25 settembre, 2006

Antigone

Absit iniuria verbis

La celeberrima tragedia di Sofocle, intitolata Antigone, è ambientata a Tebe. Eteocle e Polinice, figli di Edipo, si sono reciprocamente uccisi. Perciò Creonte, il nuovo re della città, prescrive che Polinice sia lasciato insepolto. Per Antigone, però, sorella dei due uccisi, le leggi divine e la morale sono al di sopra delle norme umane: dunque viola gli ordini del re che la fa rinchiudere viva in un antro. Con la donna, però, si è fatto rinchiudere all’insaputa del padre, il figlio di Creonte, Emone, promesso sposo di Antigone. Quando l’indovino Tiresia biasima Creonte con veementi parole, il re, sgomento, fa riaprire l’antro, ma Antigone si è appena impiccata ed Emone commette suicidio dinanzi agli occhi del genitore.

Sofocle drammatizza il contrasto tra la morale e le leggi umane: esistono principi etici non scritti che non si possono conculcare e per i quali la “giustizia” terrena è coercizione.

Maria è la bimba bielorussa che i coniugi Giusto hanno deciso di nascondere in Italia per evitare che, tornata nell’istituto del suo paese, fosse vittima di terribili sevizie. Infatti Maria ha confidato alla famiglia affidataria di aver subito violenze nell’orfanotrofio in cui è ospite: alcuni disegni denunciano, senza ombra di dubbio, questa tragica realtà. Anche a causa dell’irrigidimento dell’ambasciatore bielorusso in Italia, molti ripetono perentori che le leggi devono essere osservate. È un esempio di summum ius, summa iniuria: è necessario ricordare che la legge umana è spesso qualcosa di misero e di iniquo di fronte a profonde istanze etiche?

Per l’eutanasia valgono le stesse considerazioni: delle miopi regole vanificano qualsiasi reale rispetto per la vita. Non è un caso se i cattolici dei due (?) schieramenti politici sono contrari anche solo ad una discussione sul tema. Si sa: i cattolici, ipocriti incorreggibili, rivendicano la sacralità della vita, purché si tratti di embrioni e di malati senza più alcuna speranza, poiché, nelle altre circostanze, essa vale meno di un fico secco. Il “filosofo” cattolico Buttixxglione è stato tra i più determinati nel respingere qualunque ipotesi di dibattito che, ben inteso, sarebbe solo un po’ di fumo negli occhi, perché ai “politici” non interessa alcunché dei problemi veri, badando solo al loro astronomico stipendio. D'altronde la classe dirigente, se si esclude qualche eccezione, è una marmaglia di opportunisti e di incapaci che, non perdono mai l’occasione, tra le altre cose, per dimostrare la loro crassa, volgare ignoranza.

Sofocle, come tanti altri, non ha scritto per loro.

2 commenti:

  1. Ciao Marzian, a prescindere dalla vicenda di Maria, penso che la legge sia spesso una mera coercizione. Grazie. Ciao!

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  2. Ciao Angela, anch'io penso che l'istituto dell'affido sia aberrante: si creano dei legami e poi si spezzano. Sadismo pure. Ciao!

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