15 dicembre, 2009

Alle sorgenti del tempo

"Alle sorgenti del tempo" è la nuova fatica di Maurizio Cavallo, ideale seguito, eppure preludio di "Oltre il cielo". L'avventura abissale, di cui l'autore ci rende partecipi con questo suo diario di viaggio ai confini dell'indicibile, deluderà chi si attende curiosità sugli extraterrestri, ma emozionerà i cercatori del silenzio. Le sbalorditive esperienze narrate nel libro si animano in un caleidoscopio cosmico, tra "paesaggi di immane e maestosa grandezza": proprio nella magistrale descrizione di luoghi arcani ed arcaici è la maggiore qualità dell'opera. Tuttavia, questo itinerario fantastico alle fonti dell'universo non coincide con una fuga dalla realtà: infatti, quanto più Cavallo si allontana, in compagnia dei visitatori, dal nostro piccolo geoide, tanto più egli penetra negli abissi dell'interiorità, scavando nelle contraddizioni della storia e degli uomini, verso i quali nutre quell'ambivalenza che ci induce a sentirci esuli nella folla.

Il vissuto dello scrittore, radicato in un'infanzia magica ma tormentosa, si trasfigura nelle magnifiche pagine in cui si slargano scenari la cui terribile, sublime bellezza è resa da una prosa raffinata e vibrante. Così, passi evocativi di ere remote, di pianeti ed astri partoriti da primigenie catastrofi, sono intarsiati con intuizioni sul senso della creazione. Un unico brivido emotivo percorre la contemplazione di spazi incommensurabili e la pittura di intimi quadri della campagna piemontese. Animo abituato ad auscultare le voci quasi impercettibili della natura e gli echi delle emozioni più fuggevoli, Cavallo mostra un innato talento letterario che culmina nei capitoli intitolati Il canto di Venere e La locanda tra i due mondi. Qui la capacità di fondere il mistero delle cose più semplici con gli interrogativi radicali sull'origine del male tocca il diapason. Qui la riflessione si apre a dolenti conclusioni sul destino della Terra e sulle responsabilità di ciascuno di noi.

Provocatorie ed amare, sebbene resti una speranza, simile ad un esile filo di luce che penetra in una stanza attraverso una fessura dell'avvolgibile, sono molte parole su un'umanità invischiata nella ragnatela delle illusioni spazio-temporali e dell'egocentrismo.

Suggello del libro sono dunque gli "incandescenti lemmi di arcaica saggezza" affidati alla voce suadente di Suell: "Quando il tempo scorrerà più rapido ed i segni ovunque indicheranno l'inizio della dolorosa metamorfosi planetaria, gli uomini non capiranno ancora che nessun maestro potrà portarli in alto, se prima non troveranno le proprie ali; nessun demone potrà scaraventarli in basso, senza le tenebre dei propri errori".



APOCALISSI ALIENE: il libro

12 commenti:

  1. Vidi Cavallo in tv in uno spazio dedicato ai contattisti, su Canale 5, presentava Barbara D'Urso, che si dimostrava rispettosa e possibilista al contrario di Cecchi Paone, scientista ottusangolo. Il signor Cavallo raccontava le sue mirabolanti avventure con sicurezza e semplicità. Tuttavia amici, ne ho sentiti così tanti di questi indotti/addotti, che continuano a non convincermi. Sia per il contenuto dei messaggi di cui sono portatori, sia per l'uso che ne fanno: libri, comparsate televisive, interviste. Tutto ha l'odore del finto, del costruito alla meno peggio. Forse Cavallo è in buona fede, forse. Forse ha un tipo di contatto, probabilmente non è quello che dice di essere. Dagli albori dello spiritismo ad oggi, è la stessa minestra, riscaldata e condita da un lessico differente, ma il sapore è lo stesso. Trovo invece la vicenda assai complessa e continuativa, poiché investe più persone, e degna di attenzione quella del francese Appel-Guèry che intorno al 1970 ebbe contatti con entità specialissime. Storia avvincente per certi versi che invito tutti a studiarla. Cfr. Viaggiatori atemporali, Contatti con altre dimensioni, per i tipi della Mediterranee. Vi sono elementi che rendono seria l'esperienza, veridica. Si è poi creata una comunità spirituale intorno a tali eventi. Niente di consolatorio, anzi, la via indicata di elevazione interiore era difficile e non per tutti. Sembrerebbe così, almeno. Quindi non escludo niente a priori, però la conoscenza e l'esperienza ci devono insegnare a diffidare dei medium, peggio se sono solo dei furbastri a caccia di soldini facili o di amplessi tinti di falso tantrismo.
    Angelo Ciccarella

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  2. Da tempo non mi pronuncio più sulla veridicità o plausibilità di queste e consimili esperienze (reali? immaginarie? ma che cos'è la realtà?), cercando di trarre un insegnamento o una favilla di senso da ciascun libro, da ciascun incontro.

