
Il programma sembra innocuo, ma purtroppo non lo è e non solo in quanto, tra un ammiccamento e l’altro, opera subdolamente una propaganda politica a favore di un preciso schieramento, ma anche perché instilla nelle menti dei telespettatori il letale veleno della disinformazione.
L’ineffabile del debbio e la sua redazione scelgono quegli argomenti suscettibili di una più facile manipolazione delle coscienze: maghrebini prepotenti, inammissibili violazioni dei principi su cui si fonda il “libero” mercato, embrioni, crisi energetica e contestuale allusione alla possibilità di riesaminare l’opzione dell’energia nucleare, iniziative demagogiche a favore degli anziani…
Il tutto è spacciato per informazione, mentre è una desolante farsa adatta ad un pubblico abbrutito da volgari e chiassosi dibattiti, da leziosi teleromanzi, da partite truccate, da telegiornali il cui fulcro è la ricetta della ribollita, da palinsesti invasi da liti fittizie tra genitori e figlie, tra fidanzate ed amanti…
In questo periodo, poi, allo squallido panorama bisogna aggiungere l’insopportabile, straripante presenza dei “politici” melliflui ed ipocriti, pronti a qualsiasi cosa, pur di raggranellare qualche voto che consenta loro ed alla nutrita schiera dei caudatari di ottenere le lautissime prebende garantite dal sistema.
Tuttavia questo del debbio adempie, a mio parere, un utile ufficio: evoca, in chi riflette sul suo cognome, la tecnica del debbio, consistente nell’incendio di un tratto di foresta, per rendere il terreno, fertilizzato dalla cenere, adatto ad un’agricoltura itinerante.
Bisognerebbe, infatti, incenerire i media mondiali: una volta eliminate le male piante del “giornalismo”, si potrebbero finalmente spargere sul terreno le sementi della verità.
Ciao, condivido al 100%
RispondiEliminapenso che gli opinionisti siano la gente piu inutile in televisione
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