15 novembre, 2009

La sfera di Lepenski Vir (prima parte)

Nell'articolo intitolato Le scoperte soppresse sull'origine della scrittura, Antonio De Comite, indugia su un'antica forma di scrittura risalente al VI millennio a.C. e le cui testimonianze furono reperite alcuni anni fa nella regione balcanica. L'autore ritiene che tale scoperta, se i segni incisi su un manufatto portato alla luce risultassero essere non semplici decorazioni ma grafemi, porterebbe a retrodatare di un paio di millenni l'invenzione della scrittura, invenzione ordinariamente attribuita ai Sumeri e collocata verso la fine del IV millennio a.C. Sappiamo che la paleontologia e l'archeologia ortodosse sono riluttanti ad accogliere ed a divulgare scoperte che potrebbero rivoluzionare consolidati paradigmi interpretativi e la cronologia accettata, in primis lo spartiacque tra preistoria e storia, coincidente appunto con l'introduzione della scrittura. Questo spiega per quale motivo la scienza accademica ostracizza o censura le acquisizioni riguardanti piramidi, edifici, ooparts, fossili non rispondenti alle ricostruzioni ufficiali. Ad esempio, nonostante sia acclarato che le piramidi di Visoko, in Bosnia, siano edifici eretti intorno all'XI millennio a.C. e non colline erose dagli agenti atmosferici o modellate da fenomeni alluvionali, ancora non sono state situate all'interno di un contesto storico archeologico coerente, anzi qualcuno continua ad asserire che non sono piramidi, ma formazioni naturali.

Su una pietra sferoidale reperita a Lepenski Vir, nell'ex Jugoslavia, sono incisi dei segni costituiti da X, V, linee parallele, "spighe" stilizzate. L'oggetto litico sembra un globo terracqueo su cui sono tracciate linee che evocano meridiani e paralleli. Il Dottor Marco Merli così si esprime circa il manufatto ed i suoi glifi. [1]

"E' una misteriosa pietra sferica rinvenuta a Lepenski Vir (Porte di Ferro), un villaggio neolitico sulla sponda serba del Danubio o forse un santuario-necropoli. L'oggetto è perforato ai poli e, infilzato con un bastoncino, probabilmente era fatto vorticare. Il globo ha 7.000 anni e nessuno sa a che cosa servisse. La superficie è solcata da linee orizzontali e verticali: una sorta di mappamondo suddiviso in meridiani e paralleli. La maggioranza delle sezioni create dal reticolato è cosparsa di segni. Altri sono totalmente vuoti. Che cosa era questo insolito manufatto? A che cosa serviva?
- Un oggetto decorativo?
- Il pomo della mazza di un capo-villaggio o di un capo-tribù?
- Una mappa delle costellazioni in cielo, un progenitore dello zodiaco occidentale?
- Un amuleto?
- Un calendario?
- Un dispositivo mnemonico per ricordare i passaggi di un rito o di un mito?
- Un abbecedario attraverso cui i protoeuropei imparavano la scrittura sumera arcaica, quella antecedente ai caratteri cuneiformi?
- Un alfabeto tridimensionale?
- Uno strumento di divinazione?
- L'iscrizione di una scrittura protoeuropea, la più antica conosciuta al mondo?"


Tra le varie ipotesi formulate dagli studiosi, mi pare che la più accreditata sia l'ultima: si potrebbe trattare di una scrittura protoeuropea incisa su un oggetto oracolare. I ricercatori tendono ad escludere che i segni derivino dal sumero, nonostante la somiglianza formale tra questi grafemi ed alcuni pittogrammi mesopotamici, giacché la scrittura sumerica è più recente, a meno che non si pensi di retrodatarla, riferendola a genti identificabili con gli Anunnaki.

