12 luglio, 2011

Ur

Siamo (non tutti) esseri celesti? Sparse briciole linguistiche sembrerebbero accreditarlo. Ur è uno dei più antichi centri sumeri. “Ur “dovrebbe valere appunto “città”. Le città mesopotamiche (e non solo) progettate e costruite, seguendo canoni simbolici, erano uno specchio del cielo. Il loro cuore era lo ziqqurat, il tempio-osservatorio, pinnacolo puntato verso il firmamento stellato. Fu la nostalgia di una cultura già decaduta quando sbocciò.

Da Ur dei Caldei – alcuni contestano l’identificazione con la città mesopotamica – proveniva Abraham, il sumero progenitore (mitico?) di genti medio-orientali. L’Oriente è l’origine: la radice vale “sorgere”. E’ un’alba di civiltà remote, la cui ascendenza è forse uranica. Il cielo quindi è la patria, perduta. Non lo si intenda tanto in senso letterale, ma come “luogo” del principio anteriore alla caduta. Sebbene gli etimologisti rifiutino il legame, il tedesco "Ur", originario, antico, ancestrale, potrebbe conservare una parentela con il sumero. Il nucleo semantico è lo stesso di Oriente, da orior, sorgere. Che cos’è la città, se non il nascimento di un popolo? Ecco l’urbe e l’Urbe. Si suppone che “urbs” sia connesso al latino “orbis”, mondo, globo ed anche cerchio. Roma fu città quadrata, ma nel quadrato si può inscrivere in un cerchio, figura della perfezione. Quadrato e cerchio: terra e cielo. Atlantide, invece, l’archetipo urbanistico, ebbe pianta circolare con tre canali concentrici attorno agli insediamenti. Inoltre la città è un mondo, un cosmo con i suoi punti cardinali, i quarti, gli assi, il centro. Una ruota cosmica è adombrata nell’icnografia urbana.

Erano un tempo i sacerdoti a delimitare il perimetro di una città, a stabilire i riti di fondazione, a sacralizzare uno spazio, il templum, che rispecchiava un settore del cielo. Gli ierofanti interpretavano la volontà dei Celesti.

La sorgente delle lingue è presumibilmente unica, anche se ne scaturirono molti ruscelli e fiumi i cui corsi si sono diramati assai lontano dalla scaturigine. Così il sumero Ur, il germanico “ur”, il morfema "or", nascere, il latino urbs… potrebbero discendere da una stessa voce.

Quanto diversa è la città antica da quella odierna! Un tempo i confini di un’urbe erano sacri, invalicabili, oggi le città sono tentacolari, fagocitano l’esterno, dopo aver digerito sé stesse. Del cielo, di cui erano un’icona, un riflesso nelle armonie e nelle prospettive, non è rimasto nulla: gli sguardi sono chini verso il basso ed una giungla di edifici lo scherma, mentre venefici serpenti lo attraversano. Il vero cielo poi non è quello sopra di noi: la volta è solo un simulacro dell’Empireo.

Scrivono A. Anzaldi e L. Bazzoli: “Urano è il cielo, bello, lontano misterioso. … Evoca la tendenza alla solitudine. Urano può essere inteso come Spazio, laddove Saturno è il Tempo”.

L’eco stessa di Urano (greco Οὐρανός), primordiale dio degli spazi siderei, il cui nome vale “firmamento”, oggidì è imprigionata nei giacimenti del metallo denominato “uranio”. [1] Tragico destino che il fecondo soffio celeste si sia corrotto in un vento radioattivo, che la vita si sia tramutata in morte.

[1] Il nesso etimologico tra l’ellenico Οὐρανός e l’indiano Varuna è in genere rifiutato dai linguisti che non sono concordi sul significato dalla base da cui deriva il nome del dio, “wer “, coprire, o “uer”, legare.



