30 luglio, 2013

Huitzilopochtli e la Terra promessa

Gli Aztechi, che è meglio definire Mexica, furono un popolo meso-americano. Di ceppo nahua, essi si insediarono nell’altopiano del Messico centrale nel XIV secolo: ivi fondarono la loro capitale, Tenochtitlan, presso il lago Texcoco. Nel 1427, guidati dal re Izcoatl, sconfissero i loro rivali Tepanechi, assicurandosi l’egemonia nella regione. L’espansionismo azteco continuò fino all’ultimo sovrano, Moctezuma II. Popolo guerriero, gli Aztechi non eliminarono le strutture economico-sociali delle genti assoggettate, ma le resero tributarie per ricavarne schiavi e prigionieri da sacrificare agli dei.

Incerta è la terra d’origine dei Mexica. Forse provenivano dagli attuali Stati Uniti meridionali, da una non identificata città chiamata Aztlan, descritta come un centro circondato dalle acque. E’ probabile che questo popolo comprendesse due gruppi principali: uno nomade e piuttosto rozzo, ed un altro semi-stanziale e più progredito. [1]

Tra gli aspetti salienti di questa etnia, si annovera l’ossessione per le immolazioni, spesso umane. I prigionieri di guerra erano offerti in sacrificio agli dei, tra i quali spicca il nume nazionale, Huitzilopochtli (d’ora in avanti H.), il cui nome significa “colibrì del Sud”. Questo grazioso volatile era associato ai sacrifici umani, a volte era persino ritratto con il becco tuffato nel sangue della vittima. Oscura è la formazione di tale divinità, abbinata anche alla pioggia: originariamente dovette essere un indistinto nume terrestre, ma poi assurse a “Signore splendente della luce del giorno” ed a ispiratore della guerra. Stando all’interpretazione corrente, sua sorella ed i quattrocento fratelli, simboleggiano la Luna e le stelle, mentre H. è il Sole al principio del suo viaggio quotidiano nel firmamento. [2]

Gli studiosi hanno notato delle analogie tra le vicende dei Mexica e le peripezie degli Ebrei nonché delle affinità tra H. e YHWH. Entrambi i popoli dovettero affrontare lunghe e perigliose peregrinazioni, prima di stabilirsi nella “terra promessa” dal loro dio. Ambedue furono condotti da una divinità volubile ed imperiosa, il cui culto si incentrava sui sacrifici. Giudei ed Aztechi praticavano la circoncisione: è questa la corrispondenza più sbalorditiva.

Scrive Alvarado Tezozomoc: “Secondo quanto narrano gli antichi, quando gli Aztechi vennero da Aztlan non si chiamavano ancora Mexica ma Aztechi e fu dopo quello che abbiamo narrato che presero questo nome. Fu H. a dare loro questo nome. Egli disse loro: ‘Ora voi non dovrete più chiamarvi Aztechi: ora voi siete Mexica.’ Poi dipinse loro le orecchie e diede loro la freccia, l’arco e la reticella e così i Mexica presero benissimo a tirare i dardi verso ciò che vedevano in aria”.

Anche YHWH amava imporre nomi.

I Mexica, che intrapresero la loro migrazione probabilmente nel 1111, avanzavano sotto la guida di quattro capi sacerdoti, i teomamas, termine che significa “portatori del dio”. Diego Duran ci informa: “Essi avevano un idolo, chiamato H., che era portato da quattro custodi al suo servizio; a costoro egli parlava in grande segretezza degli eventi del viaggio, indicando tutto ciò che sarebbe accaduto. Questo idolo era tenuto in tale venerazione che nessuno all’infuori dei quattro custodi osava avvicinarsi ad esso o toccarlo. E lo tenevano in un’arca di canne e fino ad oggi non c’è nessuno che conosca o abbia visto il suo aspetto. E i sacerdoti lo presentavano come un dio, rivelando al suo popolo le leggi che esso avrebbe dovuto seguire ed osservare, indicando le cerimonie ed i riti che dovevano accompagnare le offerte. E questo facevano in ogni luogo in cui montavano l’accampamento, secondo l’uso dei figli d’Israele nel periodo in cui vagavano nel deserto”.

