19 settembre, 2014

Insanabili contraddizioni di certa filosofia New age


E' in gran voga certa "filosofia" New age, i cui capisaldi sono "Tutto è Uno" e "Tutto è perfetto". Stando a questi postulati, non si comprende per quale ragione sia d'uopo "lavorare su sé stessi", “evolvere”. Se si è già perfetti, evoluti, come si può desiderare la perfezione? E' vero che Umberto Eco scrive, in maniera del tutto errata, "più perfetto", ma Eco non è un esempio né di cultura né di intelligenza. [1]

Stando a talune correnti di pensiero, le anime, prima di incarnarsi, stipulano un contratto con cui decidono quali esperienze maturare nel mondo corporeo. A che servono queste esperienze, se l'anima è già in sé compiuta? Anche il ruolo della materia non è punto chiaro. Si ripete che senza un corpo non è possibile acquisire consapevolezza. Sarà... Allora un aspirapolvere ha più occasioni di acquisire coscienza rispetto ad un Leonardo da Vinci che purtroppo si ritrova con l'intelletto e lo spirito.

Se tutto è Uno, non esiste alcuna differenza tra vittima e carnefice. La morale non ha alcun senso, proprio come il libero arbitrio. [2] Si insiste sulla necessità di rivestire un soma per provare le più disparate emozioni e sensazioni, per attingere una perfezione che, però, è già una prerogativa di cui l'anima usufruisce ab aeterno. Quest'anima, sadica o masochista, secondo i casi, dopo tanto tempo, non si è ancora stancata di sgozzare ed essere sgozzata, di seviziare ed essere seviziata, di ammalarsi delle più orrende patologie, di trapassare fra i più atroci, innominabili patimenti?

Con queste osservazioni non si intende affermare che i principi sopra esposti non abbiano una loro validità teoretica. Non si intende asserire che il reale è del tutto privo di una sua pur recondita logica. Bisognerebbe, però, presentare quei canoni all’interno di un sistema coerente, eppure problematico, come idee ed ipotesi suscettibili di ulteriori definizioni e non come dogmi. Bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di trarne le logiche conseguenze, ossia ammettere che una concezione siffatta esclude la libera volizione, soprattutto perché, in fin dei conti, in un'armonia prestabilita, ogni evento è appunto prestabilito.

E' anche possibile che la realtà sia solo un gioco in cui qualcuno si diverte, una sorta di cosmica candid camera, dove all'ultimo momento, ci è rivelato che era tutto uno scherzo.

Non si possono, però, ignorare altre visioni secondo cui l'essere, originariamente perfetto, subì (o volle?) un cedimento o una dicotomia tra bene e male per ragioni che è molto arduo comprendere. In tali concezioni il male diventa un dato indiscusso, sebbene non imperituro, e non una semplice "mancanza di bene" o un'illusione. Essendo il mondo incrinato da difetti, assumono un loro valore sia l'anelito all'armonia sia una pur teorica opportunità di scelta.

In ogni caso, “tutto è perfetto”, anche le sonore legnate che meritano i new agers. Buona evoluzione a suon di botte!

[1] Non si distingue qui tra non manifesto e manifesto: in una realtà in cui comunque tutto è veramente Uno, anche il manifesto con le sue aberrazioni, appartiene all’Uno.

[2] La fragilità della fede nel libero arbitrio era già stata evidenziata nella serie "La legge dell'attrazione" di cui riporto alcune conclusioni. Esiste solo lo Spirito (alias Coscienza, Dio, Mente cosmica, Energia immateriale etc.): il libero arbitrio ed il potere dell’intenzione creativa sono prerogative di Dio. La libera volizione del singolo è un’adesione perfetta alla volontà assoluta, inscalfibile di Dio: “E’ n sua voluntade è nostra pace”, (Par. III). Dio può avere una sola testa ed una sola volontà, altrimenti diventa schizofrenico. Esistono sia lo Spirito sia la materia: il libero arbitrio si esplica nel momento in cui la coscienza individuale riesce ad agire sui fatti e sulle cose, ma questa azione è solo possibile mediante l’intervento della Coscienza universale (o comunque di un agente esterno) in cui tra l’altro sono stati decisi (sognati?) ab aeterno, fuori dal tempo, gli eventi che sembrano dipanarsi nel tempo. Ergo il libero arbitrio non esiste. Esiste solo la materia: la libertà umana non esiste, giacché tutto dipende da ineluttabili leggi fisiche.

