02 novembre, 2006

La teoria delle stringhe e gli alieni

La teoria delle stringhe è un modello fisico-matematico di notevole complessità, che offre una spiegazione quantistica comprendente le quattro forze (o interazioni) fondamentali: la nucleare, la nucleare forte, l’elettromagnetica, la gravitazionale. Gli oggetti basilari di questa teoria non sono le particelle elementari, ma le stringhe che si propagano nello spazio-tempo a dieci dimensioni (superstringa). In tale configurazione concettuale, le particelle elementari corrispondono ai modi di vibrazione delle stringhe, che definiscono la massa-energia di ciascuna particella.

Certe elaborazioni della teoria delle stringhe, associate alla supersimmetria, implicano un modello in cui il nostro universo interagisce con uno parallelo. Noi in realtà vivremmo in un cosmo parallelo e la nostra esistenza in questo universo sarebbe una proiezione spaziale.

Alcuni cosmologi ritengono dunque che il nostro universo possa essere l'ombra e che noi esistiamo in realtà in una dimensione parallela. La nostra esistenza in questa “realtà” sarebbe solo una proiezione creata attraverso una manipolazione spazio-temporale per opera di una civiltà extraterrestre di ordine superiore.

Sempre più la fisica contemporanea sembra, in qualche modo, confermare antiche concezioni filosofiche e religiose (si pensi a Platone ed alla tradizione indiana), secondo le quali il mondo è apparenza, velo di Maya, illusione. Il caso estremo è costituito dalle idee di John Archibald Wheeler, (1911) fisico teorico statunitense, che applica al cosmo la interpretazione di Copenhagen. Tale interpretazione sostiene che i fenomeni quantistici, fintantoché non vengono osservati, esistono solo come onde di probabilità: è l’osservazione a farli “collassare” in uno stato preciso. Wheeler ipotizza che la funzione d’onda dell’universo stesso si sia “congelata” in realtà, solo quando qualcuno guardò il cosmo e ne avvertì l’esistenza. La singolare speculazione di Wheeler ricorda il fondamento del pensiero del filosofo irlandese Berkeley, che affermò: Esse est percipi, ossia “essere significa essere percepito”.

All’interno di questo breve studio, vorrei soffermarmi, però, non sulle più recenti teorie cosmologiche talora tra loro divergenti, ma sulla possibilità che il reale sia plasmato da una mente aliena in grado altresì di controllare i diversi abitanti delle galassie. Il chimico ed ufologo Sebastiano Di Gennaro, nel suo approfondito ed avvincente studio dedicato all’homo saurus, riporta le varie tipologie delle razze extraterrestri. Dopo aver illustrato quelle canoniche, indugia su un nuovo tipo di classificazione, comprendente la mente comune, gli esterni, i jinn. Così si esprime il ricercatore: “Dai racconti dei rapiti possiamo desumere che le abductions vengono effettuate non solo dai Grigi, ma anche da altre razze come i Rettiloidi, i Nordici e gli Ibridi. Queste razze sono collegate telepaticamente non solo fra loro, ma anche con un’entità superiore che sembrerebbe comandarli anche contro la loro volontà… Nei resoconti di qualche rapito, si fa cenno all’entità che comanderebbe i Grigi: sembrerebbe una sorta di Pianeta pensante”.

Pare quindi che delle civiltà aliene siano in grado di controllare non solo altre creature, ma pure di modellare la “realtà”, creando ora degli scenari olografici, se non addirittura, secondo le teorie più audaci, di generare l’universo che percepiamo, per mezzo di una sorta di matrice. Alcuni rapiti hanno raccontato che gli alieni erano in grado di elaborare scenari tridimensionali scambiati dalle vittime delle abductions per reali. Se gli extraterrestri sanno manipolare la mente dei sequestrati, introducendo falsi ricordi e proiettando immagini in movimento, forse alcuni di loro possiedono anche le capacità per produrre quel simulacro che chiamiamo “realtà”.

Resta da stabilire se l’ipotetico popolo alieno abbia dato origine a questo universo-ologramma per nascondere altre dimensioni o per un impulso creativo non dissimile da quello attribuito a Dio. Inoltre, se l’ologramma generato da tale razza non esaurisce tutto il reale, come ci ricorda Giuliana Conforto, essendo solo il velo elettromagnetico, come bisogna concepire gli altri livelli di realtà? Sono sostanziali o sono, come è probabile, anch’essi immagini, sebbene forse più definite?

Sono tutte domande destinate a rimanere, almeno per il momento, senza risposta, anche se il dubbio che “siamo proprietà di qualcuno”, per dirla con Charles Fort, diventa a volte quasi una certezza. Siamo proprietà di qualcuno che ci ha generato e che si diverte con le sue creature, uomini, animali e piante, come un bimbo che monta e smonta i pezzi del meccano.


Fonti:

G. Conforto, Universo organico ed utopia reale, Diegaro di Cesena, 2005
P. Cori, No more secrets, no more lies, 2006
S. Di Gennaro, Homo saurus Una creatura aliena sta popolando il nostro mondo, Ferrara, 2004
Michela, Le estensioni della superstringa, 2006
G. Stirner, Grammatiche della creazione, 2002
Zret, La realtà, 2006
Id., Perfezione, 2006
Id., Reich, l’orgone e l’energia del punto zero, 2006
Id., Universi paralleli, 2006

Testi di consultazione:

Enciclopedia di astronomia e di cosmologia, a cura di John Gribbin, Milano, 1998, 2005
Enciclopedia di filosofia, Milano, 2002
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005

5 commenti:

  1. Il mondo come illusione.. temo che questa sia una domanda che non troverà mai alcuna risposta. Tante e tali sono le domande in questo folle mondo che arrivare alle risposte più difficili da dimostrare è impossibile. Ritengo che nell'immediato sia più saggio riflettere su problemi maggiormente "terreni" come le scie chimiche, il controllo mentale, il signoraggio (potrei continuare all'infinito). Tuttavia MAI sottovalutare nulla poichè anche il più piccolo dettaglio può condurre ad una grande rivelazione

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  2. Il mondo è folle proprio perché esiste, poi si aggiunge la follia umana con tutti i problemi che sarebe lungo elencare. Ciao!

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  3. Ciao Pedro, a volte si ha l'impressione di essere attori di un film costretti a recitare una parte. Pulvis et umbra sumus, ombre proiettate... Se la realtà è un'illusione, comunque è concreta. Ciao!

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  4. La teoria delle stringhe, la teoria del superspin, l'universo olografico...tutte alla fine arrivano a questa conclusione.
    Il problema è che non potremmo mai provarlo con certezza stando da questo lato del velo.
    I nostri 5 sensi potrebbero essere un limite alla concezione dell'universo.
    Ci si può arrivare, forse, solo con vie non materiali.
    Ma si sa, ciò che non si può vedere diventa fede.
    E sappiamo bene come la fede è stata usata con le religioni, per tenerci al guinzaglio; quindi anche la fede diciamo della scienza non possiamo accettarla facilmente.
    Ciao!

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  5. Alla fine scienza e religione finiscono con l'assomigliarsi. Tra l'altro le varie teorie sono anche in contrasto tra loro. Molto profondo il tuo contributo, Trunksz. Ciao

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