I vari orientamenti della New age, alla fine, sono viziati dal solito antropocentrismo e sono speculari a quelle dottrine che incolpano l’uomo di ogni nefandezza. Da un lato si nega Dio oppure si afferma con sicumera prossima alla tracotanza – quella che i Greci chiamavano hybris – che l’uomo è l’unico vero Dio.
Ora, riteniamo che negli uomini, forse non in tutti, si trovi un nucleo spirituale che possiamo definire “anima”, ma, se egli si crede Onnipotente, se si colloca al centro dell’universo, misconoscendo che esiste altro da sé, un orizzonte che non è contenuto nel cerchio dell’individuo, allora tale superbia dichiara la sua orgogliosa meschinità ed il suo fallimento.
Esiste poi un antropocentrismo di segno contrario, tutto sommato non così differente da quello egocentrico: si manifesta quando si considera responsabile l’uomo di ogni errore, di ogni male che affligge il mondo. Senza assolvere sempre e comunque il singolo che ha i suoi limiti, si dimentica l’influsso pernicioso degli Arconti e dei loro disgustosi collaboratori "umani".
Si passa da un eccesso all’altro, mentre, con la consapevolezza che l’uomo è un essere contraddittorio, ambivalente (e che cosa non lo è?), si impara che è necessario distinguere, soppesare ogni questione: è opportuno astenersi da giudizi inappellabili e da condotte arroganti.
Ora, riteniamo che negli uomini, forse non in tutti, si trovi un nucleo spirituale che possiamo definire “anima”, ma, se egli si crede Onnipotente, se si colloca al centro dell’universo, misconoscendo che esiste altro da sé, un orizzonte che non è contenuto nel cerchio dell’individuo, allora tale superbia dichiara la sua orgogliosa meschinità ed il suo fallimento.
Esiste poi un antropocentrismo di segno contrario, tutto sommato non così differente da quello egocentrico: si manifesta quando si considera responsabile l’uomo di ogni errore, di ogni male che affligge il mondo. Senza assolvere sempre e comunque il singolo che ha i suoi limiti, si dimentica l’influsso pernicioso degli Arconti e dei loro disgustosi collaboratori "umani".
Si passa da un eccesso all’altro, mentre, con la consapevolezza che l’uomo è un essere contraddittorio, ambivalente (e che cosa non lo è?), si impara che è necessario distinguere, soppesare ogni questione: è opportuno astenersi da giudizi inappellabili e da condotte arroganti.
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Quanti "Giordano" dovranno ancora bruciare per l'arroganza e la protervia di disgustosi umani pronti ad annichilire con la chimica l'anima.
RispondiEliminaCiao
Purtroppo gli Arconti sono sempre in sella ed i loro scudieri sempre troppo potenti, Wlady. Fino a quando?
EliminaCiao
I " giordano " di oggi hanno ragione, ma nn era cosi' per l'originale, mi spiace tanto per te se lo credi.
EliminaGiordano B. era un MASSONE ed ha fatto la fine che meritava.
Non ho capito bene cosa voglia dire di preciso l'articolo. Inoltre chi sarebbero gli Arconti?
RispondiEliminaningizhzidda.blogspot.it/2011/04/arconti.html?m=1
EliminaSugli Arconti puoi leggere il seguente articolo nonché i libri di Lamb.
EliminaCiao
http://zret.blogspot.it/2013/04/silicon-aliens_6.html
Forse si potrebbe dire non l'uomo essere il dio ma che la divinita' sia inesplicabilmente addensata nell'inganno occasionale dell'identita' umana. Per quali motivi chi puo' dirlo? I Miti lo narrerebbero ma le circostanze ermetiche delle diverse allegorie rendono in massima parte quasi impossibile una loro piana codificazione. La fenomenale contraddizione che ci contraddistingue sarebbe proprio questa: noi siamo inganno a noi stessi ma nelle vaste quanto mai del tutto esplorabili profondita' del nostro "nucleo eterico" risiederebbe la verita' inconoscibile di cio' che qui in noi stessi si confonde continuamente. Come persona e coscienza sento di appartenere all'eterno, ma qui la maschera storica si consuma fino alla totale disintegrazione. Con tutti i loro difetti e contraddizioni gli antichi, certamente alcuni tra loro, poterono affermare di vivere al "centro" dell'illusorio edificio cosmico. Loro poterono orientarsi nell'antico labirinto. Una certa limpidezza a noi e' definitivamente preclusa. Noi, come persone dell'oggi, al massimo potremmo affermare di vivere al "centro" delle rovine; di tutte le rovine definitivamente consumate sotto la parabola del Ciclo attuale. Una nuova ordinarieta' precostituita ci avvolge impietosamente. Praticamente non avremmo altra rilevanza se non quella d'intagliare dalla nostra insignificanza storica un tracciato spirituale impensabile solo cento anni addietro. E'necessario codificare una Disciplina dell'anima e applicarla su questo supporto sempre piu' sfuggente e artefatto che e' la materia.
RispondiElimina"Su queste rovine ho puntellato la mia vita" (T.S. Eliot)
EliminaCiao
Esatto!
RispondiEliminaQuesto Dio mi sembra un truffatore dello stesso livello di vanna marchi della tv , ogni volta che sento nominare Dio mi ricorda i servizi delle iene su Italia Uno dove fanno vedere quasi sempre truffe
RispondiEliminaUn Dio che si finge buono e santo per poter sottomettere tutte le persone a lui , e per arrivare ai suoi scopi
RispondiEliminaE'necessario codificare una Disciplina dell'anima e applicarla su questo supporto sempre piu' sfuggente e artefatto che e' la materia.
RispondiEliminaCiao Giovanni, esiste da millenni e si chiama Yoga.