22 febbraio, 2009

Prospettive del Male

Alcune riflessioni di un profano

Si afferma sovente che il Male è relativo, poiché ciò che nuoce a qualcuno può giovare ad un altro o viceversa. Francesco Lamendola, nel suo recente articolo, intitolato "Il «migliore dei mondi possibili» non è perfetto, ma semplicemente quello meno peggiore", indaga il tema della relatività del male, contrapponendo la visione metafisica di Leibnitz a quella di Voltaire che nel Candido aveva irriso l'ottimismo filosofico del pensatore tedesco.

Sull'argomento mi sono soffermato numerose volte e qui, senza ripetere concetti già espressi, mi vorrei chiedere se il Male sia superiore a quanto ci aspetteremmo in un cosmo che dovrebbe essere e pare essere una creazione di una Mente divina. Certamente la limitata, angusta prospettiva umana (e di chi scrive) induce ad enfatizzare il peso specifico del dolore superiore ai lati positivi in modo incommensurabile, a considerare il tempo in cui comunque si dipana l'esistenza come dimensione lacerante.

Senza dubbio grazie al male, il Bene risalta maggiormente e solo conoscendo il buio, possiamo apprezzare la bellezza della luce, ma certe cicatrici sanguinano ancora e poi, per comprendere che cos’è il bruciore sulla schiena di una frustata, occorrono mille scudisciate o ne bastano dieci?

Siddharta Gautama fu sconvolto dalla constatazione del male: il dolore, la malattia, la vecchiaia, la morte. Se avesse conosciuto Abu Graib o Guantanamo (sono solo due tra gli infiniti esempi), però, come avrebbe reagito? Di fronte alle sofferenze più atroci, alle ingiustizie intollerabili di questo mondo, come possiamo non pensare che la dose di mali sia, in alcuni casi, un po' eccessiva? Mi chiedo come si possa asserire, al cospetto di innocenti sottoposti a mostruose, diaboliche torture, che il Male è solo una mancanza di bene.

Né considero il Male solo da un'angolazione umana: una spaventosa e crudele strage a Gaza, sotto un'ottica cosmica, non è meno straziante di un formicaio allagato. E' anche vero che la morte, se rapida ed indolore, non è il peggiore dei mali, laddove la vita schiacciata da immani patimenti fisici e psicologici assurge a Male quasi assoluto. Tuttavia, se ammettiamo che l'uomo è essere che, grazie al suo intelletto, costituisce in un certo qual modo uno dei vertici della natura, equiparare la calamità che colpisce un batterio a quella che tormenta un uomo di genio è forse opinabile.

Possiamo anche ammettere che l'universo costituisca il migliore dei mondi possibili: dovremo allora immaginare che in altri pianeti abitino civiltà evolute in cui il male di qualsiasi natura sia estremamente ridotto e raro. I sostenitori dell'ipotesi monopolare, però, sembrano dar ragione a Schopenauer, concependo un cosmo come creazione ahrimanica. Ora, pur senza abbracciare l'ingenua, antropocentrica e riduttiva visione di Voltaire, non mi sento neppure di sottoscrivere le concezioni di Leibnitz che prescindono dalla possibilità che l'universo sia un cedimento ontologico o che in esso si sia introdotto un virus, foss'anche "solo" sul pianeta Terra.

Forse non tutto è così perfetto come può apparire da certi angoli visuali, sebbene sia possibile che un'infinita ed ineffabile serenità sia il coronamento di esperienze travagliate, ma consacrate al bene ed alla verità.

Nondimeno, di fronte alla sfacciata sovrabbondanza di un Male (non male), il cui vero significato e fine mi restano piuttosto oscuri, preferisco ancora una volta tacere, senza cercare il conforto di spiegazioni filosofiche, soprattutto quelle di Leibnitz.



