26 dicembre, 2005

Dietro il velame

“Papa Benedetto XVI, nel suo primo messaggio natalizio, ha invitato l'umanità ad unirsi contro il terrore, la povertà e il degrado ambientale, invocando un "nuovo ordine mondiale" per correggere gli squilibri economici. Il Papa ha parlato di fronte a decine di migliaia di pellegrini riuniti sotto gli ombrelli in una piovosa piazza San Pietro per il discorso e per la benedizione Urbi et Orbi.Nel suo messaggio, trasmesso in diretta dal balcone centrale della basilica di San Pietro a decine di milioni di persone in circa quaranta paesi, ha esortato anche a non lasciare che le conquiste della tecnologia offuschino i veri valori umani.”



In questo modo Philip Pullella dell’agenzia di stampa, Reuters, ha condensato il discorso tenuto dal sommo orefice, Benedetto XVI, in occasione del Natale. L’allocuzione del papa, trasudante la solita bolsa e reboante retorica, è per giunta ipocrita, considerando che al vescovo di Roma non cale punto né del terrorismo né dell’indigenza né dei disastri ambientali, poiché il successore di Giovanni Paolo II, è in questi giorni, alacremente impegnato ad arredare la sua sfarzosa, principesca dimora.

La fiacca concione si potrebbe liquidare come ciarpame papesco, se non fosse, insieme con la cornice in cui è stata pronunciata, punteggiata di sinistri simboli che rivelano l’appartenenza di codesto papa alla sinarchia. L’omelia è stata tenuta dalla loggia di San Pietro: per l’occasione, la balaustra è stata coperta con un drappo rosso su cui è effigiato l’emblema della Santa sede, due chiavi incrociate sormontate dalla mitra, a guisa di due tibie con il teschio. Inoltre, il papa, nell’ambito del suo pernicioso ragionamento, ha invocato ledificazione di un nuovo ordine mondiale. Proprio così, Sua santità ha auspicato la creazione di un nuovo ordine mondiale: questa è l’infame, diabolica, spaventevole espressione tanto cara a Bush senior ed alla sua setta di degenerati. Infine il "vicario" di Cristo ha rivolto gli auguri natalizi, trasmessi da centoundici televisioni, in trentatré lingue: trentatré è numero massonico per eccellenza. Trentatré, ad esempio, sono i gradi della Massoneria di antico rito scozzese ed accettato.

Un potente membro del governo occulto ha ieri gettato la maschera.

Per chi non solo non sa interpretare i simboli, ma neppure li nota, la scenografia ed il messaggio sono kitch e banali; coloro i quali, invece, sono in grado di leggere e decodificare immagini ambivalenti e polisemiche, spesso rovesciate nei loro significati, Benedetto XVI è, come è definito nella nota profezia, la “gloria dell’ulivo”, dove il ramoscello d’ulivo, da emblema di pace diventa, a causa dell’inversione semantica e satanica, figura della morte e della distruzione.

Gente che applaudite l’orefice e che, con sguardo rapito e un po’ ebete, lo contemplate, guardatevi dai falsi profeti, dai lupi travestiti da agnelli.

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