02 febbraio, 2006

Guicciardini ieri ed oggi

“Quando io considero a quanti accidenti e periculi di infermità, di caso, di violenza e in modi infiniti, è sottoposta la vita dell’uomo, quante cose bisogna concorrino nello anno a volere che la ricolta sia buona, non è di che io mi meraviglio più che vedere uno uomo vecchio, uno anno fertile.”

Quello riportato è un aforisma di Francesco Guicciardini (1483-1540) tratto dai Ricordi. Mutatis mutandis, la sentenza mi pare adatta a questi nostri orribili, nefasti tempi. Infatti, quando si riflette su quanti veleni ingeriamo con gli alimenti e con l’acqua, su quante sostanze letali penetrano nei nostri polmoni a causa delle scie chimiche, diventate purtroppo ormai un fenomeno quotidiano; inoltre ogni qual volta penso a tutte le scorie nucleari rilasciate negli oceani e nell’atmosfera, a quanto sia intossicato, per tali motivi, non solo il corpo degli esseri viventi, ma anche la mente, resto sorpreso, se ancora vedo una persona godere di buona salute o una mela maturare su un ramo.


Soprattutto, però, nulla mi meraviglia quanto constatare che, nonostante il diuturno, inarrestabile assalto al pianeta perpetrato scientemente da chi preferisce distruggere la Terra che rinunciare al potere, siamo ancora vivi, anche se, forse, sarebbe meglio non esserlo.

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