29 maggio, 2009

Qui

L'esigenza della felicità è insopprimibile: la si intenda non come triviale edonismo, ma come piacere intellettuale, risultato della queste, coscienza di un senso oltre il confine delle cose, apertura fiduciosa verso la vita rinnovellata. "Felicità raggiunta, si cammina per te sul fil di lama..." scrive Eugenio Montale in una celebre lirica. La felicità è la gioia di un incontro il cui silenzio è sostanziato di intesa, di consonanza spirituale, ma subito s'insinua la consapevolezza di quanto sia precario questo istante più fragile del cristallo. Veramente si cammina come funamboli con l'abbraccio del cielo sopra e le fauci dell'abisso sotto.

Il paradosso della felicità è nella sua esistenza inesistente: infatti solo quando il tempo si annulla, siamo felici, ma se il tempo è annichilito, non siamo più consci della felicità. Così, in verità, pare che sia più realista quella scuola del Buddhismo che vede nell'estinzione (Nirvana), il vero fine, laddove la beatitudine prospettata dal Buddhismo Mahayana e da altre religioni sembra un oceano senza onde, indistinguibile da un firmamento privo di nubi: un concetto amorfo, un suono senza vibrazione.

Davvero la felicità, rara alchimia, interruzione del flusso ordinario, baluginante ed improvvisa illuminazione, illumina il mondo. Non è un'impressione: lo scenario che ci circonda si accende di bagliori simili a quelli che sprizzano tra le nuvole diradatesi subito dopo un temporale. Gli oggetti sono lucidi, le ombre roride, i contorni delicati nel loro disegno armonioso e preciso.

La felicità è oblio, è una lenta immersione nel consolante sonno del dolore, quando le memorie tormentose e gli echi pungenti dell'esistenza si stemperano, si liquefanno nel placido lago della notte. Che importa? E' accaduto quel che è accaduto.

La felicità, però, è soprattutto risveglio: affine ad un'alba immemore, aurora su un altro pianeta, dove il passato è solo un ricordo senza ombre né strascichi. Destatici dell'ipnosi che ci imprigionava i sensi e che ottenebrava la mente, vediamo per la prima volta: i veli delle tenebre si sono dissolti, i demoni precipitano nell'inferno. Ora sulle montagne si librano liberi i cirri, scorrono i ruscelli verso valle, sentieri acquei, tra le cale brillano screziature rosee.

La felicità è uno squarcio nello spesso tessuto dello spazio-tempo, una breccia nella "realtà".

Tuttavia siamo ancora qui, per ora...



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6 commenti:

  1. Siamo ancora qui.
    Saremo ancora qui, ma a stento lo riconosceremo.

    Quando vedremo universi sbocciare dentro un respiro.
    Quando anche la più piccola percezione dei sensi, il più insignificante dei movimenti ci aprirà allo stupore dell'incomprensibile.

    E dopo un lunghissimo espiro, diremo mmmmhhhh...mmmmhhhh ....mmmm...hhhh
    allora rideremo a crepapelle fra lacrime di gioia

    Zret adoro i tuoi post ;-)

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  2. Timor, il qui sarà trasfigurato. Spero presto.

    Ciao e grazie delle tue alate avventure.

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  3. Carissimo Zret,

    la tua poesia nell'esprimere concetti è di indubbia profondità e tende a far librare le nostre frequenze su livelli superiori.
    Il "Dono" che hai è un BENE.. usalo sempre e solo per sorreggere e aiutare gli altri, come hai fatto fino ad oggi.

    La Vera Felicità duratura e/o eterna è oggi una utopia, ma domani.. c'è sempre un domani.. non sarà affatto così per chi ha desiderato e voluto una nuova vita dimostrandolo con tutto il suo essere ed esistere.

    Gli "altri" quelli che per essere [felici] devono dominare, opprimere, controllare, sentire il potere totale sugli altri esseri umani nelle loro mani non saranno più nè felici nè infelici ... semplicemente NON ESISTERANNO MAI PIU'..!!

    Oggi siamo ancora QUI' ... sì caro Zret, anche io sono ancora quì.. per gioire con chi gioisce e piangere con chi piange, si chiama empatia ;)

    Quì e Ora SIAMO.. così è adesso e così sarà domani quando la Felicità eterna ci prenderà le mani e ci accompagnerà per sempre cancellando ogni lacrima, ogni ricordo triste e ogni dolore.

    Le cose precedenti saranno PASSATE.. e non saliranno più al cuore nè saranno mai più ricordate.

    Così sarà.

    Felicità.


    Ti abbraccio con grande stima e affetto sempre.


    B O J S

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  4. Carissimo Bojs,

    possiamo solo unirci al tuo auspicio. E' difficile concepire una felicità vera e durevole, visto che siamo in questa realtà piena di limiti, ma non possiamo neanche pensare che tutto si risolva qui.

    Grazie delle tue raggianti parole.

    A presto!

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