15 gennaio, 2015

La sindrome di Stendhal


When people run in circles/It's a very, very mad world (Tears for fears)

Esiste un senso? Se contempliamo il microcosmo ed il macrocosmo, restiamo ammirati al cospetto della bellezza e della perfezione squadernate dalla natura: dalle galassie alle conchiglie, dalle costellazioni alle cellule… è uno spettacolo mozzafiato. E’ davvero improbabile che l’armonia e la complessità dell’universo originino dal caso, da un lancio di dadi.

Sì, è un mondo fantastico. Alla fine, dopo aver visitato le sale della galleria dove sono custodite le pregevoli opere d’arte, ce ne torniamo a casa storditi dalla sindrome di Stendhal. Infine, però, ci chiediamo che cosa abbiamo veramente compreso.

Così la magnificenza del Tutto non basta né per nascondere né per giustificare le fratture che attraversano il mirabile edificio: là dove l’intonaco è scrostato si intravedono crepe profonde e tarlature.

E’ come se il cosmo, da una perfezione primordiale, fosse sdrucciolato su un ripido pendio: ecco allora l’entropia, la corsa folle nelle gelide, buie immensità. Ecco persino lo spuntare della coscienza come freccia che si dirige verso sé stessa per trafiggersi. Ecco che dalla natura affiora la storia con le sue lunghissime scie di sangue.

Dov’è il punto in cui le enigmatiche interazioni fondamentali si saldano con l’esistenza degli esseri che popolano gli spazi siderali? Come si è sporto il pensiero dalla materia o, viceversa, in che maniera il pensiero si è fossilizzato nei corpi? Qualcosa si è rotto, qualcosa non ha funzionato. Le splendide fiamme di un tempo si sono incenerite nella polvere del destino. Nessuno sa perché.

La fioca luce di stelle remote si infrange sulle sponde della vita in flutti di non-senso.

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6 commenti:

  1. BELLA! Bella poiesis.

    Il fatto è che le onde della vita si infrange su di noi, il tempo è talmente breve che la luce non arriva al nostro iride in tempo..

    Ordo ipse est quiddam divinum.

    Ciao Zret.

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    1. Grazie infinite, Wlady.

      Il tempo sembra la profanazione di ogni tempio.

      Ciao

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  2. E se anche quella che chiamiamo decadenza fosse necessaria all'infinito per la sua continua sperimentazione? Se fossimo scintille inviate ad esperire l'esperibile? La nostra missione sarebbe quella di raccogliere ogni ogni sorta di dato, impressione o concetto da portare indietro alla sorgente che altro non sarebbe che l'insieme di tutte le coscienze del cosmo.

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    1. E' interpretazione che ha un suo senso, Gabox. Senza l'imperfezione l'universo sarebbe statico, immobile. Tuttavia mi chiedo per quale ragione la Coscienza debba prendere coscienza. Mi domando anche se ne valga la pena. A che pro? A che pro questa iperbole del male per capire che il male è negativo?

      Ciao

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  3. La Coscienza genera Coscienza, è il suo scopo. A noi utilizzarlo al meglio. Complimenti Zret, un 'Infinito' rielaborato in senso colloquiale. Ciao

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  4. Ciao Ghigo, grazie dell'apprezzamento. Forse non era lontano dal vero Leopardi che considerava l'universo tautologico.

    Ciao

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