15 aprile, 2010

Ragioni e torti dei Catari

La vita e la morte sono due scrigni serrati, ognuno dei quali contiene la chiave dell'altro. (K. Blixen)

I Catari o, meglio, Buoni cristiani, sono, nel loro netto dualismo, anticosmici: il mondo materiale, creato dal Demiurgo, suscita la loro ripugnanza. Una scintilla divina è incarcerata nell'hyle e, per liberarla, è necessaria una continenza che per i Perfetti assurge ad encratismo.

La loro dottrina, combattuta ferocemente dalla Chiesa di Roma che, con Innocenzo III, bandì un'infame crociata, è bollata sic et simpliciter come "eretica". Chi può negarlo? Le religioni dualiste incorrono in varie antinomie ed eccessi. Tuttavia molti Albigesi seppero vivere i princìpi in cui credevano con coerenza ed abnegazione. Essi affrontarono le torture e le persecuzioni e, mentre ostentavano disprezzo per la natura, non uccidevano gli animali per nutrirsene. Disdegnarono i piaceri: a differenza di papi e vescovi cattolici, la loro non fu una posa farisaica, ma prassi. La diffidenza dei Catari verso il matrimonio non è poi così deprecabile.

Certo, la condanna del mondo ci appare segno di rigidità. L'identificazione di YHWH con un dio minore è apparsa blasfema, eppure chi guardi oltre le parvenze, chi si ponga domande cruciali, in parte almeno si riconosce in alcuni convincimenti dei Catari. Veramente viviamo "nel migliore dei mondi possibili?" Veramente la Terra è un Eden? Qualcuno ci addita la mirabile armonia del cosmo: ci invita a scoprire il phi e la serie di Fibonacci in ogni dove. Molto bello, molto interessante, ma è sufficiente la geometria sacra, filigrana dei fenomeni, per cancellare il male?

Visitiamo un mattatoio, un reparto oncologico, un carcere, una camera di tortura, un campo profughi, una trincea, un laboratorio dove si compiono vivisezioni... e la nostra magnifica sezione aurea sarà come donare un quadro raffigurante una fresca sorgente ad un disidratato ormai moribondo. Con ciò, non si intende asserire che la realtà è ahrimanica, ma che qualcosa non quadra è palese. Si obietterà: il male si manifesta a parte hominis, in un'ottica limitata. Concordo, ma da che angolazione dovremmo considerarlo?

Siamo certi che tutto è provvidenzialmente perfetto? Questa persuasione tende a coincidere con una giustificazione dell'esistente, con una teodicea assai simile ad una sanatoria. Un quid di irrazionale e di insano forse si annida nella pur generosa natura stessa, vista dalle correnti New age, solo come madre benevola. Basti pensare alla ferocia di certe leggi di sopravvivenza, all'invecchiamento ed alla morte, disfatte di una natura altrimenti vittoriosa. Si ricordino poi quegli aspetti dell'esistenza repellenti e biologicamente fatali. "E' naturale" - si contesta. Non tutto ciò che è naturale è anche razionale. Il fisiologico sa essere patologico. Si obietta ancora chiamando in causa la visione soggettiva e parziale degli uomini: ma da che cosa dipende l'imperfezione di tale percezione e l'imperfezione dei percipienti?

Bisogna riconoscere che la fisionomia incongruente e complessa del cosmo ci impedisce di attingere quella verità ontologica che semmai può essere surrogata da aporie, ipotesi, provvisorie (consolanti?) definizioni.

Siamo qui "nel deserto del reale". Pensare che un giorno cadrà una pioggia fecondatrice, non significa che il deserto sia un lussureggiante giardino.


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9 commenti:

  1. Quella dei Catari è una delle tante avventure folli scatenate dal fanatismo religioso. L'essere umano è incline, per sua intima costituzione, agli 'excessus mentis'.
    E il Catarismo fu uno di questi, un 'excessus' che andava sicuramente nella peggiore delle direzioni.

    In una equilibrata visione del Cosmo non possiamo svalutare la Natura come solo ed essenzialmente malvagia. Lo 'Spiritus Mundi' si fissa pur sempre nella rugiada primaverile.
    La Pietra dei Filosofi, somma delle perfezioni, è pur sempre fatta di materia fisica, tangibile.

    Nell'ascetismo non bisogna mai esagerare. Si deve sempre cercare di mantenere il giusto mezzo.
    Al riguardo,la visione più sana e corretta della vita e dell'uomo era quella offerta dal Paganesimo greco-romano. La natura umana va presa per quello che è, senza infingimenti, senza foglie di fico e soprattutto senza bastonature ascetiche.

    E poi anche il Caos e le miserie che vediamo affliggere la carne e la materia in genere sono passibili di trasfigurazione.

    Quando avremo un pò capito ed un pò accettato quello che siamo, allora potremo forse aspirare ad una eventuale reintegrazione, ad una eventuale palingenesi.
    Perchè rifiutare il matrimonio? Tale istituzione rappresenta una scuola di vita non di rado terribile, quasi sempre piena di complicazioni.

    Non è che mettendo la testa sotto la sabbia per non vedere e per non sentire avanzeremo nella scala verso l'affrancamento.
    Come hanno insegnato certi Maestri spirituali, il lavoro, la fatica e le sofferenze che cerchi di evitare in questa vita te le ritroverai poi in un'altra dimensione.