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9 commenti:

  1. Ciao Zret, condivido bene quel che hai scritto.
    Penso che tutti, chi più chi meno, abbiamo avuto modo di lamentarci per qualcosa senza riflettere sul fatto che in realtà c'era sempre qualcuno che stava peggio, che provava un male maggiore.
    C'è da dire che la frustata delle scie chimiche, per via delle loro complesse e gravi implicazioni, lascia un segno indelebile: a me ha segato le gambe e credo che ricomincerei a camminare diritta solo nel caso in cui qualcuno riuscisse ad annientarle ed interromperle, ma non sono così ottimista.
    Buon pomeriggio.

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  2. Le scie, Ginger, sono l'estrinsecazione del Male più assurdo ed abominevole, sebbene non siano l'unica manifestazione di un Male ontologico che abita nel cuore dell'universo. In fondo Leibnitz va ricordato più per aver scoperto il calcolo infinitesimale che per la sua misera filosofia.

    Ciao

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  3. Zret, il male è anche e soprattutto un fattore ambientale di condizionamento, anche il più saggio e buon uomo se inserito in un contesto di terrore potrebbere la pace e passare al male.

    Proprio per questo motivo se ognuno di noi non vuole essere cambiato e restare integro occorre sempre di più non permettere questa massiva manipolazione del mondo in un mondo peggiore.

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  4. Il fatto di insistere così spesso sul problema del Male deriva forse dall'aver attraversato esperienze dolorose che hanno lasciato tracce indelebili nel tuo vissuto personale.
    Chiaramente il fatto riguarda te stesso, ma l'impressione di fondo rimane quella.

    Potrei anche sbagliarmi e chiedo scusa se vado a toccare tasti che non mi riguardano personalmente. Oppure la tendenza a vedere il bicchiere mezzo vuoto potrebbe anche far parte di una equazione personale, essere in pratica una tendenza connaturata.

    In un dsicorso molto più generale il considerare la manifestazione come il prodotto di una Mente malvagia e crudele che si diverte unicamente a tormentare le sue creature è premessa di ogni bravo satanista che si rispetti. Per carità non prendere questa mia osservazione come una critica rivolta a te. Come dicevo, si tratta di una constatazione, di un dato di fatto relativo ad un particolarissimo tipo di mentalità.

    E d'altronde, posta simile premessa e cioè che gli universi visibili ed invisibli siano un gioco assurdo e inutile, come potrà colui che abbraccia tale ideologia tendere al Bene?
    La sua prassi operativa non potrà che rivolgersi al Male inteso momento fondante della Creazione e prassi operativa dipanantesi durante l'intera esistenza.

    E per costui il Male dovrà perfezionarsi, acuirsi e trionfare. Non solo prassi ma anche mistica, scopo e fine a se stesso.
    Ma, Dio volendo, questa Weltanschauung è lontana dalla nostra mentalità e coscienza. Ci basti tuttavia sapere che esiste anche l'oscura prospettiva appena segnalata e che essa non è poi così rara come crederemmo di primo acchito.

    Ultima notazione: in base alla mia esperienza ho notato molto ottimismo in chi si trova spiritualmente avanzato. Questi tende costantemente a vedere il bicchiere mezzo pieno e, per sua natura, percepisce gli angoli che per noi sono acuti e taglienti come smussati e arrotondati. La percezione del Male è per lui meno frustrante e non è quello l'aspetto dell'esistere che più gli interessa. Insomma visto da certe sommità il Male appare semplicemente come un caso particolare del Bene.

    Riguardo alle scie chimiche, queste rappresentano il Male allo stato puro e servono essenzialmente all'obiettivo della 'depopulation' ovvero del genocidio di massa. Ho scritto molti post al riguardo ma ora devo dire che la cosa mi ha stufato. Al di là del bisogno di informare ho constatato la perfetta inutilità di avvilirsi e mangiarsi continuamente il fegato al riguardo e di lottare contro una calamità che nessuna volontà positiva riesce ad arrestare.

    Che sia un caso che l'incidenza di tumori maligni continui ad aumentare? Certo che no. Ma che ci possiamo fare?
    La soluzione è molto più radicale che non la semplice soppressione delle scie chimiche. Speriamo che essa non tardi oltremodo ma, per quel che mi riguarda, sto segnando il passo da da troppo tempo ormai.

