08 maggio, 2008

Antichi vegetariani?

Aumenta il numero delle persone che decidono di diventare vegetariane o vegane. Le ragioni sono principalmente di tre tipi: etiche, attinenti alla salute ed economico-politiche. In primo luogo, i vegetariani ed i vegani ritengono che l'uccisione degli animali per il nutrimento sia un atto abominevole, come abominevoli sono le condizioni in cui sono spesso allevati bovini, suini, polli, tacchini, oche... Atroce è la morte riservata agli animali allevati, una fine preceduta ed accompagnata da indescrivibili sevizie. Molti sono convinti che un'alimentazione, in cui sono esclusi i grassi e le proteine di origine animale, è più salutare per l'organismo. Infine molti riflettono sulle perniciose conseguenze per l'ambiente che la zootecnia determina: per l'allevamento degli animali destinati alla macellazione si consumano quantità enormi d'acqua, si distruggono foreste da destinare al pascolo, si impiegano cereali che potrebbero, invece, sfamare intere popolazioni e favorire una diminuzione dei prezzi dei prodotti cerealicoli sul mercato internazionale.

Circa quest'ultima motivazione, bisogna osservare che essa dipende da un'infinita ingenuità: la devastazione degli ecosistemi non è tanto l'effetto di un modello di sviluppo aberrante e carnivoro, ma il tragico risultato di un'azione deliberata volta a coventrizzare il pianeta. Se anche non si disboscassero le foreste per ricavare spazi adatti al pascolo, i biomi non si salverebbero (e non si salveranno) ugualmente: infatti con le chemtrails, le potentissime emissioni elettromagnetiche, le scorie nucleari, le sostanze inquinanti emesse dagli inceneritori... gli ambienti naturali sono aggrediti, depauperati di animali e di essenze vegetali, desertificati ed avvelenati in modo lento, ma inesorabile, nell'ambito di un'attività sistematica che ha come scopo finale la definitiva distruzione della natura del pianeta, escluse forse alcune oasi. Parole ed espressioni come "decrescita", "sviluppo sostenibile" sono o patetiche illusioni di cittadini che non hanno minimamente capito come purtroppo funziona il mondo o vuoti slogans dei soliti globalizzatori travestiti (male) da ambientalisti.

Un'alimentazione vegetariana può presentare benefici sul piano della salute, non tanto perché ortaggi e frutta siano più genuini e naturali (oggi giorno di naturale non esiste più niente o quasi), ma poiché si evitano alimenti in cui le concentrazioni di metalli ed altri veleni sono inferiori rispetto a quelli contenuti in carne e pesce.

Restano tuttavia le motivazioni etiche che reputo non solo condivisibili, ma radicate in una tradizione religiosa tanto netta a tale proposito, quanto ignorata, distorta e stuprata da chiese e confessioni che hanno tradito, più o meno volontariamente, l'insegnamento dei fondatori o presunti tali.

Recentemente la ricercatrice Daniela Bortoluzzi ha pubblicato un libro intitolato Impronte di Gesù: la scrittrice, oltre a proporre, come altre migliaia di studiosi prima di lei, la sua opinabilissima interpretazione della figura di Gesù, prova a dimostrare (a mio modesto parere, in modo persuasivo) che il Messia era vegetariano. Ad esempio, il celebre miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, contiene, secondo l'autrice, un errore di traduzione: infatti il testo originale presentava "pane di pianta pesce", un pane insaporito con alghe, e non pesce.

Per chi scrive è solo una conferma: d'altronde molti esegeti, esaminando la Chiesa di Gerusalemme, enuclearono tre probabili caratteri della comunità sorta attorno a Giacomo, fratello del Signore: il vegetarianismo, il comunismo (Vedi, ad esempio, Brandon, Gesù e gli Zeloti), la concezione apocalittica. Tutti i passi che nei Vangeli paiono contraddire il vegeterianesimo del Cristo e della comunità giudeo-cristiana o sono interpolazioni posteriori (vedi il cap. XXI del Quarto vangelo) o devono essere letti simbolicamente o sono mal tradotti. Lo stesso miracolo delle nozze di Cana, in cui Cristo avrebbe trasformato l'acqua in vino, stando a studi recenti, in realtà si riferirebbe ad un portento inverso, il vino tramutato in acqua, con buona pace, di Lista e di altri simili dilettanti. Un Messia, quindi non solo vegetariano, ma, in quanto Nazireo, che non beveva vino.