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15 commenti:

  1. dubbi amletici

    se siamo in qualche modo "figli delle stelle"
    resta l'interrogativo su chi e perché ci abbia fatto nascere su questo pianeta

    se anche dovessimo credere all'Enuma Elish, che dice che siamo stati creati come schiavi di una razza piu' evoluta (tramite manipolazione genetica di razze pre-umane e/o scimmiesche ?) restano due dubbi:

    a) una razza così evoluta da viaggiare tra le stelle che bisogno ha di schiavi?

    b) chi o cosa ha creato la vita sul loro e sul nostro pianeta?

    Se invece la razza umana si è creata/evoluta per altre vie le interferenze galattiche sembrano indicate da fin troppi indizi e resta il dubbio sui reali moventi di simili interferenze.
    Se le interferenze negative possono essere spiegate da motivazioni predatori in senso energetiche, che dire dqueli le positive?

    A giudicare da quello che succede al giorno d'oggi (e che è successo nell'ultimo secolo) stanno a guardare con qualche intervento poco appariscente. In realtà sia le potenze malefiche che quelle benfiche lavorano di nascosto e la reale spiegazione di questo celarsi sfugge alla nostra comprensione.

    Forse tra qualche anno se scamperemo ai progetti nefasti delle élite o qualche risposta

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  2. Ciao Corrado, come scrivevo a margine di un articolo di Ghigo (Freeskies), a mio avviso, alcuni discendono da una razza creata da "dei" infimi; altri, invece, hanno un'altra ascendenza, nobile. A tale bipartizione dell'umanità sembrano alludere molte tradizioni tra cui la Bibbia, con i figli di Set. Forse non è un'antitesi tra esseri senza anima e uomini con anima, ma tra creature la cui coscienza è allo stadio embrionale ed altre non più evolute, ma nate come mature.

    E' possibile che gli Anunnaki abbiano creato degli schiavi non affinché lavorassero nelle miniere, ma per la turpe volontà di essere serviti, per sadismo, per una feroce voluttà, un po'come quelli che amano circondarsi di purosangue per domarli e frustarli.

    Certo è che molte domande attendono una risposta: le troveremo forse, quando sarà troppo tardi, allorquando saranno vitale un tozzo di pane ed un bicchier d'acqua piuttosto che una curiosità accademica.

    Ciao e grazie.

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  3. Ottimo articolo Zret, c'è sempre qualcosa da aggiungere alla ricerca, la ricerca non ha mai fine.

    Interessante la similitudine e l'accostamento sumero con la Germania.

    Un caro saluto, wlady

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  4. Grazie Wlady, sono onorato del Tuo elogio.

    Ciao

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  5. "alcuni discendono da una razza creata da "dei" infimi; altri, invece, hanno un'altra ascendenza, nobile".

    Possibile ma indimostrabile, di sicuro moltissime persone sembrano senza anima o con coscienza quasi assente, ma come fare a distinguere qualcosa di genetico e/o spirituale da qualcosa di puramente materiale legato al condizionamento cerebrale delle antenne del NWO, di HAARP, delle scie chimiche?

    "E' possibile che gli Anunnaki abbiano creato degli schiavi non affinché lavorassero nelle miniere, ma per la turpe volontà di essere serviti, per sadismo, per una feroce voluttà, un po'come quelli che amano circondarsi di purosangue per domarli e frustarli."

    Una società così evoluta da viaggiare facilmente tra le stelle potrebbe comportarsi così solo se agisse spinta da qualche entità ad essa esterna, arconti degli annunaki ...

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  6. E' vero: è indimostrabile, sebbene in alcune tradizioni si rintraccino indizi di questa bipartizione. Anche oggi siamo tutti vittime di attacchi elettromagnetici e di pozioni venefiche, ma alcuni paiono quasi refrattari. E' un caso? E' questione di tempo o qualcuno si distingue dalla massa?

    Una civiltà evoluta tecnologicamente potrebbe non esserlo sul piano spirituale, anzi lo sviluppo della tecnica va di pari passo con la degradazione etica, come dimostra la nostra società. Così penso, anche se influssi arcontici non si possono ignorare né negare a priori.

    Ciao e grazie.

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  7. OT: hai visto il video della stretta di mano massonica di Sitchin? Lo trovi all'intenro di un articolo che mescola cose interessanti ad altre che non condivido.