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  5. Sì, Iniziato, il male è anche un condizionamento esterno e spesso si infiltra in modo subdolo.

    Le mie sono riflessioni di un profano, ossia di uno che non ha accesso al tempio. Credo di essere ad uno stadio evolutivo embrionale o di essere in un una notte getsemanica, tuttavia non perdo la Speranza.

    Oggi ho un fastidiosissimo sapore metallico in bocca e non so come eliminarlo e pensare che, non appena ho visto l'immane attacco, ho deciso di restaremene barricato in casa.
    Non penso che le scie mirino solo alla depopulation, ma che abbiano anche altri scopi. Vedremo: forse molto presto lo capiremo.

    Ciao a tutti.

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  6. Ognuno ha accesso al tempio tramite il proprio tempio ( il corpo ). Frase fatta che non vuole dire che sia semplice accedervi dato il distacco enorme che abbiamo fra i nostri piani.

    La speranza sta nel fatto che il distacco può ricongiungersi se sappiamo come fare e non poniamo barriere con una mente piena di paure.

    Queste cose le dico più a me che a te.

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  7. Dire che questo è 'il migliore dei mondi possibili' è un'assurdità che non sta nè in cielo nè in terra.
    Non ho idea di come un filosofo possa essere arrivato a concepire simile bestilità. Un mondo ideale dovrebbe essere un mondo paradisiaco nel quale non albergano le malattie, le guerre, la morte, la precarietà del'esistere e tante altre iatture che affliggono chi vive nel contingente.

    Se questo fosse il mondo ideale che tutti sogniamo, ne dovremmo concludere che Dio è un architetto e un progettista davvero scassato.
    Fortuna sua che quel filosofo è morto da un pezzo, altrimenti una sonora dose di legnate sulla schiena non gliele avrei risparmiate.

    Le colossali irrorazioni chimiche sono riprese fra sabato e domenica anche nella mia zona. Forse i militari aspettano che vi sia alta pressione e mancanza di turbolenze atmosferiche di modo che la cappa chimica persista e vada a colpire la popolazione. A breve nei miei paraggi aprirà anche un inceneritore di eco-balle ( non quelle di Berlusconi e soci però) e pertanto il cerchio si chiuderà. Non ho mai approfondito la natura dei pericoli connessi all'incenerimento del suddetto materiale ma temo che sia roba da far rizzare i capelli.

    Confermo la mia impressione nel dire che il principale obiettivo delle dispersioni chimiche siano gli esseri umani che si tenta di sopprimere a fuoco lento.
    Ma perchè accanirsi tanto da parte dell'èlite quando si continua a leggere di quà e di là che la principale preoccupazione dei membri di essa è la fuga da questo pianeta sul quale ci si aspetta lo scatenarsi di una catastrofe di cui essi conoscono in anticipo la vera natura?

    Si saranno costruiti dei rifugi su qualche pianeta o asteroide del sistema solare oppure disporranno di colossali astronavi madri che li attendono parcheggiate su qualche orbita intorno al sole. Le foto di Soho - anche quelle degli ultimi giorni - parlano chiaro al riguardo.

    Mi auguro solo che essi non facciano in tempo a scappare: mi piacerebbe vederli schiattare qui, su questo pianeta - il migliore di quelli possibili secondo Leibniz - che essi hanno martoriato in mille modi raffinati.

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  8. Paolo, sottoscrivo in toto le tue parole sia quelle riguardanti Leibnitz sia quelle in cui formuli le tue domande circa i loro veri piani. Intendono forse sfoltire la popolazione, causare qualche disastro innaturale, per poi decollare verso "nuovi mondi e nuove avventure, là dove nessun uomo è mai giunto prima?"

    Ciao

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  9. Iniziato, dovremmo svegliarci da questo sonno in cui siamo immersi. Forse non è una metafora.

    Ciao

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