17 novembre, 2007

Il fiordo

Talora cerchiamo di sviscerare temi assai complessi, di comprendere, di gettare uno sguardo oltre la superficie dei fenomeni. A volte siamo precipitosi: anche senza accorgercene, ci avventuriamo in conclusioni, formuliamo ipotesi avventate e scartiamo idee che, invece, potrebbero essere degne di considerazione. Abbiamo perso l'abitudine al silenzio ed alla ponderazione, irretiti nelle maglie dei pensieri associativi e dei riflessi condizionati.

A volte è necessario creare in noi il vuoto, una condizione interiore che ci permetta di riscoprire le "cose" con occhi vergini. In qualche occasione si avverte l'esigenza di rinunciare ai propri convincimenti, se ne abbiamo: provare ad immaginare come sarebbe la vita, se la concepissimo secondo un'angolazione del tutto differente, quasi camminassimo a testa in giù. Se quello in cui abbiamo creduto fosse errato? Se la verità fosse in antitesi con il nostro modo di vedere il mondo? Occorre procedere con calma e pazienza, dopo aver ancora una volta osservato lo specchio che non riflette nulla. Dovremmo cercare il più possibile di dirigerci verso l'Essenza come l'acqua di un fiordo che, risalendo, penetra adagio verso l'interno. Quell’acqua lambisce le sponde di monti verdeggianti, sempre limpida, tranquilla, sempre più in profondità.

15 commenti:

  1. "Se quello in cui abbiamo creduto fosse errato"?

    spesso è l'unica certezza!
    si è creduto in errori madornali!
    del resto se non ci fossero,non si potrebbe crescere...conoscere i propri limiti e quelli altrui,da cui trarre le giuste conclusioni per addrizzare la rotta,con la speranza di credere solo al giusto e mai più all'errore.
    La riflessione è indispensabile,a volte fa male,perchè mette in evidenza appunto gli errori,ma quel "male" matura...è necessario e utile.
    buon pomeriggio!
    angelotta

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  2. Ciao Angelotta, siamo come nuvole (non chimiche) che non sono mai uguali a sé stesse.

    Buona giornata!

    Ciao!

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  3. Tutte le "dimensioni" costituiscono costituiscono uno stato di unità completa. In altri termini, le dimensione della realtà sono inseparabili una dall'altra e sono tutte la stessa cosa. Tale percezione equivale a dire che non esiste alcuna dualità nè a livello orizzontale (tra gli oggetti) nè a quello verticale (tra le dimensioni). Quindi, sebbene ci potremmo spostare progressivamente in dimensioni sempre più profonde di realtà a mano a mano che la nostra indagine si assottiglia, il Lavoro di Risveglio è la percezione che tutte queste dimensioni esistono simultaneamente. Sono tutte aspetti della medesima realtà, per cui il senso di gerarchia è illusorio e ingenerato dal nostro Sogno Di Essere Vivi (che poi è la nostra naturale condizioni per la quale veniamo "prodotti").
    Tali livelli corrispondono alle progressive verità delle dimensioni definibili come "informi" (perchè non esperibili da Chi Dorme.
    Approfondendo ulteriormente l'analisi, scopriamo che questte sono in definitiva uno Spazio, che corrisponde ad un livello che potremmo chiamare dell'Assoluto.
    Mi fermo qui.
    Ma mi andrebbe di continuare.
    Ciao
    L'Idiota

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  4. Ciao nasruddin, hai anticipato ad un dipresso quanto ho scritto oggi in Sky, testo che pubblicherò appena possibile.

    Più che "il sogno di essere vivi, io, però, direi... l'incubo".

    Ciao e grazie.

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  5. Grazie Nasruddin, condivido ogni punto :-)

    La visione dell'essere sta dispiegando le sue ali.
    Siamo a un passo dal salto :-)

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  6. ne ho di cose da dire...e cerco un gruppo con cui "lavorare".
    ho bisogno di parlarti zret magari per cell o skype.
    mia mail temporanea: nasruddin1975@yahoo.it
    ciao

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  7. ci voleva tanto per capire che siamo degl'idioti?

    siamo ad un passo.anto-az

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. I nostri occhi sono oramai violentati dalla malvagità e mole di informazioni tristi, cupe, sanguinarie, crude, irreali, contraffatte, preparate...

    creare il vuoto, ovvero non pensare a niente, praticamente il principo zen semplificato.

    provate a farlo.
    altro che meditazione, per i nostri cervelli lavati ci servirebbe un decennio tra monaci tibetani, località amene e pregare in rigoroso isolamento...

    ci vogliono, o forse ci siamo già, portare ad essere prostitute e puttane mentali, in cui ogni nostro pensiero, credo e fiducia venga data a destra e manca al primo che ci propina la più piccola soglia di sicurezza e verità.

    già ma quale verità?

    in realtà veniamo "sbattuti" a loro piacimento.

    e credo che più si andrà avanti così, ovvero come stiamo facendo, più il gruppo di risvegliati al mondo si assotiglierà..

    ahi noi!

    un caro saluto

    domenica, novemb

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  10. Acquaemotion, siamo perduti: la mente delle persone è stracolma di pregiudizi, dogmi ed errori. Costoro "ragionano" ancora di Dottor Balanzone vs Belzebusconi.

    Ciao

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  11. non demordere,la situazione è stata sempre cosi,vero ma,oggi qualcosa si è mosso, non si puo dir di no alla libertà.

    non mollare mai uomo,hai sempre fatto gli stessi errori ma,oggi sai di non sbagliare.

    un sincero saluto.anto-az

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  12. Caro acquaemotion, qual'è la natura della mente?
    Osservala prima di cadere nell'oblio del sonno, scopri la sua natura di sogno, le infinite voci che improntano la tua coscienza eterna. Da dove vengono quelle voci? Da tutto quello che è stato assorbito ed espresso ma, in realtà, sono solo solchi nella luce in cui ci perdiamo per attimi in un'illusoria oscurità.

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  13. "Se la verità fosse in antitesi con il nostro modo di vedere il mondo?"

    E se l'unica verità fosse non cercarne mai alcuna?

    Ovvero non porsi la ricerca della verità come obiettivo presente alla nostra mente ma lasciar fluire la nostra percezione del mondo evitando di esprimere con le parole il bisogno di verità?

    La verità, semmai ne esiste una, va oltre le parole, forse è solo una percezione.

    Un maestro Zen, interrogato su cosa fosse il satori rispose:

    Non cambia nulla, i monti sono sempre i monti, il mare è sempre il mare, solo, ci si sente due centimetri sollevati da terra.

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