Come è noto, i precetti di vegeterianesimo della chiesa primitiva furono elusi o stravolti dagli interpreti del messaggio: oggi, a distanza di duemila anni, i sedicenti Cristiani non sanno che, se veramente volessero professarsi tali, non potrebbero cibarsi di carne né bere bevande alcooliche. Il mondo sarebbe diverso forse, considerando che il consumo di carne è legato anche a manifestazioni di aggressività.

Sembra che l'ammaestramento dei "grandi iniziati" sia destinato ad essere snaturato, quanto più essi sono esaltati e divinizzati.


Aricolo correlato: K. Akers, Gesù era vegetariano?


TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale

24 commenti:

  1. Zret, sono piacevolmente sorpreso di leggere questo editoriale. Sono vegetariano per vari motivi, ognuno ovviamente ha i propri e devo dire che i vantaggi sono molteplici.

    Riguardo alla tradizione storica e religiosa, molte scritture sono state falsate e addomesticate per soggiogare l'uomo e forviare il messaggio originario. Difficile giudicare l'attendibilità, ma il semplice fatto che esistano molti scritti che affermano eventi storici diversi da quelli narrati nelle sacre scritture canoniche, lasciano qualche dubbio. Ad esempio la comunità degli Esseni rappresentava un modello socialmente evoluto per quel tempo, per molti tuttavia troppo radicale.
    In ogni caso pensare un Cristo vegetariano ha molto senso, del resto il quinto comandamento afferma: Non uccidere. Credo il non uccidere si possa estendere anche agli animali.

    Molti non saranno d'accordo, cominceranno a parlare delle piante (che ovviamente hanno anch'esse una propria vita e subiscono la morte e provano dolore, in modo diverso dagli animali tuttavia), ma da qualche parte si dovrà pur cominciare prima di giungere al vivere di sola energia cosmica.

    Come sempre dipende dai punti di vista...

    Ciao, buona serata

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  2. Freenfo, lasciamo pure che altri pensino che Cristo mangiasse il pesce arrostito, lasciamo che si continuino ad ignorare tutti i vangeli in cui il precetto del vegeterianesimo è chiaro, indiscutibile.

    Penso che questo articolo dispiacerà ai Cristiani che scopriranno, senza volerlo riconoscere, un altro tradimento del messaggio. Poco importa. Forse qualcuno approfondirà e scoprirà che gli Esseni, cui il movimento giudeo-cristiano fu, in qualche modo, legato, pur con eccessi e radicalismi, ha molto da insegnare.

    Giusto, intanto cominciamo: un lungo viaggio comincia sempre col primo passo.

    Ciao e grazie.

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  3. CaroZret,
    pur trovandomi d'accordo con te per ciò che concerne gli animali, che anche io amo,
    mi sembra abbastanza approssimativo da parte tua il pensare che solo per il semplice fatto di non mangiare carne il mondo sarebbe diverso. Bè, se così fosse certamente sarebbe l'unica dottrina da seguire e avremmo trovato finalmente la chiave a tutti i mali.
    Nondimeno bastasse il gesto di non mangiare carne per essere veri cristiani, ce ne sarebbero...

    il problema di fondo secondo me è sempre il solito a cui tendono tutte queste linee di pensiero. snaturare la realtà divina del Figlio di Dio per farlo passare sempre o da “un grande iniziato”, o da un profeta, o uno che ha preso degli abbagli, e così con Lui anche chi lo segue. Con franchezza, fino ad oggi mi si sono presentate miriadi di ipotesi e grandi eresie nella strada ma ti assicuro che nessuna al di fuori di queste mi ha dato sentore più alto di vero tradimento. Qui non è che ci siano persone che seguono per “tradizione” orale o scritta, o ipocriti “buonisti”che pensano che fare una cosa o l'altra porti alla salvezza e che essa si raggiunga tramite un'autoelevazione del sé e della conoscenza come nelle discipline orientali. L'unicità della salvezza è Dio stesso manifestato nel Suo unigenito figliolo, e non in una rete di rituali e comunità dalle quali vengono sfornati dei “grandi iniziati” come il pane all'alghe.

