
Non credo si possa immaginare persona più frivola di questo critico d’arte fallito. È pur vero che i critici sono quasi sempre dei parassiti che costruiscono cerebrali elucubrazioni solo per ostentare la loro vanità di pseudo-intellettuali snob, ma costui supera tutti per supponenza, ammantata, però, di sdolcinata amabilità. Questa ipocrisia lo rende insoffribile, almeno quanto i suoi commensali, gentildonne incartapecorite ed ingioiellate come tenutarie di postriboli fin de siécle, tronfi intellettualoidi, parvenus di una volgarità sconvolgente, rampolli degeneri di stirpi slombate. È proprio la volgarità la cifra di questo programma, intesa come pacchiana ostentazione di un prestigio che deriva solo dal denaro e dal nepotismo più sfacciato.
Da dove spunta questo vanesio che è convinto di essere un fine conoscitore della pittura, della scultura e dell’architettura di ogni epoca e luogo? Come sopportare la sua erre viscidamente arrotata ed i suoi discorsi melliflui ed inconsistenti? Come resistere per più di un paio di minuti di fronte allo spettacolo laido di *** che incarna l’infinita dozzinalità ed il fatuo sussiego dei personaggi descritti da Gadda nella Cognizione del dolore? Sembra proprio di vedere la crassa borghesia insubre assisa attorno a laute imbandigioni ed impegnata in melensi conversari. È il ritratto perfetto di un’umanità sfatta, corrotta fino al midollo, consumata dal vuoto interiore, nonostante, anzi per via di modi che vorrebbero essere signorili e sono stucchevoli sino a causare conati irrefrenabili.
Come definire costui? Non è neppure uno zerbinotto svenevole. Ricorda semmai un flaccido eunuco che ronza attorno a donne bellissime, uno spadone intento ad intrattenerle con facezie pronunciate con voce querula, ancheggiando e sbattendo femminilmente le palpebre.
Non è un oltraggio il pagamento del canone RAI per assistere a tale scadente vaudeville?
Che dire, infine, degli sperticati sproloqui con cui X Y esamina le opere dell’ingegno umano? Per commentarle conosce un solo aggettivo “commovente”. Davvero commovente questo personaggio… perché è patetico.
per me il tuo articolo è un vero enigma da risolvere,poichè non ho la più pallida idea di chi stai parlando!
RispondiEliminati dirò, non è che sia tanto importante saperlo,perchè quello che dici può andar bene per chiunque lavori in RAI improvvisandosi STUDIOSO,ESPERTO,FINE CONOSCITORE....DI TUTTO LO SCIBILE UMANO!
FELICE DOMENICA,ZRET!
Angela
Ciao Angela, costui è un Carneade spuntato dal nulla e che finirà nel nulla. Ciao! Buona domenica!
RispondiEliminaHo capito: PD.
RispondiEliminaAl momento continuano ad arrivarmi minacciose lettere dal ministero del tesoro perché da circa due anni non pago il canone Rai, ma sai com'è: ormai le strappo senza leggerle.
Sì, Marzian è lui. Sono stato caustico, ma a volte ci vuole...
RispondiEliminaVedrai che insisteranno a mandarti le lettere che fai bene a strappare. Ciao!
Oggi ne ho ricevuta una anch'io,non l'ho nemmeno letta!...
RispondiEliminacontinuo a non intuire,chi è la nullità!
ho fatto un giro,dopo un bel film su SKY canale FANTASY(il mio preferito insiema a FOX CRIME)e mi sono ritrovata sul 3 con la dinastia ANGELA!e l'EGITTO!
Ma la tua descrizione non corrisponde...ANGELA non spunta dal nulla...checchè!
vuoi vedere che non dormo stanotte?
dai Zret...sii buono!dimmelo!!!
Angela
Certe persone parlano, parlano, parlano ma spesso non sanno nemmeno cosa dicono. Eppure, la loro parlantina incanta chi non riesce a cogliere le loro vane parole. Ciao
RispondiEliminaCiao Angela, preferirei non dirtelo. Un indizio: porta gli occhiali. Ciao
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