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Fotogrammi sconnessi di giorni, sequenze di un film surrealista. L'assurdo ed il caso sono dietro ogni angolo. Si chiude un'altra porta. Per una quisquilia, ci sfugge l'ultima opportunità. Dissonanze e distorsioni: sentirsi in disarmonia con tutto e con sé stessi. Schegge di minuti, frammenti di ore sull'asfalto degli anni.
E' come se l'esistenza fosse quantizzata: quanti discontinui di energia, sussulti di vita che affiorano, di quando in quando, dall’oceano del nulla.
Non abbandonarti
RispondiEliminaNon abbandonarti, tienti stretto,
e vincerai.
Vedo che la notte se ne va:
coraggio, non aver paura.
Guarda, sul fronte dell’oriente
di tra l’intrico della foresta
si è levata la stella del mattino.
Coraggio, non aver paura.
Son figli della notte, che del buio battono le strade
la disperazione, la pigrizia, il dubbio:
sono fuori d’ogni certezza, non son figli
dell’aurora.
Corri, vieni fuori;
guarda, leva lo sguardo in alto,
il cielo s’è fatto chiaro.
Coraggio, non aver più paura.
(Rabindranath Tagore)
Molto intensa questa lirica di Tagore.
RispondiEliminaCiao e grazie.