23 maggio, 2006

I prodi di Prodi

Absit iniuria verbis

Finalmente si è insediato il nuovo esecutivo presieduto dal valentissimo Prodi. Il dottor Balanzone ha scelto i collaboratori del suo governo, tutte personalità politiche di notevole caratura: Padoa Schioppa, già da parecchio tempo ministro in pectore, è il titolare del ministero delle casse vuote (se si affrontasse il problema del signoraggio, se non si dilapidassero i denari della collettività per le missioni di guerra, per costruire faraoniche ed inutili opere pubbliche, per gli appannaggi principeschi di una classe di parassiti, per la diabolica “operazione scie chimiche” etc., non avremmo raschiato il fondo del barile); a Fioroni è stato assegnato il ministero dell’ignoranza, a Pecoraro Scanio quello dell’ambiniente, alla Turco quello delle patologie, a Di Pietro quello delle infrastrutture. Quest’ultima designazione ha suscitato perplessità e malcontento tra i sostenitori dell’ex magistrato, poiché molti elettori e simpatizzanti dell’”Italia dei valori” avrebbero voluto l'idolo di pietro al dicastero della giustizia. Dissento: per causare danni irreparabili, un “politico” vale l’altro. Se Di Pietro non farà assolutamente nulla, sarà una benedizione per tutti noi. Ministro degli esteri è uno scolaretto noto per la pronta, canina obbedienza a Bill Clinton, ill suo maestro arcigno e plagosus, quando si trattò di punire quegli scapestrati di Serbi. Un’ottima scelta!

Infine, sorvolando sugli altri prestigiosi, incliti nomi della compagine, come ministro di disgrazia ed ingiustizia è stato designato Mastella. Un’altra decisione sagace, un vero colpo di genio: almeno costui sarà… clemente.

2 commenti:

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