13 febbraio, 2006

Angela ed il demone

È noto che Piero Angela è considerato da molti un eccellente divulgatore scientifico, da altri, invece, uno scettico radicale incapace non solo di comprendere tutti i fenomeni che esulano dall’empiria, ma anche di accostarvisi con un obiettivo spirito d’indagine. In realtà Angela e tutti quelli come lui, esponenti in Italia del famigerato CICAP, ridicolo scimmiottamento di un’analoga organizzazione d’oltreoceano, il CISCOP, non sono soltanto i paladini di una “scienza” tardo-ottocentesca, di un positivismo attardato, ma pure degli scaltri occultatori di verità scomode.

Essi, infatti, sanno che alcuni studiosi di frontiera, hanno elaborato teorie in contraddizione con le “leggi” note. Costoro non ignorano che, dietro concetti come la fusione fredda, la materia oscura, l’ammasso di carica, persino l’influsso del sole sugli esseri viventi… (1) si celano possibilità che rischiano di mettere in discussione sia i dogmi della loro “infelice scienza”, sia una consolidata visione del mondo, in cui, ad esempio, ad una causa deve corrispondere un effetto. Angela e la sua genia conoscono quali conseguenze destabilizzanti potrebbe avere la diffusione di cognizioni e teorie non ortodosse. Sono perciò in mala fede e questo è dimostrato da un fatto: mentre da un lato profondono energie e tempo per dimostrare che i fenomeni preternaturali non esistono, nel caso di questioni storiche o di attualità neppure molto complesse, per le quali potrebbero applicare la loro qualità investigative, si dimostrano del tutto inetti, come un bimbo di tre anni di fronte ad un passo della Politeia di Platone. (2)

Gli esponenti del CICAP ed i loro simpatizzanti non sono soltanto gli accaniti detrattori del “paranormale” (sic), ma segnatamente i guardiani dell’establishment, anche perché la “scienza” ha spesso collaborato e continua a collaborare con il potere, ma non in nome della conoscenza, bensì della mistificazione e della censura. La gente dev’essere tenuta nell’ignoranza, che è un perfetto instrumentum regni. Non sarà certo con qualche didascalico esperimento da laboratorio di liceo che il vero sapere potrà progredire. Il vero sapere, infatti, non è un mero accumulo di nozioni, piuttosto la propensione ad interrogarsi ed ad interrogare il mondo, un insieme di ipotesi, più che di certezze. Dunque bisogna saper ascoltare, in primo luogo, quel daìmon socratico in noi e fuori di noi, che non è la voce della coscienza, secondo una volgare interpretazione, ma semmai qualcosa di simile al genius romano.

Orbene, è evidente che Angela e tutti i necrofori di codesta “cultura” defunta, sono corpi inerti non avvivati dalla fiamma del daìmon.


1) Sull’astrologia si vedano gli studi di Maurice Cotterel.

2) Cfr Ne sarebbero CICAPaci? all’interno di Zretblog.

Approfondimenti:

Superquark super partes?

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