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8 commenti:

  1. Caro Zret,
    Felice coincidenza la pubblicazione del tuo articolo proprio su un tema che mi trova in assetto belligerante. E’ tutto un periodo che mi ritrovo contornata da persone e/o articoli che ti propinano sta pericolosa melassa, apparentemente in pace e armonia con il resto del genere umano, in realta’ assise su una nuvoletta a guardarti dall’alto scuotendo la testa boccoluta in segno di disapprovazione.
    Cito brevemente alcuni degli argomenti che mi fanno vedere rosso.
    • Devi essere distaccato, non giudicare le situazioni. Bene o male sono concetti relativi che cambiano a seconda delle situazioni. SOno le nostre emozioni che ci portano a caricare di significato concetti indistinti.
    Obbietto! Io voglio poter giudicare xche’ in cio’ esercito la mia capacita’ di discernimento. E non e’ vero che bene o male sono concetti relativi, I filosofi hanno dibattuto per secoli che cosa potesse essere incluso nel diritto naturale, che include proprio cio’ che e’ giusto in termini assoluti e non negoziabili. Questa relativizzazione della morale che portera’ a ritenere accettabile di qui a poco l’accoppiamento con i cavalli a me non piace, e voglio poterlo dire con tutte le emozioni di cui dispongo e di cui la natura mi ha graziosamente, e certo sensatamente, dotata. Questo distacco tanto sbandierato a me mi puzza di passivita’ pecoreccia.
    • Bisogna liberarsi dale negativita’ e perdonare. La massima capacita’ umana e’ il perdono, che ci mette in una dimensione sottile piu’ alta rispetto alla terza densita’ in cui ci dibattiamo.
    La solfa della negativita’ e’ una bella patacca che ti appioppano i gran vigliacconi che odiano chi desidera fare qualcosa, chi non abbozza. Il tuo stesso voler esistere e agire, disturbandone il torpore, li mette in una condizione di rancore alla quale reagiscono connotando te in termini negativi. Il perdono poi, come lo intendono loro, e’ l’apoteosi del masochismo. Se qualcuno ti fa del male e tu, per elevarti, devi a tutti I costi perdonarlo, non solo stai celebrando e rendendo permanente la tua condizione di vittima, ma stai esaltando un rappporto malato. Non si puo’ mettere sullo stesso piano il violento e chi subisce. Mi viene da pensare, con certa malizia, che seguire questa regola pacificante per la societa’ civile renderebbe molto piu’ facile la vita a certuni che hanno ogni interesse a sedarti. Il perdono indiscriminato, un potente autonarcotico, piu’ forte di qualunque oppiaceo.

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  2. • L’ultimo punto, ma solo per voler essere breve. L’universo e’ una tua creazione mentale e esiste al di fuori della mia mente solo quello che penso io. Ergo ognuno e’ autore della realta’ che crea.
    Mmmm, deve essere stata potente questa volonta’ dei giovani cileni di autosterminarsi e di farsi infliggere torture mortali dopo la caduta di Allende, chissa’ che karma dovevano scontare?
    Nel mio piccolo, ho una vicenda personale che considero assai significativa a riguardo. In famiglia c’e’ quello che tra noi e’ noto come “lo zio Onorevole”. Un parente di famiglia modesta che ha sempre aspirato a essere di estrazione piu’ elevata, e che purtroppo non e’ stato aiutato dalla sorte e ha sempre svolto un lavoro umile. Lo zio pero’, ormai 80enne, si e’ sempre presentato curato nell’aspetto, e a furia di leggere tanti giornali ha sviluppato una grande capacita’ di parlare ricercatamente. Rifiutando la sua realta’ quotidiana, se ne e’ costruito una parallela nella quale aveva sempre incarichi di prestigio : di solito politici, senza disdegnare quelli economici, architettonici, giuridici, commerciali. A chi non lo conosceva raccontava delle colossali balle sulla sua vita, dandogliela sempre a bere per il suo linguaggio forbito e la sua sicurezza. Giuro che in qualche circostanza si e’ presentato come il direttore di un banco storico, e non solo ha trovato chi gli ha creduto, ma era riuscito sul serio a fare amicizia con persone della banca, dentro la quale entrava e usciva liberamente anche in dirigenza. Un bugiardo assoluto, senza secondi fini. Mio zio ci credeva ciecamente all’universo che si era costruito in testa e lo proiettava senza indugio al di fuori di se. Purtuttavia nella sua vita non e’ cambiato nulla. L’universo non e’ intervenuto a incamerarne la volonta’.
    Questa dei new agers e’ una grande mistificazione, tanto piu’ bieca dato che mira a imbrigliare quel poco di spirito che ci e’rimasto. A quei cialtroni tutti risveglio e vibrazioni positive, come Zen Gardner, rivolgo un invito alla romana :”Ma va’ a ‘fa’ l’ovo!” la spiritualita’, quella vera, esiste ed e’ altro.