Se scartiamo quest'ultima congettura, siamo inclini a concludere che con questo oggetto litico, se la sua datazione è corretta, siamo di fronte alla più antica forma di scrittura finora nota. Tra l'altro i segni sulla pietra ovoidale potrebbero celare un valore sacro, essendo la sacralità una caratteristica delle scritture primigenie. Questo carattere e delle somiglianze formali apparentano i glifi dell'ovoide alle rune.

[1] Lepenski Vir (in serbo, Лепенски Вир) è un importante sito archeologico del Neolitico ubicato nella Serbia orientale, al centro della penisola balcanica. Consiste di un insediamento di notevoli dimensioni circondato da dieci villaggi satelliti. I reperti fanno ipotizzare una presenza umana a partire dal 7000 a.C., che raggiunse il massimo sviluppo tra il 5300 a.C. e il 4800 a.C.. Dalle testimonianze architettoniche, appare evidente che la civiltà di Lepenski Vir fosse caratterizzata da una ricca vita sociale e religiosa e da un elevato livello culturale.

Lepenski Vir è situato sulla riva meridionale del Danubio nella Serbia orientale, nelle vicinanze della cittadina di Donji Milanovac e in prossimità delle Porte di ferro, la gola formata dal fiume lungo il confine tra Serbia e Romania.[...] Si presume che gli abitanti di Lepenski Vir rappresentino i discendenti delle prime popolazioni europee della civiltà dei cacciatori-raccoglitori di Brno-Předmost dalla fine dell'ultima glaciazione (Wurm). L'evidenza archeologica di abitazioni nelle vicinanze di caverne risale al 20.000 a.C. Il primo insediamento sul plateau inferiore a Lepenski Vir rimonta, invece, al 7000 a.C.



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2 commenti:

  1. Salve Zret,io non conoscevo ancora questa sfera con le iscrizioni,ne' tantomeno gli studi e le tabelle del dott. Merli,ho effettuato una ricerca rapida e ho intravisto molte similitudini su cio' che rafforza ancora la mia convinzione che tutto cio' ha origine nella civilta' megalitica di cui sto effettuando ricerche approfondite.
    Nel mio blog "piramidi in Italia" ho affrontato questo argomento in piu' post,e come potete riscontrare da alcuni miei raffronti,detta scrittura e' simile a molte riscontrate nel sasso di piovene che nelle rocce all'interno delle gallerie di visoko,detti segni sono stati interpetrati come un primitivo tentativo di scrittura dell'uomo megalitico,e secondo molti ritrovamenti sono i precursori di un alfabeto o scrittura che al trascorere di moltissimi millenni daranno poi origine ad una scrittura celtica,quindi partono dal popolo megalitico dell'Irlanda....ma,poveri noi,la ricerca ufficiale non va oltre il 5° millennio prima di cristo....oltre tale data il nulla....
    A giorni mi daro' ad un approfondimento del problema,poiche' ho notato che molti hanno pubblicato foto e post in vari blog.
    Quelo che interessa molto sono le foto dei reperti e qualche studio approfondito.
    Buon lavoro e un cordiale saluto
    Leonardo Benedetto Romano

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  2. Gentilissimo, sono lieto che Lei si interessi con tanta alacrità a questi temi. In fondo, il futuro si lega al passato e la ricerca archeologica non è mera erudizione. A mio parere, le piramidi di Visoko non sono formazioni naturali: capisco una, ma non tre. E'possibile che la cultura balcanica sia di origine nordica e che sia uno dei poli più antichi della civiltà umana (escludo il periodo antecedente di Atlantide).

    Gli studi del Dottor Merli mi paiono approfonditi, ma non so se abbia correlato la sfera di Lepenski Vir alle piramidi di Visoko.
    Il policentrismo è la chiave di volta, come riconosciuto dallo stesso Melis che ritiene i popoli del mare di origine orientale, laddove io opino siano nordici.

    Nella seconda parte dell'articolo mi soffermo sulla scrittura, formulando un'ipotesi forse audace.

    Grazie infinite.

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