Milton Brener ha scovato un testo risalente alla prima metà del XVIII secolo. Nel libro Le Page Du Pratz, viaggiatore francese, riporta un avvistamento di una presunta astronave-madre da cui esce una sfera. La descrizione precisa ed obiettiva, come osserva Brener, rammenta da vicino i giganteschi oggetti volanti, discoidali o sigariformi, scorti anche recentemente da piloti e passeggeri di aerei civili nei cieli sul Canale della Manica. Sono enormi ordigni da cui fuoriescono oggetti più piccoli, forse sonde: il tutto evoca pure le esperienze di George Adamski, il celebre contattista, che fu tra i primi a descrivere astronavi madri e ricognitori.
Quasi trecento anni fa, un esploratore che evidentemente non aveva alcuna dimestichezza con gli U.F.O., scrisse un resoconto su un avvistamento di anomale luci nel cielo.
L'anno era il 1730 e l'esploratore fu il francese Le Page Du Pratz. Il teatro del suo avvistamento fu il territorio della Louisiana, nella terra dei Natchez, con i quali aveva appena stipulato un accordo di collaborazione. La sua relazione è contenuta nel libro "La storia della Louisiana o delle parti occidentali della Virginia e Carolina", in particolare alla fine del capitolo VII.
La narrazione di Du Pratz è oggettiva, anche se disseminata di qualche opinione. Egli riporta le sue osservazioni sulla vita delle piante e la morfologia del Nuovo Mondo, indugia sulla vita e sulle caratteristiche delle tribù native americane. Dopo aver riferito dei suoi negoziati con i Natchez, narra il seguente episodio:
"Verso l'autunno di quest'anno vidi un fenomeno che ha colpito i superstiziosi, con grande terrore: era in effetti così straordinario che non mi ricordo di aver mai sentito accennare a qualcosa di simile... Il mio viso era rivolto ad ovest: mi ero seduto davanti al mio tavolo per esaminare alcuni pianeti che erano già apparsi. Notai una luce scintillante e, alla elevazione di circa 45 gradi sopra l'orizzonte, che quella luce procedeva da sud. Era della larghezza di tre centimetri, si diresse verso nord, mentre produceva un sibilo... Ad un certo punto, la luce si fermò di colpo e cessò di ingrossarsi: in quel luogo sembrava essere delle dimensioni apparenti di una ventina di centimetri di larghezza. Nel suo moto, che era stato molto rapido, formò la figura di una tromba marina e lasciò, durante il suo passaggio molte vivide scintille, più luminose di quelle che schizzano da sotto il martello di un fabbro, ma le faville sparirono velocemente come rapidamente si erano sprigionate.
Se questo primo paragrafo è sconcertante, il prossimo potrebbe essere una rivelazione.
'Dal quadrante nord che ho appena citato, udii provenire un forte rumore dovuto ad una sfera infuocata: questo globo era di circa sei pollici di diametro. Scese sotto l'orizzonte a nord ed emise per circa un minuto un rumore basso e sordo che sembrava venire da una grande distanza. La luce cominciò ad affievolirsi, mentre si dirigeva verso sud. Dopo aver rilasciato la sfera, scomparve'.
Du Pratz ovviamente non è superstizioso né si può pensare ad un'allucinazione. Dunque che cosa furono questi oggetti? Nel 1730, non potevano ovviamente essere aerei o elicotteri. Quindi forse gas di palude? Un fenomeno ottico dovuto all'inversione termica? Il pianeta Venere? Comete? Stelle in allineamenti insoliti? Fu una frode? Sono tutto orecchi".
Fonte: ufodigest
Quasi trecento anni fa, un esploratore che evidentemente non aveva alcuna dimestichezza con gli U.F.O., scrisse un resoconto su un avvistamento di anomale luci nel cielo.
L'anno era il 1730 e l'esploratore fu il francese Le Page Du Pratz. Il teatro del suo avvistamento fu il territorio della Louisiana, nella terra dei Natchez, con i quali aveva appena stipulato un accordo di collaborazione. La sua relazione è contenuta nel libro "La storia della Louisiana o delle parti occidentali della Virginia e Carolina", in particolare alla fine del capitolo VII.
La narrazione di Du Pratz è oggettiva, anche se disseminata di qualche opinione. Egli riporta le sue osservazioni sulla vita delle piante e la morfologia del Nuovo Mondo, indugia sulla vita e sulle caratteristiche delle tribù native americane. Dopo aver riferito dei suoi negoziati con i Natchez, narra il seguente episodio:
"Verso l'autunno di quest'anno vidi un fenomeno che ha colpito i superstiziosi, con grande terrore: era in effetti così straordinario che non mi ricordo di aver mai sentito accennare a qualcosa di simile... Il mio viso era rivolto ad ovest: mi ero seduto davanti al mio tavolo per esaminare alcuni pianeti che erano già apparsi. Notai una luce scintillante e, alla elevazione di circa 45 gradi sopra l'orizzonte, che quella luce procedeva da sud. Era della larghezza di tre centimetri, si diresse verso nord, mentre produceva un sibilo... Ad un certo punto, la luce si fermò di colpo e cessò di ingrossarsi: in quel luogo sembrava essere delle dimensioni apparenti di una ventina di centimetri di larghezza. Nel suo moto, che era stato molto rapido, formò la figura di una tromba marina e lasciò, durante il suo passaggio molte vivide scintille, più luminose di quelle che schizzano da sotto il martello di un fabbro, ma le faville sparirono velocemente come rapidamente si erano sprigionate.
Se questo primo paragrafo è sconcertante, il prossimo potrebbe essere una rivelazione.
'Dal quadrante nord che ho appena citato, udii provenire un forte rumore dovuto ad una sfera infuocata: questo globo era di circa sei pollici di diametro. Scese sotto l'orizzonte a nord ed emise per circa un minuto un rumore basso e sordo che sembrava venire da una grande distanza. La luce cominciò ad affievolirsi, mentre si dirigeva verso sud. Dopo aver rilasciato la sfera, scomparve'.
Du Pratz ovviamente non è superstizioso né si può pensare ad un'allucinazione. Dunque che cosa furono questi oggetti? Nel 1730, non potevano ovviamente essere aerei o elicotteri. Quindi forse gas di palude? Un fenomeno ottico dovuto all'inversione termica? Il pianeta Venere? Comete? Stelle in allineamenti insoliti? Fu una frode? Sono tutto orecchi".
Fonte: ufodigest
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