Il pensiero corre alla leggendaria Arca dell’alleanza ed a tutte le ipotesi sulla sua vera funzione…

I resoconti dei cronisti a proposito di tali accadimenti si tingono della loro familiarità con il Vecchio Testamento, ma sono indiscutibili certe coincidenze. H. era prodigo di promesse per la sua nazione che patì spesso la fame, la sete e la mancanza d’abiti. Il dio si esprimeva con solennità: “Io vi dico in verità che vi farò signori e re di tutto quello che c’è nel mondo; e quando voi sarete i padroni, potrete avere un numero infinito di vassalli che vi pagheranno tributi. [...] In verità, questo è il mio compito e per questo sono stato mandato qua.”

Ad Abramo fu prospettato un destino simile con simile gravità.

Come YHWH, H. è severo, facile alla collera e non sopporta che la sua gente dimentichi il compito di dirigersi verso la promised land. Quando i Mexica si stanziarono a Coatepec, trasformata in una sorta di paradiso, dove indulgevano alle voluttà del canto e della danza, irato H. disse ai sacerdoti: “Chi sono coloro che si comportano a modo loro? Sono per caso più potenti di me? Dite loro che, prima di domani, avrò riportato su di loro la mia vendetta, che essi non devono esprimere la loro opinione su ciò che ho deciso e per cui sono stato mandato e che tutto ciò che possono sapere è che soltanto a me essi devono obbedire”.

I capi ribelli furono trovati morti la mattina seguente col cuore strappato.

Come YHWH, H. guida il suo popolo, attraverso la mediazione degli ierofanti. Come YHWH, “risiede” in un’arca ed è un legislatore che incentra la sua attenzione sulle cerimonie, sull’accuratezza delle liturgie. L’erudito Nigel Davies sostiene che siamo al cospetto del fenomeno noto come evemerismo: H. agli inizi fu un comune mortale; in più di una fonte si menziona un capo umano di tal nome, un eroe divenuto poi divinità.

Quale sia la vera genesi di YHWH non è dato sapere: si sa che fu un dio cananeo, forse discendente dal pantheon sumero. Egli, in quel calderone di numi e di genti medio-orientali, si scelse una terra ed una nazione, ma, prima di optare per i Giudei, aveva concentrato i suoi interessi su un’altra etnia. E’ possibile che H. e YHWH siano la stessa divinità attiva in due contesti differenti? Certo, la Palestina ed il Messico sono molto lontani sotto ogni punto di vista, ma a volte le distanze spazio-temporali non sono così rilevanti.

[1] Dubbia è pure l’etimologia di “Mexica”: qualcuno ritiene che derivi da “metl”, cactus d’agave e da “citli”, lepre o anche da “mixtli”, nuvola.

[2] Chiosa Davies: “E’ forse possibile trovare paralleli a tale metamorfosi in altre parti del mondo; in particolare il dio d’Israele, YHWH, che prese vita come una sorta di divinità del vento e delle intemperie per mutarsi solo in un secondo tempo in dio della guerra”.

Antonio Marcianò (Tutti i diritti riservati)


Fonti:

P. Brega, Il popolo degli Aditi: la prima scelta di Yahweh, 2013
Cronica Mexicayotl, scritta in parte da A. Tezozomoc, 1949
N. Davies, Gli Aztechi, Roma, 1973, passim
D. Duran, Historia de las Indias de Nueva Espana y islas de la tierra firme, 1967
Enciclopedia storica, a cura di M. Salvadori, Bologna, 2000, s.v. Precolombiane civiltà
S. Freixedo, Difendiamoci dagli dei, 1993



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4 commenti:

  1. Caro Zret, giusto qualche giorno fa ascoltavo una conferenza del 2012 in cui Salvador Freixedo, alla veneranda eta’ di 88 anni, affrontava con grinta e sagacia tra gli altri anche il tema della similitudine tra YHWH e H. Entrambi venivano ricondotti in qualche modo a un pantheon di divinita’ minori, dietro al quale operavano i veri principi della terra (parole dell’ex gesuita, che le mutua da Paolo di Tarso). Tuttavia era indubbio il dominio tirannico esercitato da tali dei nei confronti delle popolazioni scelte e “parassitate”, dalle quali veniva pretesa sottomissione assoluta. Anche Freixedo riportava come i sacerdoti potessero vedere e dialogare direttamente con tali dei, i quali andavano matti per gli atti violenti, che fomentavano in ogni modo : sacrifici umani, guerre, sadismi, mutilazioni,discordie, violenze sessuali continue nei confronti di un gran numero di donne, con cui si accoppiavano direttamente. Curiosamente, citando quest’ultimo assunto, Freixedo rimandava a quanto scritto sulla questione da Karla Turner, la studiosa “opportunamente” ammalatasi e deceduta quando aveva cominciato a fare emergere un gran numero di testimonianze di addotti che avevano involontariamente consumato rapporti con entita’ spesso nauseanti e sgradevoli.
    E’ complesso tracciare una linea di continuita’ tra fatti risalenti a epoche e paesi diversi. Cio’ nonostante ogni tanto qualche studioso di mente aperta e lungimirante riesce a unire dei punti e presentare uno scorcio. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, spesso questi scorci aprono visuali su fatti dolorosi e torbidi che sono ben descritti sinteticamente da Freixedo nel titolo della sua opera piu’ famosa : “Il bestiame umano”. Un saluto affettuoso