    molti vorrebbero insegnare ai cristiani come si diventa cristiani, senza aver cercato prima loro stessi ad esserlo sinceramente. Una cosa simile la fanno anche i muratori quando vogliono insegnare all'architetto a progettare le case. Dalla via, infine in qualche modo l'uomo vuol insegnare a Dio come ci si deve comportare. Pertanto dietro facili asserzioni si cela fin troppo spesso un'alibi che pur sottile possa permetterci di non prenderci delle personali responsabilità di fronte alla verità, seducendoci nel credere di aver trovato qualcosa che possa confermare e dare delle motivazioni al nostro mancato impegno di fede. “Chi pensa di essere in piedi stia attento a non cadere” diceva quella scrittura. Beh, naturalmente anche questa sono certo che volendo potrebbe esser letta da qualcuno: “chi non mangia la carne è perchè è migliore degli altri”, ma non è così! Le scritture insegnano che se ci si sente “superiori” per una cosa o l'altra, in realtà inganniamo solo noi stessi.

    Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l'altro che è debole, mangia legumi. Colui che mangia di tutto non disprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto. Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piedi, perché il Signore è potente da farlo stare in piedi. (Romani 14:2,3,4)

    “L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.
    Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio. Poiché nessuno di noi vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso; perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore; sia dunque che viviamo o che moriamo, noi siamo del Signore”. (Romani 14:5,6,7,8)

    è anche scritto:

    “È bene non mangiar carne, né bever vino, né far cosa alcuna che possa esser d’intoppo al fratello. Tu, la convinzione che hai, serbala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva. Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con convinzione; e tutto quello che non vien da convinzione è peccato”. (Romani 14:21,22,23)

    Che noi si mangi carne o si beva vino siamo nel Signore, e non si possono giudicare i domestici altrui se al padrone va bene ciò che fanno e sono in Lui. Possiamo non mangiare carne e non essere nel Signore, possiamo esser “santi” e non esser nel Signore. l'unica cosa più importante quindi è esser nel Signore, e mangiare la di Lui carne. Se anche fossimo vegetariani, ma non mangiamo la di Lui carne noi non vivremo in eterno.

    “Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico che se non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, ed io in lui. (Giovanni 6:53,56)

    con affetto, ciao Zret

    un abbraccio nella luce, Dio è ancora sul Trono
    Giona

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  4. Ciao Giona, molto interessante come al solito il tuo contributo. Tuttavia esso si basa esclusivamente su testi e scritture, ce ne sono molte altre che dicono cose diverse (almeno in modo da poter essere interpretate diversamente). Io sono fra quelli che pensano che astenersi dal mangiare carne possa essere utile al mondo, tralascio le intuibili motivazioni.

    Ho sperimentato molto in vita mia e credo la cosa fondamentale sia trovare idee che rispecchino il proprio modo di vedere la vita. Per me il non mangiare carne è un modo per rispettare le creature di Dio e la loro funzione sul pianeta. Non credo nel Disegno originale si parlasse di allevamenti intensivi e massacri, come non si parlava di genocidi e fame nel mondo. L'uomo ha deciso di compiere tali atrocità e continua a perpetrare queste aberranti pratiche ancora oggi che dovrebbe essere più consapevole.

    Ho sempre rispettato gli onnivori (lo sono stato per la maggior parte della mia vita), credo ognuno possa decidere autonomamente come nutrirsi e vivere la propria vita. Credo anche che però la salvaguardia della Vita (animale e vegetale) ci sia stata affidata proprio come compito da portare a termine.

    “Qui non è che ci siano persone che seguono per “tradizione” orale o scritta, o ipocriti “buonisti”che pensano che fare una cosa o l'altra porti alla salvezza e che essa si raggiunga tramite un'auto-elevazione del sé e della conoscenza come nelle discipline orientali.”

    Questi ipocriti credono in un modello di vita secondo me condivisibile, non dico che sia quello perfetto, però è in linea con i principi della vita. Un essere spirituale non può ignorare alcuni forti richiami etici e morali, altrimenti sarebbe una spiritualità di convenienza.

    Ovviamente rispettando i comandamenti si può vivere in armonia con tutto il creato, ma spesso ci sono aspetti della vita, che non possono essere rilegati a semplici leggi da seguire, ci sono interazioni che agiscono su altri piani di coscienza.