    Secondo quanto recita la saggezza popolare, ci sentiamo di affermare che 'la nostra parte non se l'è accollata nessun altro'.

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  2. L'esperienza catara, da collocare in un preciso contesto storico e da sfrondare di luoghi comuni e deformazioni dovute agli storici cattolici, è sì encratista ed eccessiva, ma coincise con una fioritura culturale della Linguadoca in cui l'eros stesso, invece di essere negato, si sublimò in mirabili esperienze. Così, mentre i Catari disdegnavano il mondo (ma intuirono la presenza arcontica del potere e la denunciarono), la vita si espresse libera e gaudiosa. Preferisco di gran lunga i Buoni cristiani ai cattolici oscurantisti e fanatici.

    Come ci insegna Buddha, insieme con molti altri, si deve rifuggire sia l'edonismo sia la rigida e mortificante ascesi, ma merito dei Catari fu l'aver additato la malvagità del dominio ahrimanico nascosto dietro le "benevole" istituzioni. Ciò fu loro fatale.

    Ciao e grazie.

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  3. ma il dualismo apre le porte al satanismo.
    perchè se si postula che le due fazioni avverse, bene e male, hanno pari forza e dignità, allora si fa passare il messaggio che stare da una parte o dall'altra sia la stessa cosa. e infatti un cataro poteva benissimo vivere tutta la sua vita nell'immoralità più completa, e poi in punto di morte convertirsi tramite quella loro particolare cerimonia.

    chiunque abbia un minimo di cultura filosofica sa che non è possibile "creare" (pensare, capire, vivere, comunicare, amare, ecc) se si agisce solo secondo la dialettica tesi-antitesi, ma che è indispensabile arrivare ad una sintesi, ad una soluzione, ad un avanzamento, all'uscita dal conflitto. chiunque neghi la necessità di una sintesi, di una mediazione, di un punto di vista più elevato che comprenda i due antagonisti, compie un atto di oscurantismo. altro che oscurantismo cattolico.

    non è un caso che il catarismo fosse diffuso fra gli strati più bassi e ignoranti della popolazione.

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  4. No, il dualismo dei Buoni cristiani, non implica una pari forza di Bene e male, giacché il male è destinato ad essere annichilito, insieme con le legioni degli Arconti. Dualismo significa attribuire il male ad un dio inferiore, leggi Lucifero. Si leggano gli studi di Bianchi.

    Non è esatto: il consolamentum veniva ricevuto solo dai Perfetti (non dai Credenti che erano esonerati dalle forme di astinenza più severe) che decidevano di inoltrarsi nel Regno dei cieli.

    Non è vero che i Buoni cristiani furono più numerosi tra i ceti bassi: è vero semmai il contrario, ma l'ignorante oscurantismo cattolico distorce e diffama ieri come oggi.

    Cordialità

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  5. Addendum: non è vero che i Buoni cristiani potevano vivere nell'immoralità, per convertirsi e pentirsi solo in articulo mortis. Si confonde, in parte, con la dottrina di alcune sette gnostiche.

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  6. Mi viene in mente che la madre di Giovanni-Francesco, pur catara, infuse nel figlio l'amore per il creato. Ecco la riconciliazione, la sintesi degli opposti.

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  7. a proposito della pericolosità delle teorie dualistiche si leggano gli scritti di Guenon.

    ribadisco che secondo me a cadere nell'inganno del dualismo erano le persone meno preparate, meno educate ad un pensare articolato, complesso, quale che fosse la loro estrazione sociale. la superficialità e l'incompletezza filosofica dei catarismo è infatti evidente: il catarismo non dice una bugia, ma una verità incompleta, ovvero si ferma al dualismo senza arrivare alla più generale legge dell'unità.

    probabilmente la madre di francesco era catara solo di nome, e non di fatto, dal momento che ha insegnato al figlio ad amare il mondo e non a disprezzarlo. ma può essere che francesco sia andato più avanti della madre..

    il dualismo dei catari non implica la superiorità del bene sul male: implica che i catari erano convinti che su questa terra regnasse il male, mentre nell'aldilà regnava il bene, e che tra le due fazioni non fosse possibile alcun accordo o commistione.

    i cosiddetti "perfetti", che vivevano nell'ascesi, non erano che una minima parte della popolazione. il consolamentum veniva dato a chiunque lo richiedesse, anche se aveva vissuto da malvagio, e serviva appunto a farlo entrare nel regno del bene, che era situato nell'aldilà.

    al di là delle affermazioni di principio, il fiorire dell'amor cortese rivela che la maggioranza dei catari viveva con estrema tranquillità nell'immoralità. essi non avevano freni nè remore morali, non si ritenevano responsabili delle proprie bassezze, non tenevano fede alla parola data (rifiutavano il giuramento e di conseguenza il matrimonio), non credevano alla possibilità di migliorarsi, dal momento che il mondo, secondo loro, era inguaribilmente malvagio.

    per quanto riguarda ciò che un cataro intendeva per "amor cortese", è un discorso puttosto complesso, che ha a che fare con le energie e certi aspetti esoterici (e pertanto non divulgati) della loro dottrina.

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  8. Ne prendo atto.

    Poveri Buoni cristiani calunniati ancora a distanza di tanti secoli.

    Viva i roghi e l'Inquisizione.

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  9. Nel Vangelo è scritto che non bisogna giurare, per questo i Buoni cristiani rifiutavano il giuramento.

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