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  8. Corrado, è probabile che Sitchin fu agente del SIV, ma, nonostante ciò, qualcosa lasciò filtrare. D'altronde molti detrattori di Sitchin sono disinformatori incalliti. Il quadro è complesso.

    Ti volevo proprio segnalare l'articolo che hai indicato: anch'io non ne condivido alcune asserzioni.

    Le mie opinioni sono le seguenti.

    A Gli Altri esistono.

    B I militari sono responsabili, anche se "semplici" esecutori.

    C Stento a credere - scusa la brutalità - che, ad esempio, Attivissimo sia una creatura di Dio e non il discendente di un lignaggio bastardo.

    D X Times è rivista seria.

    E E' proprio la negazione di interventi esterni indizio di informazione incompleta. Poi chi siano i mandanti è un altro discorso.

    F Non tutti gli UFO sono terrestri.

    G Non tutti gli Altri sono malevoli.

    H Tellinger è arrivato a conclusioni simili a quelle di Sitchin in modo indipendente.

    I Gli studi di Bioagio Russo non sono insignificanti.

    ...

    Ciao e grazie.

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  9. concordo in linea di massima, ma alcuni redattori di x times mostrano un atteggiamento reverenziale verso sitchin e insomma, pur nella buona fede certe cose non mi piacciono

    quanto alle creature di DIo, beh io non so cos'è questo Dio, non lo nego e non lo affermo, non mi considero nemmeno agnostico se no qualcuno mi affianca a quel bel tomo di Oddifredi, non so come sia nata la vita su questo e su altri pianeti, ma so che non si è evoluta secondo le congetture dei neodarwinisti, non so bene cosa sia successo nel passato ma da quanto ho potuto studiare sui fossili mi sono fatto l'idea che quasi tutti i reperti provengono dal diluvio, qualcuno è piu' recente, pochi sono antecedenti

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  10. Seth (o Set) fu il terzo figlio di Adamo ed Eva, nato dopo l'uccisione di Abele per opera di Caino. Quando Seth nacque, il padre aveva centotrent'anni e visse ancora per ottocento anni, generando figli e figlie. Da Seth deriva tutta la discendenza biblica, dato che la progenie del fratello Caino si estinse a causa del diluvio. Quando Seth ebbe centocinque anni, generò Enos, dopodichè visse ancora ottocentosette anni, procreando figli e figlie. Tra i suoi discendenti, si annovera Enoch (o Enoc) che, a differenza degli altri, non morì, ma scomparve, poiché "Enoc visse trecentosessantacinque anni e camminò con Dio, poi non fu più veduto, perché Iddio lo prese". (Genesi 5, 21). La genealogia completa di Seth (la "Grande Genealogia dei Setiti") fino a Noè è riportata in Genesi 5.

    Il racconto biblico lascerebbe intendere che l'umanità discende da Seth, dal momento che il diluvio sterminò la schiatta di Caino. Se, però, il "mitico" cataclisma non fu così selettivo, è possibile che parte del genere umano derivi da Caino. Si perpetuerebbe quindi sino ai giorni nostri una differenza tra le due stirpi, una saggia e l'altra depravata: è una distinzione cui accennano alcuni testi gnostici provenienti dal corpus di Nag Hammadi, in Egitto. Naturalmente tale congettura, presuppone che il testo biblico conservi una credibile reminiscenza di valore antropologico e che il diluvio fu un evento reale. La seconda condizione è pressoché accertata, la prima resta speculativa, ma potrebbe essere suffragata da futuri studi paleontologici, archeologici e storici. E' più probabile, però, che la distinzione tra Figli di Seth e Figli di Caino (gli ilici di alcuni libelli gnostici?) rivesta un significato simbolico e spirituale. I rampolli di Seth forse fondarono quella Confraternita, qualunque sia la sua natura, che, da tempo immemorabile, custodisce il sapere iniziatico e che si adopera per contrastare i piani delle élites di degenerati.