    Il risveglio della nostra parte spirituale a volte inizia grazie ad un cammino diverso da quelli canonici. Può essere un lutto, una crisi, un forte cambiamento o semplicemente la volontà di ascoltare il nostro Essere che chiede di essere soddisfatto.

    Nessuno insegna ai cristiani come essere tali, perché ogni buon cristiano può agire secondo coscienza e secondo le proprie convinzioni. Come non si può insegnare a un induista come vivere, e via dicendo. Ognuno compie il percorso a seconda dell’ambiente e delle spinte che riceve dal contesto. Successivamente può destrutturate il suo pensiero e creare le condizioni per diventare un pensatore libero, libero di scegliere quello che ritiene giusto.

    Credo che un Dio misericordioso accolga i suoi figli, soprattutto se solo inclini a stili di vita che rispettino le manifestazioni della vita. Per gli altri è lo stesso, ripeto ci sono molti modi per arrivare allo stesso obiettivo.

    Ciao e grazie per il prezioso commento.
    Freenfo

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  5. Si parla comunque di rispetto!
    E alle parole devono conseguire i fatti....sennò è peccato
    Se si è nel Signore,anche questo(del vegetarianismo) ne dovrebbe comunque far parte,anche come conseguenza.La spiritualità è una cosa ma etichettare e "regolarizzare" è un'altra

    Qualcuno vuole insegnare ai cristiani come esser cristiani?
    Qualcun'altro vuole insegnare ai viventi,imponendo,come vivere e mi sembra peggio.

    "Successivamente può destrutturate il suo pensiero e creare le condizioni per diventare un pensatore libero, libero di scegliere quello che ritiene giusto."

    E' un buon consiglio,anche perchè poi si rimane inchiodati in dogmi infondati,che possono andar bene per qualcuno ma non per tutti(grazie a Dio non siamo tutti uguali e automi) che ci fanno contribuire alla distruzione dell'esistenza stessa.

    Ciao a tutti

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  6. In poche parole è l mia libertà finisce dove inizia quella di qualcun'altro
    Poi scusatemi, ma il male è dato dall'ignoranza!
    L'ignoranza di non condividere con gli altri e soprattutto di rimanere fermi sul proprio punto di vista senza accettare l'altro o passare a colpi di "bacchetta" se qualcuno ha un penisero diverso dal propio invece che confrontarsi e comprendere l'altro e avvolte avere anche l'umiltà con sè stessi prima di tutto, di ammettre che il proprio punto di vista è limitato o restrittivo o comunque che ha bisogno di una "revisione" per poter coesistere aromoniosamente con gli altri e il tutto,visto che tutti ne facciamo parte e tocca ognuno e ognuno deve fare la sua buona parte

    Di nuovo ciao

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  7. Carissimo Giona, il tuo commento è dovizioso ed interessante. Tuttavia i brani che tu hai introdotto per suffragare il tuo rispettabilissimo convincimento sono tratti dalle Lettere paoline in cui l'autore polemizza contro i giudei-cristiani riluttanti ad abbandonare le usanze alimaenatari e le prescrizioni della Torah. In tale contesto, leggerei tali esortazioni ed insegnamenti dell'autore. Certo il vegeterianesimo non è la panacea, ma è un piccolo passo verso il rispetto della Vita. Diventi vegetariano chi avverte in sé un incoercibile esigenza etica in tal senso: saprà che altri prima di lui (si veda anche la Genesi) avevano raccomandato di non uccidere gli animali.
    Ai cristiani non intendo insegnare nulla: si può apprendere qulcosa solo dal Maestro interiore, se ne ascoltiamo la voce e la discerniamo nel frastuono del mondo.

    Ciao a tutti e grazie.

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  8. Caro Zret c'è cmq un autore che offre spunti alternativi e interessanti, credo anche filologicamente corretti, che consiglierei a cristiani e non.
    Lo trovate qui: http://www.nonsoloanima.tv/blog/

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  9. un saluto a tutti!

    vediamo;sapete credo che "dio"(comunemente tale)abbia un'aspirazione,un'intento,un desiderio,un'immaginazione dettata dalla volontà!
    sapreste dirmi secondo ogni uno di voi quale sia?

    a buon intenditor ardua risposta,potremmo dire,no!non credo.
    son sicuro sia una cosa cosi semplice,da divenire un rompicapo,almeno per l'uomo comunemente inteso.

    provate a buttar giù una risposta,rispondetevi.

    un abbraccio, anto-az.

