A Bussana Nuova, (frazione di Sanremo) sorge una chiesa eretta in solo due anni per volontà di don Francesco Lombardi e dedicata al Sacro cuore di Gesù. E' un maestoso edificio in stile neo-rinascimentale bramantesco. [1]
Nel visitatore suscita notevole impressione un’opera singolare, collocata nell’altare laterale sinistro e dovuta agli artisti Bogliaghi e Paleni, non solo perché compenetra in modo mirabile scultura e pittura, ma pure per il soggetto non diffusissimo, ossia la raffigurazione delle anime del Purgatorio.
In alto domina il Cristo, cinto da un alone costellato di raggi dorati e rosso fuoco. Ai lati dei battenti bronzei, istoriati con episodi biblici e cosparsi di sfavillii, troneggiano ieratici gli angeli Gabriele e, armato di spada, Michele. In basso sono scolpite le anime purganti, alcune in preghiera, altre ripiegate nella contrizione, altre protese verso l’adito con una tensione parossistica tradotta dall’artista con superfici e campiture su cui la luce e l’ombra vibrano nervose sì da suggerire l’intenso anelito delle anime verso la liberazione. Muscoli e tendini delle figure sono modellati con maestria talmente mirabile da ricordare quasi quei capolavori michelangioleschi dove il dinamismo delle forme traduce il travaglio spirituale.
Il fremito che percorre i corpi ed i panneggi si trasmette infine ai drappi dipinti ai lati della composizione: ivi gli incavi ed i rilievi del marmo sono risaltati mediante una pittura trompe-l’oeil.
Di grande effetto è il contrasto fra la parte superiore dell’opera, in cui prevale una solenne quiete, e quella inferiore, tutta palpiti e moti.
Di là dall’iconografia religioso-dantesca, si legge nell’opera la condizione umana immersa nel flusso incessante e distruttivo del tempo, perciò sempre volta, con disperata speranza, ad una pace radiosa.
[1] Il tempio fu costruito dopo che un rovinoso sisma, il 23 febbraio del 1887, ebbe devastato Bussana poi detta “vecchia”, oggi villaggio diroccato in cui si risiedono artisti.
Nel visitatore suscita notevole impressione un’opera singolare, collocata nell’altare laterale sinistro e dovuta agli artisti Bogliaghi e Paleni, non solo perché compenetra in modo mirabile scultura e pittura, ma pure per il soggetto non diffusissimo, ossia la raffigurazione delle anime del Purgatorio.
In alto domina il Cristo, cinto da un alone costellato di raggi dorati e rosso fuoco. Ai lati dei battenti bronzei, istoriati con episodi biblici e cosparsi di sfavillii, troneggiano ieratici gli angeli Gabriele e, armato di spada, Michele. In basso sono scolpite le anime purganti, alcune in preghiera, altre ripiegate nella contrizione, altre protese verso l’adito con una tensione parossistica tradotta dall’artista con superfici e campiture su cui la luce e l’ombra vibrano nervose sì da suggerire l’intenso anelito delle anime verso la liberazione. Muscoli e tendini delle figure sono modellati con maestria talmente mirabile da ricordare quasi quei capolavori michelangioleschi dove il dinamismo delle forme traduce il travaglio spirituale.
Il fremito che percorre i corpi ed i panneggi si trasmette infine ai drappi dipinti ai lati della composizione: ivi gli incavi ed i rilievi del marmo sono risaltati mediante una pittura trompe-l’oeil.
Di grande effetto è il contrasto fra la parte superiore dell’opera, in cui prevale una solenne quiete, e quella inferiore, tutta palpiti e moti.
Di là dall’iconografia religioso-dantesca, si legge nell’opera la condizione umana immersa nel flusso incessante e distruttivo del tempo, perciò sempre volta, con disperata speranza, ad una pace radiosa.
[1] Il tempio fu costruito dopo che un rovinoso sisma, il 23 febbraio del 1887, ebbe devastato Bussana poi detta “vecchia”, oggi villaggio diroccato in cui si risiedono artisti.
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