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    1. Da anni combatto una battaglia contro questa paccottiglia pseudo-filosofica e pseudo-scientifica e sono lieto di non essere il solo a denunciare la pochezza e le mistificazioni di un sistema di "pensiero" falso, pericoloso, che accetta in toto l'esistente, quindi passivo, rinunciatario e molle come un budino.

      Posso solo concordare con le Tue critiche. Le hai esposte in maniera più veemente rispetto a me, ma riconosco che l'imbroglio di certa New age va deprecato con parole taglienti.

      Vorrei raccontarti un episodio. Un mio conoscente, a causa di problemi familiari e sul lavoro, decise di acquistare un libretto di Fabio M. in cui la fisica quantistica è spacciata per una via che consente di ottenere dall'universo ciò che vuoi. Ebbene, dopo mesi di estenuanti esercizi, non ottenne alcunché. Non solo!!! Un giorno, mentre era intento a prendere una banconota dal portafogli, si punse con la spilla-amuleto abbinata al volumetto.

      Continuò poi a giocare al lotto, dilapidando gran parte del suo magro stipendio di insegnante precario, in trasferta dalla Sicilia in Liguria. Ecco come funziona la legge dell'attrazione, in cui il piccione continuò a credere oltre ogni prova contraria. Spero che oggi non sia oberato di debiti...

      Ciao

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  3. Espresso così come nel tuo articolo, fa sicuramente sorridere:.. :)
    Personalmente ciò che finora ho conservato di questo tipo di filosofia è ciò che mi fa comodo, che corrisponde alla mia indole (come tutti fanno del resto!).
    Mi sta simpatica l'idea della materia come "sperimentazione" dell'anima (coscienza immateriale unica? Boh), anche se non ne comprendo il motivo; non sono propensa invece ad accettare la reincarnazione in quanto il principio stesso fa a botte con il fatto che il tempo è soltanto un metro di misura, e non una realtà oggettiva. Ammettiamo che le "anime" facciano tutte queste esperienze contemporaneamente, ma in dimensioni un po' diverse.. E il gioco è fatto. ;)
    La legge di attrazione mi funziona alla grande, soprattutto per i parcheggi e certe coincidenze o occasioni che si presentano spesso da sole, ma non ci devo pensare troppo. Porta sfiga! Per gli affetti e le tematiche più celate nell'inconscio funziona invece molto poco ..
    In tutto ciò non vedo nessuna particolare perfezione, intesa come progetto, creazione da parte di un'entità onnisciente e trascendentale (noi non riusciamo a controllare in modo cosciente ogni cellula del nostro proprio "universo", il corpo .. ), anche se non si può ragionevolmente escludere l'ipotesi che il nostro universo sia contenuto nella punta dello spillo di un universo ben più ampio. Scatole russe insomma.
    Per ora mi accontento dell'ipotesi più semplicistica: L'universo (pluri o mono che sia) è un meccanismo ben oliato, che tende probabilmente ad assicurare e mantenere la propria sopravvivenza, nulla di più.
    Ma è senz'altro meraviglioso vivere e vedere come riesca a funzionare il Caos, di cui si, facciamo parte!
    E poi chissà, forse mi sto inventando tutto io ... ^_^

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    1. Catherine, prospetti possibilità interessanti, situazioni plausibili.

      Circa la reincarnazione ed il tempo concordo. L'idea della metempsicosi è stata escogitata solo per tentare di giustificare le sorti. Ad esempio, si vede uno storpio e si "spiega": è storpio perché nella sua vita anteriore era un criminale. Sarà...

      Da un po' di tempo mi frulla nella mente questa idea: l'universo, con tutte le cose e gli esseri che contiene, è un sogno-incubo della Coscienza (Dio). La Coscienza non si accorge che sta sognando e così continua a produrre le circostanze e le vite più svariate. Solo quando Dio si sveglierà, il male e l'assurdo finiranno.

      Sfido i vari Brizzi, Marchese, la biondona di The secret e compagnia briscola a far funzionare la legge dell'attrazione con i parcheggi a Sanremo...

      :-)

      Ciao

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    2. Ahahahaha!! Scommettiamo che con me funziona anche a San remo? ;)

      Il tono del mio intervento era semiserio, ma fondamentalmente concordo con quanto espresso da te.
      Tuttavia non butto indiscriminatamente tutto della new age e, riprendendo un dei suoi concetti base, direi che Dio si sveglierà soltanto se noi ci sveglieremo...

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    3. E' giusto: bisogna affrontare anche temi seri con un po' di ironia. D'altronde è scritto "il Tao non sarebbe tale, se non se ne ridesse".

      La sfida è lanciata.

      Allora siamo fritti: dubito che gli uomini di desteranno presto.

      Ciao

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  4. Dubito anch'io, ma non c'è altra via da seguire. Per lo meno io non ne conosco un'altra.

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