Leggi qui la prima parte.
Coincidenze
Enumeriamo in modo molto stringato le coincidenze tra i due casi riferiti, per poi indugiare su un aspetto che ha conosciuto in questi ultimi tempi sorprendenti ed inattesi sviluppi.
• Ferraudi e Cerminara rilevarono che la luce all’interno del veicolo spaziale non scaturiva da una fonte precisa, poiché si effondeva dall’intera superficie interna della nave.
• I due contattati si accorsero che Gaia, vista dallo spazio, è un globo blu. Yuri Gagarin compì la stessa osservazione: era il 12 aprile 1961.
• Ferraudi e Cerminara ricordano delle cupole sottomarine o ipogee con hangar.
• Entrambi gli experiencers acquisirono poteri di guarigione.
• I due uomini, dopo la loro passeggiata spaziale, cominciarono ad udire un ronzio all’orecchio destro.
• Ambo i protagonisti degli incontri ravvicinati descrivono un “logo alieno”. [1]
Non manca qualche discrepanza: Ferraudi non ha mai menzionato impianti. Egli incontrò visitatori di sembianze adamskiane, laddove Cerminara ebbe la ventura di imbattersi probabilmente in una stirpe di Grigi.
La convergenza più stupefacente riguarda il Sole nero: è un elemento che appare incongruo nell'ambito di storie già inconsuete ed incredibili per la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. Tutti noi, condizionati dall’istruzione canonica, siamo convinti che il Sole è un’abnorme centrale nel cui nucleo avvengono trasformazioni termonucleari di idrogeno in elio. Se così non fosse? Se la nostra stella fosse, come ipotizzano alcuni scienziati eretici, tra cui Eric Dollar, un corpo sui generis? Dollar ha dedicato quattro anni a studiare il Sole alla Sonoma State University, prima che il suo laboratorio fosse chiuso d’autorità. Egli ritiene che il Sole non sia una gigantesca fornace a fusione nucleare che sprigiona luce e calore bruciando combustibile, ma un oggetto celeste in grado di convertire energia da un’altra dimensione. L’ipotesi, che può sembrare peregrina, non è del tutto nuova: è possibile che le stelle attingano l’energia dall’etere, come ventilato da taluni studiosi.
Scrive la fisica Giuliana Conforto: “In un video l’ingegnere nucleare, Mehran Keshe, mostra i princìpi base della sua tecnologia, indicando l’esistenza al centro della Terra di un wormhole – un buco nero – e proponendo una concezione della materia simile a quella che io considero in sintonia con il modello standard. Nel mio libro ‘Il parto della Vergine’, suggerisco che il ‘buco’ al centro della Terra coincide con quello che i geofisici chiamano “inner inner core” – una sfera di 300 chilometri di raggio – al centro del core (nòcciolo) cristallino della Terra. Non solo: dico anche che questo buco nero è il SOL INVICTUS, ovvero anche il SOLE NERO, legato al culto di Mithra, iniziato nell’antica Persia (Iran) e propagatosi poi nella Roma antica. […] Il buco nero al centro della Terra è in istantaneo contatto con quel buco bianco che è il sole in cielo. È una rivoluzione astronomica ed antropica, proposta da millenni e cancellata sia dalle religioni sia dalle scienze”.
Dunque la Conforto trascende la cosmologia accademica, concependo il Sole come un buco bianco. Il buco bianco, ipotetica controparte di un black hole, sarebbe una regione dello spazio da cui materia ed energia emergono da una singolarità (confine del buco nero o bianco in cui le leggi fisiche note non valgono più, n.d.a.), entrando nell’universo. Anche se le ipotesi sulla natura dei buchi bianchi sono dissimili e non facilmente conciliabili, resta il fatto che l’astronomia scopre nell’universo sempre nuovi e sorprendenti fenomeni, mentre ricercatori eterodossi si avventurano in congetture forse peregrine, ma che non si possono scartare a priori. Stando ad alcuni cosmologi, i buchi bianchi sarebbero l’altro estremo dei buchi neri cui sarebbero collegati attraverso cunicoli spazio-temporali.
Un’interpretazione dell’astro, in linea con quelle sopra accennate, si deve a Nassim Haramein. Egli sostiene che le macchie solari sono delle singolarità e che il Sole è un buco nero, una sorta di stargate attraverso il quale transitano esseri interdimensionali. Anche la Terra possiederebbe un buco nero: le affinità con la teoria della Conforto sono evidenti. Last but not least, le missioni le cui sonde scrutano il Sole, secondo Haramein, sarebbero finanziate dal Vaticano. (Una nostra amica, ricercatrice fededegna, si spinge a congetturare che la stessa nasuta N.A.S.A. sarebbe una costola della "Santa" sede, n.d.a.)
Sempre più spesso sono segnalati avvistamenti di oggetti per lo più sigariformi in prossimità del Sole: vengono e vanno passando per il portale eliaco, uno scuro varco fra universi?
Escluso che Ferraudi e Cerminara videro la stella attraverso un filtro polarizzato, si può pensare che i due “cosmonauti” vennero a conoscenza della reale natura del Sole?