    Ho solo di sfuggita letto qualcosa su Appel-Guèry: mi riprometto di apprfondire, tempo e soprattutto tempi permettendo.

    Ciao e grazie.

    P.S. Cecchi Paone? Dietro gli occhiali niente.

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  3. Zret hai sottolineato un punto nevralgico del grande regno di Fantasia in cui viviamo.
    Non è importante cosa sia vero o meno, ma cosa siamo disposti a credere vero e perchè.
    Se saranno le ragioni del cuore a condurci, saremo sempre orientati lungo la stella polare che riporta verso Casa

    Ricordo quando eravamo nella Luce,
    quando eravamo Luce.
    Poi la perdemmo e Lei rimase lì
    inalterata e bellissima (dal futuro)
    ad illuminarci il ritorno

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  4. Zret, ma Cavallo in passato aveva avuto rapporti con Bongiovanni o ricordo male?

    Timor, interessante questo tuo ricordo della Luce, potresti dirci di più o entriamo nell'indicibile?

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  5. Altair, hai ragione entriamo nell'Indicibile poichè ancora non sono Quella Luce e le mie parole possono solo essere il vuoto o forse illusorio riflesso di chi vede da lontano.
    Ma per adesso lo sento come un ricordo archetipale che mi avvolge come se fosse sempre stato con me.
    Mi sembra che ne fossi stato perfettamente consapevole quando ero bambino, prima però di sviluppare completamente la comprensione e l'uso del linguaggio che inevitabilmente mi hanno portato in un mondo di separazione fra il soggetto e l'oggetto.
    Prima dei tre anni, il mondo era dentro di me ed io ero il mondo, niente poteva avvenire fuori di me.
    Ma attenzione questo stato dell'Essere è quello che viene chiaramente descritto nelle Upanishad, in Platone e Plotino e nei Vangeli dove si viene invitati a tornare come bambini, cioè puri di Cuore
    E' lo stato d'Essere a cui si torna arricchiti dopo aver conosciuto la dualità e l'illusione relativa del pensiero logico e razionale.
    Fra Winnicott e Nisargadatta ho sempre preferito quest'ultimo e i miei contatti con l'Oltre me l'hanno confermato sperimentalmente.

    Solo Lei/Lui è....
    ed è Perfetto così.

    Quest'ultima singola frase (l'ho percepito adesso) potrebbe portarti(-ci) al Satori se Lui volesse ricordare attraverso di Te e se tu consapevole della tua finitudine ti fossi completamente offerto a LUI, sorridendo a te stesso.

    Ma ogni cosa a suo tempo

    secondo Prudenza,Fortezza, Giustizia e Temperanza

    Ciao

    Siamo in purgatorio

    http://www.youtube.com/watch?v=J6PXzzh6uM4

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  6. Altair, non mi pare che Cavallo abbia avuto commercio con Bongiovanni, ma potrei sbagliarmi.

    Timor, ti inoltri nel territorio dell'ineffabile, descrivendo uno stato dell'essere che può essere compreso solo da chi l'ha vissuto anche solo per un istante. Le esperienze mistiche ed estatiche appartengono al silenzio, un silenzio cui hai dato voce.

    Ciao e grazie.

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  7. "Oltre il cielo" è stato pubblicato in caratteri minuti, un caso davvero singolare; l'ho acquistato tempo fa, ma non ho ancora trovato la pazienza per leggerlo.

    L'editore di "Alle sorgenti del tempo" pare lo stesso, chissà se il caso si ripete.