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  10. La bibbia,soprattutto i vangeli canonici(ma gli altri non inclusi non è che siano "perfetti" ma idubbiamnete più vicini alla realtà/deifatti/verità), sta alla realtà quanto la versione ufficiale dell'11 settembre
    Buona serata

    dump

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  11. Ciao Timor!
    Anch'io ho scpoerto qualche settimana fa questo teologo....è un grande!Molte cose che dice,sono uguali a quanto io ho rilevato anei fatti e dietro di essi.
    Interessante questa carrellata di video dove è con Malanga:

    http://it.youtube.com/watch?v=UWfTu5CEeyQ

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  12. Bha..Ognuno tira Cristo per la tunichetta dalla propria parte,pare..
    Personalmente metto in dubbio anche l'esistenza del personaggio Gesù Cristo...penso piuttosto che esso sia una trasposizione di miti precedenti...tutti riconducibili al Dio Sole,semmai.
    Non si hanno dati storicamente attendibili e certi sul Nazareno.
    Questo è quanto,il resto è Fede.
    Quindi affermare che esso era vegano quando non si sà nemmeno se sia esistito realmente mi sembra una forzatura.
    Poi il discorso vegetariano mi và bene fin che non diventa fanatico e assolutista...siamo quel che mangiamo,è vero,però è anche vero che la miglior dieta sia la onnivora,con equilibrio..
    Quando balzo in avanti con la fantasia mi piace pensare un mondo nuovo dove si sia abbandonato il limite di cibarci di cose morte (tutto ciò che ingeriamo,anche i vegetali,se ci pensate, sono morti)
    e ci si cibi di pura energia...ma questo non è possibile,quello che invece già ora è tecnicamente possibile potrebbe essere un "pastiglione" personalizzato dove siano contenute tutte le sostanze sintetizzate necessarie alla produzione della propria energia corporea...
    Una pillola,come quella profetizzata da Aldous Huxley..
    Ma senza ipnotico,ovviamente.
    Per l'euforizzante invece sarebbe un problema di tasca,come gà oggi accade con i cibi più raffinati.
    Risolverebbe il problema dello sfruttamento degli animali e dell'ambiente per scopo alimentare.
    Invece di cannibalesche fattorie
    asettiche raffinerie di carburante per umani...
    P.s. Zret,se ti interessa vai a dare un'occhiata su Luogocomune dove c'è in Home appena uscito un pezzo tradotto dagli Usa dove si parla di scie correlate ai terremoti..per scopi militari..

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  13. Forse la ragione principale per cui un cristiano "trasgredirebbe la legge", nonostante l'ingiunzione biblica di astenersi dall'uccidere, è la credenza ampiamente diffusa che Gesù fosse carnivoro. Tuttavia Gesù era conosciuto come "Principe della Pace", e i suoi insegnamenti difficilmente si conciliano con l'uccisione degli animali. Tuttavia, il Nuovo Testamento più e più volte cita esempi di Gesù che chiedeva carne, una realtà che i mangiatori di carne hanno adottato come sanzione della loro scelta alimentare. Uno studio del greco originale del testo, però, rivela che Gesù non chiedeva veramente "Carne".
    Sebbene la traduzione inglese del Vangelo menzioni "la carne" diciannove volte, i termini originali si traducono più correttamente con "cibo": broma = "cibo" (usato quattro volte); brosimos = "ciò che si può mangiare" (usato una volta); brosis = "cibo, o l'atto del mangiare" (usato quattro volte); prosphagion = "qualsiasi cosa da mangiare" (usato una volta); trophe = "nutrimento" (usato sei volte); phago = "mangiare" (usato tre volte).
    Così "Avete della carne?" (Giovanni 21. 5) si dovrebbe leggere: "Avete qualcosa da mangiare?" E quando il Vangelo dice che i discepoli andarono a comprare carne (Giovanni 4. 8), una traduzione più letterale direbbe semplicemente che andarono a comprare "da mangiare". In tutti i casi il greco originale parla di "cibo" in generale e non necessariamente di "carne". Il problema allora si sposta sull'interpretazione del materiale originale, sulle traduzioni e, a volte, sulle cattive traduzioni. Alcune traduzioni inesatte della Bibbia ("Mare Rosso" al posto di "Mare dei Canneti") sono irrilevanti o perfino divertenti. Altre invece hanno conseguenze rilevanti, e nei casi in cui una versione inesatta è stata tramandata nei secoli, la troviamo a far parte integrante del canone della Bibbia. Se però analizziamo il contesto generale e il tenore di vita di Gesù, diventa difficile, se non impossibile, riconciliare la scelta di mangiare carne con la fede cristiana.

