23 marzo, 2014

Le profezie del mago Merlino


Merlino è il celeberrimo mago delle saghe arturiane. Stando ad alcuni studiosi, un saggio chiamato Merlino visse realmente nel V secolo d.C. e fu prima alla corte del sovrano Ambrosio il Tiranno, poi di re Artù.

Figura tra storia e leggenda, archetipo di una terra suggestiva dagli orizzonti glauchi, dalle ondulate brughiere che fluiscono e si mescono nelle onde del mare, Merlino (il suo nome è di significato controverso: significa “sparviero” o “colui che ride”?), fu autore pure di profezie. Ormai attempato, l’incantatore decise di ritirarsi nelle foreste della Caledonia (Scozia meridionale) per concentrarsi sulla visione del futuro.

Secondo il parere di taluni autori, Merlino previde, fra i vari eventi, gli agoni per la libertà combattuti nel Medioevo dai prìncipi gallesi Llywelyn ed Owain Glyndwr, la Rivoluzione francese, l’avvento al potere di Adolf Hitler. Per il terzo millennio il vate celtico preannunziò terribili catastrofi ambientali e mutazioni di piante ed animali (organismi transgenici)... I disastri geologici culmineranno nell’inversione dei poli.

Gli ultimi tempi - ci ammonisce l’erede dei druidi - saranno flagellati dall’infecondità della terra: “Ogni campo deluderà il contadino ed i frutti saranno scarsi, spesso avvelenati. Le radici ed i rami si scambieranno il posto, i pesci moriranno per il calore e da loro nasceranno i serpenti”.

Un presagio recita: "Verso la fine i grifoni (simbolo di carestia) verranno a mangiare il grano. Al tempo in cui gli uomini e le donne figlieranno più raramente, la gente perderà la fede. Il mondo sarà tremendamente cattivo. I piccoli saranno schiacciati. I grifoni voleranno in Egitto”.

Sterilità maschile e femminile, penuria di cibo, nequizia, calamità “naturali”... : questo è l’apocalittico scenario preconizzato dallo sciamano e da altri oracoli tra Medioevo, età moderna e contemporanea.

Dalle brumose lande della Scozia, Merlino seppe squarciare il velo del tempo per gettare il suo sguardo fino a quest’era ferrigna e feroce?

Fonti:

G. L. Margheriti, I personaggi più misteriosi della storia, 2013
A. S. Mercatante, Dizionario universale dei miti e delle leggende, 2001, s.v. Merlino
R.J. Stewart, Le profezie di mago Merlino, 1995


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2 commenti:

  1. Caro Zret,
    tutto cio' che riguarda Merlino , in quanto rimanda al druidismo e allo sciamanesimo celtico, mi appassiona e mi intriga. Mi ripropongo di recarmi in visita a Glastonbury al piu' presto a respirare un'aria piu' mistica di quella di Stonehenge (di cui, narra la leggenda, Merlino avrebbe fatto spostare le pietre, in origine posizionate a cerchio in Irlanda).
    Dopo l'arrivo dei Normanni in Britannia nel 1066 molta della cultura autuctona venne spazzata via, e fu grazie all'opera di Geoffrey di Mammoth nel 1166 che alcune di queste tradizioni vennero recuperate e scritte in latino. Secondo alcuni studiosi, il desiderio di trovare figure straordinarie di nativi britannici per alimentare un nascente orgoglio nazionale da contrapporre all'invasore franco-normanno, porto' l'autore a manipolare le storie orali di cui era venuto a cnoscenza e aveva trascritto, ritoccandole un po' troppo su modelli narrativi epici come quello dell'Iliade e dell'Eneide.
    Merlino sembra essere la somma di due distinti personaggi storici, gradualmente convergenti verso la figura unica del mago, del profeta e del consigliere attivo in tutte le fasi del regno di Artu e ancor prima, di suo padre naturale Uther Pendragon. Merlino si sarebbe in verita' chiamato Myrddin, nome che rivela origini gallesi, trasformato in Merlinus da Mammoth che nn voleva assonanze con la parola francese merde.
    Merlino rese noti i suoi poteri visionari quando, in procinto di essere sacrificato ritualmente per impedire il crollo di una delle fortezze del re Vortigern, profetizzo'che nelle fondamenta del castello vivessero due draghi in lotta, uno rosso e uno bianco. Il rosso rappresentava i Britannici, il bianco i Sassoni, e quest'ultimo sarebbe prevalso. La profezia si realizzo' e da quel momento Merlino ebbe un posto privilegiato nella storia inglese se, come sembra, e' dietro suo consiglio l'istituzione a Camelot della tavola rotonda. Merlino incontro' la mistica Dama del Lago, che consegno' a Artu' la sua spada magica, e addirittura accompagno' il sovrano sull'isola incantata di Avalon per curargi le ferite. Anche la sua fine e' avvolta nella leggenda. Impazzi' ormai vecchissimo e solo in Caledonia? Venne privato dei suoi poteri e rinchiuso in una torre di cristallo dalla Dama del Lago? Impossibile saperlo.
    Pero' bellissimo pensarci oggi, in questa giornata simil novembrina (almeno a Londra) e permettere a un po' della magia delle storie epiche e mitiche di filtrare nella mia routine. Ciao.