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  8. Nessuno nega a nessuno il diritto di scrivere ciò che si sente, pensa, elabora, ricerca. Diventa invece una moda in ambiente ufologico-spiritual-messianico, scrivere libri sostenendo di esser portavoci di entità, avatar, spiriti, alieni e quanto altro, per dare un qualche valore aggiunto al testo o per vendere qualche copia in più. Un po' come avvenne dopo Kardek e la Blavatski. Legioni di spiritisti teosofisti antroposofi, strumenti di veline (in senso giornalistico) cosmico-medianiche. Migliaia di pagine di messaggi di tutti i tipi, che era ed è impossibile leggerli per non dire di studiarli tutti. Per cui giudicarli o almeno valutarli diventa proibitivo. Dovremmo tutti, io compreso, fare una tara necessaria per non affogare nel mare magnum della messaggistica sensazionalistica, non per negarla a priori, ma per tentare di indirizzare la ricerca e lo studio verso acque meno stagnanti e paludose - la "fanga" di Eleusi. Va' detto che il lavoro di Zret di proporci testi potenzialmente interessanti o almeno utili per dibatterne i contenuti, è opera meritoria e coraggiosa. Che pazienza hai, Zret.
    Angelo Ciccarella

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  9. Altair, i due libri sono editi dalla stessa casa editrice. In "Oltre il cielo" troverai anche "predizioni" adempiute e pagine interessanti.

    Ad onor del vero, bisogna sottolineare che Cavallo non ostenta il contegno del vate o del Messia, anzi, schivo e pensoso, credo sia stato segnato da un'esperienza che non ha cercato.

    Certamente il marasma è immenso in ambito cultistico-occultistico-pseudo-ufologico etc. E' una morta gora in cui è bene non inoltrarsi, se non ci si vuole impelagare.

    Ciao e grazie.

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  10. Non ho mai letto alcunchè di Cavallo ( a parte una sua recente intervista ). Da come descrivi il suo libro, pare sia degno di considerazione.
    Evidentemente il contatto con entità aliene di natura imprecisata gli avrebbe fatto bene.

    Che cosa siano queste entità non è dato sapere. Esse non appartengono a nessun pantheon religioso di quelli noti, se ho ben capito. Eppure la spinta metamorfica giovevole s'è innescata ugualmente, se Cavallo riesce a produrre valutazioni filosofiche e,diciamolo pure, metafisiche di validità universale.

    Qualcosa di analogo si sarebbe verificato anche in molti altri casi, il più eclatante dei quali che mi viene in mente in questo momento è rappresentato dai cosiddetti bambini 'veggenti' di Fatima.

    Anche lì avvenne un certo tipo di contatto con entità di natura e segno ignoti inquadrate poi a forza nel pantheon cattolico. Ma esse cattoliche o cristiane non erano. Tuttavia, da parte clericale e vista la ghiotta occasione, ci si peritò in tutta fretta a 'battezzarle'.

    Il contatto fra queste ed i 'veggenti' si rivelò determinante nella misura in cui i corpi sottili dei medesimi subirono delle modifiche, forse delle mutazioni radicali in senso mistico.
    Alle due bimbe si aprì, almeno in parte, la percezione delle cose invisibili e di qualche avvenimento futuro.

    E allora, quali conclusioni trarremo da tutte queste prese di coscienza? Per un metamorfosi dell'essere risulta poi tanto fondamentale aderire ai protocolli delle Tradizioni spirituali cosiddette rivelate? O piuttosto l'avanzamento delle anime non si realizza con modalità ignote e, diciamolo pure, più selvagge ed incontrollabili dalla volontà delle singole?

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  11. Sì, Paolo e Zret, forse mi hanno costretto a rifletter meglio, a focalizzare certe questioni. Lo spirito soffia dove vuole. A furia di valutare per categorie, si rischia di perdere l'essenziale. Le modalità di ingaggio spirituale possono variare nelle forme adeguate al ricevente. E non v'è chiesa, papa, direttore spirituale e perfino dottrina, a poter delimitare in assoluto i confini di azione dell'Infinito. Grazie amici per l'assist.
    Angelo Ciccarella

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  12. Grazie Paolo, per l'efficace, incisiva analisi. La tua dottrina è indiscutibile.

    Grazie, Angelo, per le tue parole che denotano quell'apertura mentale oggi tanto rara.

    Veramente "lo Spirito soffia dove vuole".

    Ciao e grazie.

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