    I cristiani carnivori lanciano una sfida: "Se la Bibbia incoraggia il vegetarianesimo, che cosa dite del miracolo dei pani e dei pesci?"

    Alcuni studiosi della Bibbia, tenendo conto della natura misericordiosa di Gesù, suggeriscono che i "pesci" fossero una sorta di polpette, un tipo di cibo diffuso ancora oggi, fatto con una pianta marina conosciuta come pianta del pesce, che cresce in Oriente. Queste tenere piante marine vengono seccate al sole, poi ridotte in farina in un mortaio e infine cotte al forno come polpette. Nell'antica Babilonia le polpette di piante del pesce erano parte integrante dell'alimentazione, e molti giapponesi le considerano ancora oggi una delizia del palato. I musulmani le raccomandavano nell'alimentazione dei fedeli e, il punto più importante, erano un alimento noto ai tempi di Gesù. Esiste poi una considerazione di carattere pratico: nella cesta del pane era più probabile che si conservassero polpette cotte al forno piuttosto che pesce crudo, destinato in quel clima caldo ad andare a male molto rapidamente, rovinando qualsiasi altro cibo contenuto nella cesta.

    E' anche possibile che "pane e pesci" avesse un significato simbolico piuttosto che letterale, precedente non insolito nelle scritture sacre. Il pane è un simbolo cristiano del corpo di Cristo, o Sostanza Divina, e "pesce" era una parola in codice della Chiesa antica, quando i primi cristiani dovevano nascondere la propria identità per sfuggire alle persecuzioni. Ancora più importante, nei primi manoscritti del Vangelo non si fa menzione del pesce; il miracolo è descritto come pane e frutta.
    La prima edizione del Nuovo Testamento a menzionare il pesce come parte del miracolo è il Codex Sinaiticus.
    Nonostante tutto, ci sono alcuni che non riescono a prescindere dall'esempio tradizionale dei pani e dei pesci. A tali persone va fatto osservare che, se pure Gesù mangiò del pesce, egli non diede agli altri alcuna dispensa di fare altrettanto in suo nome.

    L'agnello pasquale
    L'agnello pasquale rappresenta un problema per i cristiani vegetariani. L'Ultima Cena è stata una Pasqua ebraica che Gesù e gli Apostoli hanno celebrato banchettando con la carne di un agnello?
    I primi tre vangeli dicono che l'Ultima Cena era la cena della Pasqua ebraica, indicando così implicitamente che Gesù e suoi seguaci mangiarono l'agnello pasquale (Matteo 26. 17, Marco 16. 16, Luca 22. 13). Giovanni invece dice che l'Ultima Cena ebbe luogo prima: "Ora, prima della festa del passaggio (la Pasqua ebraica), Gesù, sapendo che era giunta la sua ora... si alzò da tavola e lasciò cadere i suoi vestiti, e prese un asciugamano e con esso si cinse la vita." (Giovanni 13. 1-4). Se la sequenza temporale è stata diversa, allora l'Ultima Cena non è stata un banchetto di Pasqua.
    Nel libro Why Kill For Food?, lo storico inglese Geoffrey Rudd analizza la questione dell'agnello pasquale nel modo seguente. L'Ultima Cena ebbe luogo un giovedì sera; la crocifissione, il giorno immediatamente successivo: venerdì.
    Tuttavia, dal punto di vista ebraico, i due eventi avvennero lo stesso giorno, dato che la giornata ebraica comincia al tramonto della sera precedente. E' naturale che questo abbia generato una certa confusione. Le capitolo 19 del suo vangelo, Giovanni dice che la crocifissione ebbe luogo il giorno della preparazione della Pasqua, che sarebbe il giovedì. Più avanti, nel verso 31, afferma che il corpo di Gesù non fu lasciato sulla croce perché "il giorno del Sabbath era un giorno sacro". In altre parole, la Pasqua ebraica, che cade di Sabbath, cominciò al tramonto di quel venerdì, dopo la crocifissione.
    Sebbene i primi tre vangeli contraddicano la versione di Giovanni, che la maggioranza degli studiosi della Bibbia considera un resoconto accurato, in altri punti la confermano. In Matteo 26. 5, per esempio, i sacerdoti dicono che non uccideranno Gesù durante la festa "perché potrebbe nascere un tumulto tra la gente". D'altra parte, lo stesso vangelo di Matteo in un altro punto colloca L'Ultima Cena e la Crocifissione nel giorno della Pasqua. Bisogna notare, inoltre, che in accordo all'usanza talmudica era impensabile celebrare processi ed esecuzioni nei primi, i più sacri, giorno della Pasqua.

