05 settembre, 2006

La domanda di Hawking

Il tempo non è la legge impietosa che ci porta verso la morte (G. Conforto)

Stephen Hawking è il celebre cosmologo autore del saggio intitolato Dal Big bang ai buchi neri. (1) Con questo libro, che dovrebbe essere divulgativo, benché non lo sia per nulla, Hawking comunque dimostra il lodevole intento di cercare un trait d’union tra la scienza e la filosofia. Infatti il fisico teorico britannico è uno dei pochi scienziati che, esplorando gli abissi tenebrosi ed arcani dell’universo, non si è soltanto compiaciuto di formule, matrici, equazioni che pur non mancano nei suoi testi (2), ma si è posto delle domande ontologiche. In questo ultimo secolo, numerose teorie sono state elaborate sull’universo: dalla relatività generale di Einstein alle speculazioni della fisica quantistica, dalla teoria dell’universo ologramma di Aspect e Bohme, al modello interpretativo delle superstringhe, fino alla recente teoria del cosmo tetraedrico di Malanga-Perderzoli.

Tuttavia, sebbene intriganti, sono pur sempre costruzioni intellettuali che spiegano, in modo più o meno soddisfacente, la superficie delle cose, eludendo, però, la domanda per eccellenza che Hawking, con la lucidità di uno spirito sublime imprigionato in un sepolcro, lascia echeggiare nella gratuita immensità degli spazi. “Perché – si chiede lo studioso – l’universo si dà la pena di esistere?” La sua domanda, che incenerisce ogni conato di risposta, sarebbe accademica, se non implicasse un’accorata considerazione della realtà come suprema incarnazione dell’assurdo, come gioco crudele di cui non conosciamo le regole, come disequazione incomprensibile. “Dio – osserva sempre Hawking – non solo gioca a dadi con l’universo, ma spesso li lancia là dove non riesce più a vederli”.

La domanda si può anche riformulare nel modo seguente: qual è il principio, nel senso di arché, di tutto e perché esiste? Non è una questione astratta, visto che dal principio discende l’esistenza spesso tutt’altro che piacevole (Dasein) hic et nunc. Bisogna abituarsi a porre i quesiti fondamentali, spingendosi verso il bordo del baratro, come H. Rouge che, provocatoriamente, in un suo testo, L’amore ai tempi dell’amore, indaga il possibile nesso-discrepanza tra la teoria delle superstringhe e il sentimento per eccellenza, per approdare sul lido deserto del significativo non-senso della natura. In un altro scritto si chiede: “Esiste vita dopo la nascita?” Proprio così, non dopo la morte, problema che è stato indagato da Raymond Moody jr e da Elizabeth Kubler Ross, solo per citare i più insigni ricercatori nel campo delle esperienze di pre-morte. Che cos’è l’esistenza? Che cosa la distingue dal nulla e dalla morte? Ex-sistere, stare fuori… fuori da quel mondo primigenio ed incognito dove sorge il sole di una risposta.

Lì la scienza potrà un giorno forse scorgere il pallido barlume di un senso, ma allora non sarà più scienza, ma sapienza.


(1) Quella del Big bang è una teoria ogni giorno più vacillante.

(2) Credo che nemmeno gli scienziati comprendano quel coacervo di formule ed equazioni in cui ci si perde come in un labirinto, senza il classico filo di Arianna.

6 commenti:

  1. Perchè esiste?......
    per complicarci l'attuale nostra esistenza!.......(non sorridere!!!)
    sono certa che VIVENDO in altre dimensioni,non ci porremmo la domamda!
    siamo "ristretti"nella terza dimensione,molto limitati dai sensi e da un cervello in via di atrofizzazione.......per l'uso limitato che se ne fa e a causa delle barriere esterne:educazione,
    diseducazione,ineducazione,ostacoli di varia natura e ...il tutto pronto!
    il paleolitico è il periodo in cui l'uomo è usa il cervello,per sopravvivere,costruisce da sè.... vive proiettato nel giorno dopo,poi arrivarono i SUMERI!
    Ora la massa vive di rendita del passato e del lavoro di pochissimi eccelsi contemporanei....
    lo so, non sono stata chiara,ma tu mi hai capito lo stesso!
    non è la morte che ci deve spaventare ma la non-vita terrena!
    Ciao ZRET
    sempre sulla stessa stazione????...
    Angela

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  2. Se non vivessimo nel peggiore dei mondi possibili, non ci porremmo certe domande. Viva la preistoria, abbasso i Sumeri!!!Ciao

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  3. I FALSARI DELLA PAROLA
    E DELLA LOGICA.........

    BUSH:L'AMERICA è PIU' SICURA,MA NON E' ANCORA SICURA....

    LA STAMPA DI IERI

    FRASE ATTA A NON FAR CAPIRE NIENTE!
    A SBALESTRARE LA GENTE!
    CREDO CHE SIA STATA CONCEPITA E DETTA DI PROPOSITO........

    CIAO ANGELA

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  4. Angela ha scritto:
    sempre sulla stessa stazione????...
    Quella di Sanremo? :)

    RispondiElimina
  5. cosa ne pensate del 21/12/2012 ?!
    se ci sara un cambiamento, nel bene o nel male..?!
    possiamo modificare la nostra coscienza individuale e colletiva, o anche il nostro DNA ?!
    credo che tutto dipende quanto bravi siamo a comunicare in tutti i sensi
    un abbraccio
    Yash

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  6. possiamo modificare la nostra dna?!
    perche abbiamo solo "due serpenti" nela nostra evoluzione e solo il 10% dela nostra massa grigia funziona.. forse una volta erano 12 serpenti e noi in cima al torre di babele...
    un saluto da
    yash

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