    Tralasciando le speculazioni sul tema di Gurdjeff e del suo discepolo Ouspensky, potremmo vedere in Apocalisse 7, 3-8, l'omega della questione: infatti nel passo di Rivelazione si citano "i servi del nostro Dio". Essi portano "sulle loro fronti un segno": nel testo non è precisato in che cosa consista questo segno distintivo (avrà un significato emblematico, più che essere uno stigma biologico, per quanto ordinariamente invisibile?), mentre è indicato il numero di questi eletti, ossia 144.000. E' un numero che designa totalità, in quanto multiplo di dodici, cifra che allude alla pienezza. Si adombra qui un'apocatastasi?

    Le tradizioni sulla generazione di Seth si oppongono ad uno dei più radicati convincimenti della mentalità contemporanea, ossia che gli uomini sono tutti uguali dal punto di vista ontologico. Pare più un dogma o un'"evidenza" pigramente accettata che un dato incontrovertibile.

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  11. Corrado, ti segnalo questo articolo. Se vuoi, mi dai un parere.

    http://coscienzaliena.blogspot.com/2011/06/i-codici-della-vita-di-gianluca.html

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  12. Già, chi può sapere chi o che cosa sia Dio e se esista o sia. Mi riferisco comunque ad una dicotomia nell'umanità: una parte potrebbe discendere da Altri evoluti, l'altra da esseri degeneri.

    Odifreddi è agnostico, ossia dogmatico.

    Ciao

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  13. altra domanda cui è difficile rispondere: cosa è credibile nelle varie "scritture" piu' o meno sacre?

    come e perché qualcuno ha tramandato informazioni corrette attraverso le scritture?

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  14. Racconta Erodoto che un giorno lo storico Ecateo, durante una dotta discussione con i sapientissimi sacerdoti egiziani di Tebe, si vantò di discendere da un dio nella persona del suo sedicesimo antenato. I sacerdoti si guardarono l’un l’altro sorridendo: credeva dunque, quel greco ingenuo e spocchioso, che bastassero cinquecento anni o poco più, perché un essere mutasse radicalmente la sua natura? Con la consueta gentilezza, invitarono allora Ecateo a entrare nel tempio, e gli mostrarono una grande meraviglia, trecentoquaranticinque colossi di legno raffiguranti ognuno un sommo sacerdote, la cui carica era da sempre trasmessa di padre in figlio.
    Neppure uno di essi, gli dissero, era mai stato un dio o un eroe: troppo pochi undicimila anni – lontano, davvero lontano e insondabile il tempo in cui l’essere era passibile di trasformazioni, e la materia del mondo e della vita ancora si muoveva verso forme cangianti.
    Nei Miti originari della Creazione è internato un principio luminoso e che riguarda la nostra natura profonda ed è ancora tutt’oggi possibile ridestare in noi tramite l’ispirazione, tramite uno stato di levità intima che talvolta raggia dal di dentro la persona di una prescienza di luce posta oltre i confini solo materiali dell’esistenza…questo è il prodigio che l’odierno modo d’intendere l’ultratecnologia mira a spegnere…consapevolmente o no non saprei ben dire, ma che mira a spegnere…la nostra resistenza è ravvivare intimamente questa indicibile tensione lirica che è l’unica ad arricchirci e non renderci servi.
    E’ servo chi rinuncia all’aspettativa, alla possibilità del prodigio, chi rinuncia alla ricerca del “Ramo aureo” equivalente alla cerca stessa del Graal…far germogliare i nostri semi arcani e quale gioia maggiore potremmo desiderare se non questa? Non dobbiamo immiserire le nostre aspettative…sarebbe magnifico poter suscitare nel cuore di ognuno i battiti segreti che palpitano nella vita e verità degli antichi Miti…questa è la nostra unica eredità e non riusciamo a pervenirvi…questa e solo questa è la maggior credibilità dei Testi Sacri...lo hanno tramandato affinché noi Potessimo

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  15. Commento molto pertinente e potente, Giovanni.
    Menzioni giustamente la ricerca del Graal che è simbolo e non un oggetto. I veri testi sacri sono i Miti: sono oltre la scrittura ed il logos, antecedenti alle codificazioni ed al linguaggio. E' per questo che è tanto difficile carpirne anche una sola favilla.

    Ciao e grazie.

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