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  2. Grazie della ricca disquisizione sul mago Merlino, Avaloncarr.

    Anch'io, come credo tu sappia, ho un'affinità elettiva con Avalon e con il mondo celtico, forse a causa di particolari radici.

    Tempo fa dedicai uno studio ad Artù ed al genitore Uther Pendragon. Scrivevo:

    Artù, il cui nome significa probabilmente “orso” da una radice ***arct, rintracciabile, ad esempio, nel greco arctòs, era figlio, secondo varie fonti medievali, di Uther Pendragon e di Igerna. Il mago Merlino aveva costruito per Uther un magnifico castello in cui aveva collocato la Tavola rotonda. In tale occasione, furono organizzati dei festeggiamenti: a Carduel convennero molti cavalieri con le loro auguste consorti, tra cui Igerna, moglie di Gorlois, signore di Tintagel in Cornovaglia. Quando Uther vide la donna, se ne invaghì perdutamente. Ulfin, uno dei consiglieri del sovrano, riferì ad Igerna della passione di Uther ed ella si confidò col marito che, sdegnato, si allontanò dalla corte, rinchiuse la moglie nella fortezza di Tintagel e radunò un esercito per combattere il re. Il giorno prima del combattimento, Merlino, con i suoi poteri magici, diede ad Uther le sembianze di Gorlois. Così trasformato, Uther si recò dalla donna che lo accolse per la notte, credendo si trattasse del marito. Il mattino successivo si combatté lo scontro e Gorlois fu ucciso. Qualche tempo dopo Uther impalmò Igerna ignara di attendere un figlio dal re. Appena nato, Artù, fu affidato da Merlino a Sir Ettore. Il futuro sovrano nacque nello stesso giorno in cui morì il padre. [6]



    La storia contiene alcuni particolari di grande interesse: la donna genera un figlio dotato di notevole carisma, il padre porta un nome, in un certo senso, eloquente, ossia Uther Pendragon. Qual è il significato di tale nome? Lo studioso di miti A.S. Mercatante lo traduce con “capo assoluto in guerra” [7]: questa traduzione mi lascia perplesso. In “pen”, infatti, si potrebbe scorgere un’antichissima base mediterranea, poi inglobata negli idiomi indoeuropei, che vale “cima”, “monte” ed è collegata al dio ligure Pen, divinità dei monti e della fertilità, il cui nome è alla radice di numerose parole ritenute per lo più, ma forse a torto, di origine indoeuropea, quali “penna, pinna, pinnacolo…”. [8] La base ben/pen, evidente in toponimi come Ben Nevis, con i suoi 1344 metri, la vetta più alta della Scozia, Monti Pennini, Alpi Pennine, Appennini…, a mio parere, può significare, ricordato che indicava il nume della fecondità, anche “figlio di”. Non so se si debba accostare alle forme semitiche “bin”, “ibn”, dalla stessa valenza, supponendo una qualche comunanza o affinità linguistica ed etnica tra genti medio-orientali e mediterranee d’Europa. In ogni caso, se si individua in “ben” un elemento del substrato pre-indoeuropeo, che filtrò negli idiomi celtici ed in altre lingue, si sarebbe tentati di tradurre “Pendragon” con… “figlio del drago”.

    Ciao

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