    Poiché la Pasqua è altrettanto sacra del Sabbath, se fosse stata già cominciata gli ebrei non avrebbero certo avuto armi addosso (Marco 14. 43, 47), né avrebbero acquistato lino e spezie per la sepoltura (Marco 15. 46, Luca 23. 56). Infine, la fretta con cui i discepoli misero Gesù nella tomba conferma il loro desiderio che il suo corpo fosse tolto dalla croce prima che cominciasse la Pasqua.

    In realtà, dell'agnello si nota soprattutto l'assenza: non viene mai neppure menzionato in relazione all'Ultima Cena.
    Tutte le coincidenze indicano che l'Ultima Cena non fu un banchetto pasquale con l'agnello tradizionale, ma piuttosto una "cena d'addio" che Gesù condivise con i suoi discepoli.
    Lo scomparso rev. Charles Gore, vescovo di Oxford, lo conferma: "Dobbiamo ammettere che Giovanni ha ragione quando corregge Marco riguardo alla natura dell'Ultima Cena. Non si trattò di un banchetto di Pasqua, ma di una cena d'addio che Egli celebrò con i Suoi discepoli. Inoltre, le descrizioni della cena non corrispondono al cerimoniale della cena di Pasqua."

    Conclusione
    In base alle traduzioni letterali dei primi testi cristiani, non esiste circostanza in cui il mangiare carne sia ammesso oppure accettato.
    Le successive giustificazioni cristiane del mangiare carne si basano su traduzioni inesatte o su interpretazioni letterali del simbolismo cristiano del tutto soggettive.
    I primi Padri e le prime sette cristiane praticavano uno stretto vegetarianesimo. Così, l'insigne ordine dei Francescani, per esempio, celebrava l'unita della creazione sottolineandone l'origine comune. "Quando San Francesco considerava la fonte primordiale di tutte le cose - scriveva San Bonaventura - si sentiva colmo di ancora più abbondante pietà, e chiamava le creature, anche le più piccole, con il nome di fratello o sorella, perché sapeva che venivano dalla stessa fonte da cui anche lui veniva."
    Un pensiero assai coerente.


    LE PERGAMENE DEL MAR MORTO

    "E la carne degli animali, uccisi nel suo corpo, diventerà la sua stessa tomba. Perché in verità vi dico, colui che uccide, uccide se stesso, e coloro che mangiano la carne degli animali uccisi, mangiano il corpo della morte."

    Vangelo Esseno della pace

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  14. L'agnello era Lui Zret,

    e chi non mangia la Sua carne, e chi non beve il Suo sangue non entrerà nel Regno dei Cieli.

    Qual'è la Sua carne? Qual'è il Suo sangue?
    Il Suo corpo spezzato, il Suo sangue versato nel Suo sacrificio.
    agnello immolato per i peccati degli uomini.
    “Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo.” (Giovanni6:51)
    Quando anche conoscessimo tutta la legge, studiassimo le scritture tutta la vita e osservassimo tutti i comandamenti, se non riconosciamo il Suo sacrificio non vedremo mai la vita caro Zret, credimi, da amico.
    Anche i farisei osservavano tutta la legge. Ma non entrarono. C'è chi a non mangiar carne, a non bere vino perde l'anima. A che gli giova?

