14 luglio, 2015

Quando il mondo è un palcoscenico: canovacci ed attori per le operazioni “falsa bandiera”

Sappiamo che (quasi) tutte le azioni sanguinarie attribuite dai media di regime ai vari gruppi "jihadisti" sono orchestrate ed eseguite dai servizi segreti “deviati” o da loro propaggini: sono le cosiddette "stragi di stato". Queste azioni si definiscono false flag ed inside job.

Bisogna subito distinguere tra attentati reali e fittizi: naturalmente nei primi le vittime (morti e feriti) sono purtroppo vere, mentre nei secondi sono attori, i cosiddetti crisis actors. Al primo insieme appartengono eventi come il 9 11 o il 7 7 (atti terroristici a Londra) etc.; al secondo si devono ascrivere, ad esempio, la farsa di Palazzo Chigi ed il vaudeville parigino (Charlie Hebdo).




Vediamo ora quali sono le precipue invarianti e le circostanze spesso ripetute in questi avvenimenti.

1 L’inside job è compiuto sovente in concomitanza con un’esercitazione militare o civile.
2 La violenza è diretta contro persone comuni: i pezzi grossi non sono mai il bersaglio dei criminali.
3 Gli “attentatori” sono uccisi poco dopo il false flag; quelli catturati non sono interrogati e, nell’arco di poco tempo, spariscono dall’orizzonte degli organi ufficiali.
4 Gli “assassini” erano da tempo tenuti sotto controllo dall”’intelligence” che, però, completamente rimbambita, non ha agito in alcun modo.
5 I testimoni, quelli effettivi, accennano alla presenza di militari e forze dell’ordine sul teatro delle vicende.
6 Le versioni ufficiali, piene di incoerenze, via via riferiscono particolari sempre più inverosimili e romanzeschi circa gli “autori” dell’atto nefando.
7 Qualcuno miracolosamente riesce a riprendere il clou dell’evento.
8 I “feriti” si comportano in modo anomalo: sono ritti sulle barelle, non mostrano di soffrire.
9 I “parenti” delle vittime ridono e scherzano a distanza di poche ore dalla “morte” dei loro “cari”. Sono guitti che rilasciano prolisse interviste ai gazzettieri: sono sempre gli stessi istrioni che piangono e si disperano ora sul proscenio della maratona di Boston ora alla Sandy Hook e così via.
10 E’ scelta una data simbolica, di solito il giorno 11 o un suo multiplo: se ciò non avviene, l’11 è riproposto o nella somma del numero dei deceduti o in qualche altra situazione. Verbigrazia, la “strage del Bardo” è stata commemorata in modo solenne 11 giorni dopo la sua esecuzione.
11 La sceneggiatura “islamica” è raffazzonata e goffa, con errori madornali o, per lo meno, imprecisioni. Si legga a tale proposito l’articolo di Kevin Barrett, All the world is a stage... for a false flag terror. Barrett, che è un fine conoscitore del mondo arabo-musulmano, rileva tutte le incongruenze che evidenziano come gli ideatori e gli esecutori degli eccidi non possono essere di fede maomettana.
12 L’attentato è seguito dalla solita propaganda xenofoba e da un inasprimento delle misure e delle leggi sulla sicurezza, con il ridicolo pretesto di garantire la tranquillità e l’incolumità dei cittadini. Gli scopi principali di tali frodi sono proprio questi: fomentare il cosiddetto “scontro di civiltà”, operare un giro di vite ai danni della popolazione, militarizzare gli stati, destabilizzare per rafforzare lo status quo.

Il paradigma è questo e, come tutti i modelli, ammette delle varianti, ma, in linea di massima, crediamo di aver tracciato un diagramma plausibile.





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14 commenti:

  1. E' talmente evidente, che solo dei completi idioti nn mettono in dubbio i fatti- Il sistema sta avanzando come una fede, ci credono e basta, chi dubita e' il nuovo miscredente-

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    1. La cronaca è diventata una narrazione, un racconto scambiato per realtà... e i gonzi abboccano.

      Ciao

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    2. Oggi le distinzioni tra realtà e illusione, notizie e intrattenimento, storia e mito sono state annientate. Viviamo nella società dello spettacolo così profeticamente previsto dal filosofo anarchico Guy Debord. (K Barrett)

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    1. Non è propriamente uno bello spettacolo quello della "realtà".

      Ciao

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  5. Ciao Zret, certo che per i false flag e per la pubblicità della birra potrebbero usare almeno attori diversi...

    https://pbs.twimg.com/media/BvcJo6qIMAA_4k1.jpg

    Senza considerare che usano le stesse sommarie tecniche, molto approssimative, per ritoccare le immagini, come in pubblicità. In questa stessa foto, ad esempio, il tipo in alto a sinistra è fuori da ogni prospettiva, neanche fosse bidimensionale. Anche come bari non è che valgano granché, eppure..

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    1. Ridicole soprattutto le automobili di Palazzo Chigi: sembrano sagome di cartone. Sono sproporzionate e piatte.

      Ciao

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  6. Il problema è l'accondiscendenza dei migliaia di 'giornalisti' RAI (pagati da noi) che si bevono tutto senza ardire neppure di provare a fare un riscontro tecnico ... strapagati, fanno la bella vita senza rendere conto a nessuno, tranne che a noi, ovviamente. Leggono le 'agenzie' e le prendono per oro colato. Perché la Rai compra le 'veline' da strutture che hanno meno di un quarto di giornalisti di quanti ne possiede lei? Mistero ... forse è lo stesso mistero che spinge un paese a comperare denaro da un'istituzione privata inaffidabile come la BCE? Ciao, ottimi video

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    1. I "giornalisti" sono così. Se escludi quelli addentro alle segrete cose come Riotta e lA gruber, gli altri credono veramente che le veline che ricevono riferiscano i fatti così come sono accaduti. Incredibile ma vero.

      Ciao

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    1. Ciao Zret, Ghigo, Emanuele.

      "La maggior parte dei giornalisti sono completamente disinformati e spesso incredibilmente arroganti, credono che se qualcosa di importante succedesse davvero loro dovrebbero esserne al corrente in quanto "giornalisti". "In realtà sono gli ultimi a sapere le cose. L'arroganza e l'ingenuità, quel connubio tipico di così tanti giornalisti, è emblematico e altamente distruttivo. Aggiungetevi pure una buona dose di chiusura mentale e vedrete il quadro completo della situazione.

      Ciao

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    2. E' così Wlady. Dobbiamo ricordare infine come l'Italia sia agli ultimi posti al mondo per libertà di stampa! E ci sono ancora 'giornalisti' italioti fieri di far parte della loro categoria! Complimenti. Non che all'estero però si spicchi per libertà ed acume, tutt'altro. Le notizie sono solo un anello della catena virtuale di un mondo fittizio. Ciao

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