?

    Bisogna qui ricordare che, per quanto mi consta, è stato Alessandro De Angelis, a cogliere l’incongruenza biblica, la confusione tra i due alberi.

    I passi biblici, di seguito riportati, dimostrano quanto evidenziato.

    “Dio piantò un giardino in Eden, ad oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato. Dio fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male. […] Dio poi ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché, nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».

    […] Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun albero del giardino?» La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che, nel giorno in cui ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».

    La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei ed egli ne mangiò”.

    Per quanto riguarda il male, sarei incline ad attribuirlo ad un Demiurgo, simia Dei, più che a Dio, sempre che la questione del male debba essere posta in termini teologici ed etici e non, ad esempio, cosmologici.

    Penserei alla materia (matrix) come matrigna, creata da un Demiurgo folle: malati e sofferenti nel corpo forse sono d'accordo con me. Tuttavia la mia è solo una labile e mite ipotesi.

    Gli uomini si dividono in due gruppi: coloro che dispensano verità e quelli che si tormentano con dubbi e domande. E' evidente a quale di queste due categorie appartengo.

    Ciao e grazie.

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  15. Odleon (citazione):
    io faccio come mi pare,ma tu Dio,devi fare in modo che io non soffra,altrimenti che Dio sei?"

    Secondo me, l'antica leggenda di un Dio creatore, con tutto un corollario di favolette, sta durando da troppo tempo e genera errori di valutazione e altre spiacevoli conseguenze. Su una base leggendaria, nata dal rifiuto di ammettere l'evidenza, dall'esigenza di differenziarsi a tutti i costi dagli altri animali e di vincere, almeno moralmente, la morte, si è costruita una sovrastruttura mitologica a cui hanno creduto migliaia di pensatori e a cui credono, seppur blandamente e per inerzia conformista, milioni di persone.
    Se si riuscisse ad ammettere onestamente che SIAMO scimmie, non dovremmo scervellarci e tormentarci sull'esistenza del Bene e del Male, perché tutto verrebbe resettato via. Ogni questione sarebbe risolta e potremmo vivere in pace con noi stessi, senza paranoie. Ma, evidentemente, agli esseri umani piace tormentarsi e affaticare il cervello su inconsistenti questioni. Siamo scimmie che si sono inventate una divinità da adorare e bestemmiare. Nessun'altra scimmia lo fa. Se c'è una questione su cui vale la pena di riflettere, è perché ciò avviene e non perché esiste il Male o se Dio esiste o meno. Siamo animali e, come tutti gli animali, moriamo. Punto. Non c'è da aggiungere altro.

    Zret, e se esistessero anche uomini che dispensano verità e, contemporaneamente, si tormentano con dubbi e domande?

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  16. Moriamo? Dopo aver pagato il fio delle cose.

    Chi può sapere se Dio è oppure no? Forse è molto diverso da come lo immaginiamo e da come ce l'hanno restituito le varie religioni. La tua visione, Freeanimals, ricalca Feuerbach ed altri filosofi atei e materialisti. Nil novi sub sole.

    Non è forse, però, in questa tensione verso la risposta la differenza ontologica? Chissà... si dice che pure gli elefanti abbiano una pur vaghissima, aurorale intuizione di qualcosa oltre.

    Siamo animali o anima-li?

    Ciao e grazie.

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  17. Zret,bisogna approfondire sembre prima di tormentarsi,con dubbi e domande...

    Fu Dio stesso che “fece spuntare dal suolo” l’albero della conoscenza del male. Si può dire finché si vuole che l’uomo non fosse obbligato a cibarsene, ma rimane che il concetto di male era già presente e che fu Dio a renderlo presente. La Bibbia afferma che Dio è amore (1Gv 4:8,16). La presenza del male, non solo permessa, ma anche “voluta” da Dio, deve quindi avere una spiegazione più profonda delle sdolcinature proposte dalle religioni. Perfino persone credenti e religiose domandano: Perché Dio non distrusse subito il primo peccatore? Perché tutto questo tempo trascorso nel male? Non poteva Dio togliere la malvagità in maniera definitiva già al tempo di Yeshùa, se non prima? Se il primo a compiere il male fu satana, perche Dio non lo fulminò sul momento, sapendo quali sarebbero state le atroci conseguenze di quella ribellione? Qualche religione americana s’inventa una sfida tra Dio e satana, giocata sulla nostra pelle. Se Dio avesse distrutto subito satana, dicono costoro, gli angeli sarebbero rimasti con il dubbio che satana potesse aver ragione nella sua ribellione a Dio. Ciò è un assurdo che sa di favola e che, tra l’altro, non risolve la questione. Se, infatti, il cherubino che divenne satana poté operare il male, ciò implica che il male era presente come possibilità. E tale possibilità fu data e voluta da Dio. Occorre davvero trovare una risposta più convincente.
    Come potremmo definire il male? Potremmo dire che il male è tutto ciò che fa male. Eppure, questa definizione non pare completa. Se, per un incidente, si batte contro qualcosa che ci spezza un dente, ciò fa indubbiamente male ed è un male. Tuttavia, il male che si prova per l’estrazione di un dente porta a un bene finale. Si potrebbe allora dire che è male ciò che fa male e basta, senza esiti positivi.
    Allo stesso modo, il bene è ciò che fa bene. Tuttavia, un pranzo a base di funghi velenosi potrebbe far gran bene al palato lì per lì. Si potrebbe allora dire che il bene è tutto ciò che fa bene in maniera duratura, senza controindicazioni.