Erano i lontani anni ’50 del XX secolo…
Coincidenze
Enumeriamo in modo molto stringato le coincidenze tra i due casi riferiti, per poi indugiare su un aspetto che ha conosciuto in questi ultimi tempi sorprendenti ed inattesi sviluppi.
• Ferraudi e Cerminara rilevarono che la luce all’interno del veicolo spaziale non scaturiva da una fonte precisa, poiché si effondeva dall’intera superficie interna della nave.
• I due contattati si accorsero che Gaia, vista dallo spazio, è un globo blu. Yuri Gagarin compì la stessa osservazione: era il 12 aprile 1961.
• Ferraudi e Cerminara ricordano delle cupole sottomarine o ipogee con hangar.
• Entrambi gli experiencers acquisirono poteri di guarigione.
• I due uomini, dopo la loro passeggiata spaziale, cominciarono ad udire un ronzio all’orecchio destro.
• Ambo i protagonisti degli incontri ravvicinati descrivono un “logo alieno”. [1]
Non manca qualche discrepanza: Ferraudi non ha mai menzionato impianti. Egli incontrò visitatori di sembianze adamskiane, laddove Cerminara ebbe la ventura di imbattersi probabilmente in una stirpe di Grigi.
La convergenza più stupefacente riguarda il Sole nero: è un elemento che appare incongruo nell'ambito di storie già inconsuete ed incredibili per la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica. Tutti noi, condizionati dall’istruzione canonica, siamo convinti che il Sole è un’abnorme centrale nel cui nucleo avvengono trasformazioni termonucleari di idrogeno in elio. Se così non fosse? Se la nostra stella fosse, come ipotizzano alcuni scienziati eretici, tra cui Eric Dollar, un corpo sui generis? Dollar ha dedicato quattro anni a studiare il Sole alla Sonoma State University, prima che il suo laboratorio fosse chiuso d’autorità. Egli ritiene che il Sole non sia una gigantesca fornace a fusione nucleare che sprigiona luce e calore bruciando combustibile, ma un oggetto celeste in grado di convertire energia da un’altra dimensione. L’ipotesi, che può sembrare peregrina, non è del tutto nuova: è possibile che le stelle attingano l’energia dall’etere, come ventilato da taluni studiosi.
Scrive la fisica Giuliana Conforto: “In un video l’ingegnere nucleare, Mehran Keshe, mostra i princìpi base della sua tecnologia, indicando l’esistenza al centro della Terra di un wormhole – un buco nero – e proponendo una concezione della materia simile a quella che io considero in sintonia con il modello standard. Nel mio libro ‘Il parto della Vergine’, suggerisco che il ‘buco’ al centro della Terra coincide con quello che i geofisici chiamano “inner inner core” – una sfera di 300 chilometri di raggio – al centro del core (nòcciolo) cristallino della Terra. Non solo: dico anche che questo buco nero è il SOL INVICTUS, ovvero anche il SOLE NERO, legato al culto di Mithra, iniziato nell’antica Persia (Iran) e propagatosi poi nella Roma antica. […] Il buco nero al centro della Terra è in istantaneo contatto con quel buco bianco che è il sole in cielo. È una rivoluzione astronomica ed antropica, proposta da millenni e cancellata sia dalle religioni sia dalle scienze”.
Dunque la Conforto trascende la cosmologia accademica, concependo il Sole come un buco bianco. Il buco bianco, ipotetica controparte di un black hole, sarebbe una regione dello spazio da cui materia ed energia emergono da una singolarità (confine del buco nero o bianco in cui le leggi fisiche note non valgono più, n.d.a.), entrando nell’universo. Anche se le ipotesi sulla natura dei buchi bianchi sono dissimili e non facilmente conciliabili, resta il fatto che l’astronomia scopre nell’universo sempre nuovi e sorprendenti fenomeni, mentre ricercatori eterodossi si avventurano in congetture forse peregrine, ma che non si possono scartare a priori. Stando ad alcuni cosmologi, i buchi bianchi sarebbero l’altro estremo dei buchi neri cui sarebbero collegati attraverso cunicoli spazio-temporali.
Un’interpretazione dell’astro, in linea con quelle sopra accennate, si deve a Nassim Haramein. Egli sostiene che le macchie solari sono delle singolarità e che il Sole è un buco nero, una sorta di stargate attraverso il quale transitano esseri interdimensionali. Anche la Terra possiederebbe un buco nero: le affinità con la teoria della Conforto sono evidenti. Last but not least, le missioni le cui sonde scrutano il Sole, secondo Haramein, sarebbero finanziate dal Vaticano. (Una nostra amica, ricercatrice fededegna, si spinge a congetturare che la stessa nasuta N.A.S.A. sarebbe una costola della "Santa" sede, n.d.a.)
Sempre più spesso sono segnalati avvistamenti di oggetti per lo più sigariformi in prossimità del Sole: vengono e vanno passando per il portale eliaco, uno scuro varco fra universi?
Escluso che Ferraudi e Cerminara videro la stella attraverso un filtro polarizzato, si può pensare che i due “cosmonauti” vennero a conoscenza della reale natura del Sole?
Erano i lontani anni ’50 del XX secolo…