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  2. Se a primo avviso si possono trovare dei paralleli tra yhwh e h, non si può dire nel loro modo di agire, mi spiego, yhwh (anunnaki) discende dalla stirpe enlilita (dio del cielo En-lil), in Mesoamerica invece, si stabilì intorno al 3100 a.C. le discendenza di En-ki, quando Amoon Ra (il dio nascosto), Marduk,, e più precisamente il fratello Thot (Nin.Gish.zi.da), il Trismegisto Psicopompo greco, lasciò per sempre l'Egitto per stabilirsi con uomini di colore in Mesoamerica (vedi riferimenti a teste negroidi), gli scavi di nuove miniere d'oro sono la testimonianza dell'arrivo del dio piumato Quetzalcóatl. Azteco.

    Le raffigurazione mesoamericane, parlano di un dio barbuto arrivato oltreoceano a portare la civiltà in quel continente.

    V a detto che le due etnie enlilita ed enkita, si sono sempre fronteggiate per il dominio della Terra, i due fratellastri En-lil e En-ki (EA), erano figli dello stesso padre ANU, sovrano indiscusso del cielo, il quale aveva usurpato a sua volta il trono al legittimo sovrano.

    Sia Enki che Enlil, e le loro progenie, in questo caso la loro discendenza il dio delle tempeste Baal, AdadIshkur, yhwh e Nin.gish.zi.zida, Thot, avevano a cuore il loro popolo umano in maniera molto differente; il primo voleva essere il dio indiscusso e, chi faceva un patto con lui,non poteva più sciogliere quel vincolo pena la morte vendicativa.

    Il secondo (poi riconosciuto come saitan il diavolo), portò la conoscenza all'uomo delle cose terrene, facendolo progredire in società sviluppate, inserendo l'agricoltura ed il manufatto, prima in medio oriente e successivamente nel 3114 a.C. in Mesoamerica.

    Credo che in Mesoamerica, ci sia stata un'influenza del gruppo enlilita, nella persona di yhwh, difatti dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme intorno al 560 a.C. sembra che yhwh, che combatteva alla testa del suo popolo, sia sparito alla vista del popolo ebraico.

    E' mio pensiero che si sia recato nella più ricca terra oltreoceano, ricca di minerali a loro molto cari come l'oro.

    Ma, sia per una fazione che per l'altra, siamo sempre stati il loro bestiame, con il loro giogo di schiavo, poi messoci da sacerdoti che usavano la conoscenza per irretire il luluamelu, alias homo sapiens sapiens

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  3. Avalon Carr, Freixedo ha avuto molte intuizioni, a mio avviso. Certo, bisogna partire dal presupposto, che i cristiani rifiutano, secondo cui YHWH non fu Dio, ma un "dio". So che tale assunto è considerato blasfemo, ma l'albero si vede dai suoi frutti... o no?

    Purtroppo oggigiorno impera la visione dell'alieno buono e prodigo di doni (tecnologici), mentre pochi conoscono la compianta Karla Turner. Chissà perché sono eliminati solo gli ufologi "pessimisti" e mai quelli che propagandano le fandonie dei "fratelli dello spazio".

    Ciao

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  4. Wlady, alcuni ritengono che la fazione enkita, il cui simbolo è il serpente, sia il male minore rispetto al partito enlilita, che usa come emblemi il leone e l'aquila. Sarà così? Entrambe le correnti sono fautrici della geoingegneria assassina o è ancora un'altra sordida genia l'ideatrice di codesto misfatto?

    Ciao

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