    Fine prima parte

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  18. Inizio seconda parte

    Il termine ebraico רָע (ra), nella Bibbia non significa solo “male”, ma anche “cattivo”, perfino “brutto”, “disastroso”, “ostile” Gn 2:9;40:7;41:3; Es 33:4; Dt 6:22; 28:35; Pr 23:6;28:22). Allo stesso modo, il termine greco κακός (kakòs) indica ciò che è dannoso e nocivo, oltre che “male”. - Rm 7:19;12:17; Col 3:5; Tit 1:12; Eb 5:1.
    Bene e male appaiono attaccati come due facce della stessa medaglia. Non esiste moneta o medaglia con una sola faccia, eppure è possibile disporla solo su una sola faccia alla volta. Sebbene il male possa assumere le sembianze del bene e viceversa, il male rimane male e il bene rimane bene.
    Già dalla prima volta che il termine “male” (ra, רָע) ricorre nella Bibbia, esso appare connesso al bene. “Dio il Signore ordinò all'uomo: ‘Mangia pure da ogni albero del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare’” (Gn 2:16,17). Si noti qui che si tratta di un solo albero. Come la nostra medaglia con due facce, tale albero unico possedeva simbolicamente la “conoscenza del bene e del male”. Vietandone ad Adamo l’accesso, Dio voleva impedirgli non solo la conoscenza del male ma anche quella del bene. Che cosa significa? Significa che la distinzione tra bene e male è qualcosa che spetta solo a Dio. È il Creatore che stabilisce cosa sia bene e cosa sia male. Non è compito nostro fissarne la norma.
    A volte il male è una tappa obbligata verso il bene, come nel caso dell’estrazione del dente. “Per la gioia che gli era posta dinanzi egli [Yeshùa] sopportò la croce”. - Eb 12:2.
    A volte il bene è occasione per compiere il male. “Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità”. – Ez 28:15.
    Il male può essere una tutela e una protezione. Se non si provasse male avvicinando una mano alla fiamma, molti andrebbero in giro come Muzio Scevola. La creazione sarebbe un assurdo balocco se fosse impedita la sofferenza come conseguenza di un gesto inconsulto. Buttarsi giù da un palazzo senza spiaccicarsi al suolo diventerebbe un gioco senza senso. D’altra parte, nessuno sente il bisogno di buttarsi dal ventesimo piano, salvo chi ha seri problemi mentali.

    Studio di Gianni Monte Fameglio.

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  19. Zret, non ho mai letto niente di Feuerbach (so solo che è suo l'aforisma "L'uomo è ciò che mangia"), eppure sono arrivato alle sue stesse conclusioni, come tu dici. Che si tratti di una forma di convergenza? Appurato che io e il signor Feuerbach la pensiamo allo stesso modo, che ne dici dell'essenza del mio discorso? Ovvero, se cancellassimo la Bibbia, il Corano e tutte le altre raccolte di favole antiche e....aprissimo gli occhi sulla nostra realtà di scimmie evolute, non sarebbe meglio per l'umanità? Anch'io credo che ciò non succederà mai, a livello collettivo, perché i "sorestans" (termine friulano che può essere tradotto "i notabili, le autorità") ci vogliono schiavi e sottomessi e condizionati mentalmente. Del resto, quando si dice Libero Pensatore, non s'intende forse lo sforzo del singolo di affrancarsi dalle pastoie delle religioni, con tutte le loro mitologie ingenue, antiscientifiche e irrazionali?
    Dio è stato inventato dall'uomo. E da tale invenzione sono scaturiti quasi tutti i suoi mali. A parte il caso dei mistici che ne hanno tratto intima felicità. Ma sono una minoranza ininfluente e che non fa testo.

    Odleon, ho capito di quale religione americana parli. Ne ho fatto parte, in gioventù e, dalle tue parole, mi ci sono riconosciuto. Ribadisco che secondo me sarebbe saggio abbandonare testi scritti migliaia di anni fa, quando il patrimonio di conoscenze era limitato, e prenderli per quello che sono: lo sforzo ammirevole di uomini annoiati che vivevano nelle tende senza elettricità, puzzavano come le loro capre e non avevano la televisione. Ora forse bisognerebbe voltare pagina.

    RispondiElimina
  20. Oldleon, questo Fameglio mi pare un epigono di Schelling. L'avrà citato nei suoi studi?

    Sì, Freeanimals, il Libro vero è quello senza parole e senza pagine. La cultura ebraica è - lo notava Nietzsche - in gran parte un'ipoteca sull'umanità, un'ipoteca che non viene mai riscattata.

    Preciso che la celebre frase di Feuerbach ha patito un errore di traduzione: non "L'uomo è ciò che mangia", ma "L'uomo è ciò che è". Molto più pregnante. L'errore dipende dal fatto che in tedesco il verbo essere ed il verbo mangiare sono strutturalmente simili.

    Ciao e grazie.

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  21. Grazie per la precisazione sulla frase di Feuerbach.
    E pensa che sono stato pure a....Essen, anni fa!
    Altro esempio di anfibologia:
    "Ho fatto queste salsicce con le mie mani, di vero maiale"
    (esempio poco animalista, ma azzeccato)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Anfibologia

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