25 dicembre, 2005

Alla ricerca dei libri di Thot

Pubblico una recensione del saggio scritto da Daniela Bortoluzzi, valentissima ricercatrice indipendente nel campo dell’archeologia e delle discipline esoteriche. L’articolo è tratto da http://www.edicolaweb.net/

Un cannocchiale puntato sull'infinito, con il quale l'autrice capta i segnali che l'Universo dei misteri, in ogni momento e in ogni luogo, lancia a chi intende raccoglierli, comprenderli e decodificarli. Un percorso di ricerca, iniziato sulle tracce dei nostri predecessori su questo pianeta, in ogni momento e in ogni luogo, diventa un viaggio insolito e mistico, la cui meta è impossibile raggiungere in una sola vita... Dalla Grande Piramide alla Sfinge, da Atlantide a Nazca, da Osiride a Mosè... Dagli OOParts ai Cerchi nel Grano, dal Graal ai Maestri Ascesi: questi e molti altri imbarazzanti "argomenti proibiti" formano un minimo comune denominatore in questo libro che merita di diventare un punto di riferimento per i lettori intelligenti e inquieti, quelli che si domandano: "chi sono... da dove vengo e verso dove vado?".

Gli antichi Egizi furono indiscutibilmente grandi conoscitori di "ARTI" in senso lato, e nel Pantheon delle loro divinità ognuna presiedeva a una di queste. Ovviamente l'insieme di questa conoscenza era scritta, non sappiamo se su papiro, su carta, su tessuto... o incisa su roccia, su metallo, su dischi di vinile, o registrata su nastro magnetico o su C.D... o resa in forma olografica. Di un fatto dobbiamo avere la massima certezza: da qualche parte esiste un luogo dove presto sapremo di cosa si tratta.

Nelle migliaia di papiri giunti fino a noi, gli scribi hanno meticolosamente riportato un po' di tutto, suddividendoli per argomenti e materie, né più e né meno di come si fa oggi con i libri; così abbiamo appreso quasi tutto su questo popolo e sui suoi costumi, quasi tutto sulla sua religione, quasi tutto sulle sue origini... Ma in quel quasi sta il nocciolo della questione: i "Libri di Thot", come erano chiamati i "libri della conoscenza nascosta" tanto decantati e tanto preziosi, non sono ancora stati trovati. Non si può nemmeno essere certi che siano stati perduti, visto che rivestivano un'importanza tale da essere conservati in un luogo segreto e praticamente inaccessibile.


Dobbiamo ragionevolmente pensare che si trovino ancora là.

Non è vero che nessuno li ha mai trovati; ci sono le prove che almeno due persone abbiano scoperto il loro nascondiglio segreto. Giurarono di tacere, pensando che l'umanità non fosse ancora pronta... e informarono della loro scoperta e della relativa decisione le autorità egiziane. Poiché erano massoni, mantennero il silenzio fino alla morte: si chiamavano William Petrie e Ora Kinnaman.


In questo momento c'è una spasmodica ricerca dell'accesso a questo luogo, specialmente da quando è stato rinvenuto, tra le carte, il foglio dattiloscritto dove Kinnaman, prima di morire, ruppe il patto di silenzio e indicò come raggiungere la "porta segreta".

Il momentum sta per arrivare.

Daniela Bortoluzzi
Eremon Edizioni

pagg. 320 - € 16,50

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