    Non è ciò che entra nella bocca che contamina l'uomo ; ma è quel che esce dalla bocca che contamina l'uomo.(Matteo 15:11)
    Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca va nel ventre ed è gittato fuori nella latrina? Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed è quello che contamina l’uomo. (Matteo 15:17;18)

    tutti i peccati verranno perdonati dal principe della pace, ma solo uno non verrà mai perdonato, qui tutto il significato salvifico di Cristo:

    “Ed a chiunque avrà parlato contro il Figliuol dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato”. (Luca 12:10)

    non riconoscerlo come unigenito Figlio di Dio.




    Il paradiso è pieno di peccatori,
    Ciao Zret, buona domenica.

    http://ultimaepoca.blogspot.com/2008/05/
    il-fariseo-e-il-pubblicano.html



    un abbraccio nella luce, Dio è ancora sul Trono
    Giona

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  15. Il regno dei cieli è già qui come dice il vangelo di tommaso(attesa è roba da illuminati) e possiamo realizzarlo se lo volessimo e non fossimo divisi e questo lo conferma:ma è quel che esce dalla bocca che contamina l'uomo.(Matteo 15:11), come fai a farlo se non lavorando su te prima?

    dump

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  16. Ma Gione ci senti?Non ti fanno pensare minimamente tutti i commenti di questa pagina?

    Quante distrazioni pur di non farci lavoare su noi stessi,ed è quella la vera responsabilità da cui la gran parte delle persone fuggono

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  17. - quello che facciamo agli animali é IL MALE ASSOLUTO dell'Umanità. -
    difficile farci perdonare tutta la diabolica malvagità con cui trattiamo la specie animale (perfino peggio di come gli illuminati nel corso dei millenni hanno trattato noi razza umana)..
    Gesù, quello vero, era vegetariano. (5° comandamento "non uccidere"..)inoltre, chi veramente sta risvegliando la propria coscienza per prima cosa avrà la capacità di comprendere ciò che è giusto e cosa no.. ed il cibarsi di animali torturati ed assassinati è profondamente sbagliato, moralmente ed eticamente.
    perdipiù fisiologicamente la nostra dentatura ed il nostro intestino sono molto più simili a quelli degli animali erbivori rispetto a quei pochi che sono carnivori.
    ma le motivazioni ed implicazioni sarebbero molteplici.. come quelle karmiche e di reincarnazione..
    perciò:
    Wake up your Soul,
    STOP Eating Animals !

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  18. Nn c'entra tanto però lo riporto

    Tratto dall'Apocrifo di Giovanni( parla il Demiurgo):

    egli disse: "Io sono un Dio geloso, e non c'è altro Dio fuori di me" Ma con questa dichiarazione lasciava intendere agli angeli.. che esiste pure un altro Dio; se infatti non ce ne fosse un altro di chi sarebbe geloso ? ... Alllora la madre inizò a essere afflitta.

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  19. Gesù disse: "Se coloro che vi guidano vi
    dicono: Ecco il Regno (di Dio) è in cielo!
    Allora gli uccelli del cielo vi precederanno.
    Se vi dicono: E' nel mare! Allora i pesci del
    mare vi precederanno. Il Regno è invece
    dentro di voi e fuori di voi. Quando vi
    conoscerete, allora sarete conosciuti e
    saprete che voi siete i figli del Padre che
    vive. Ma se voi non vi conoscerete, allora
    dimorerete nella povertà, e sarete la
    povertà".

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  20. Fino al diluvio non si conosceva il "piacere" dei pasti a base di carne. ma dopo questo evento ci è stata riempita la bocca di fibre e di secrezioni maleodoranti della carne degli animali..
    Gesù Cristo, che venne quando fu compiuto il tempo, ha collegato la fine con l'inizio. pertanto ora non ci è più consentito di mangiare la carne degli animali. Girolamo

    Io sono venuto per abolire i sacrifici e se non smetterete di compierli, nemmeno l'ira di Dio (la legge di causa ed effetto) smetterà di colpirvi.
    parole di Gesù citate da Epifano

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  21. Basilio il Grande :
    il corpo appesantito con cibi a base di carne viene afflitto da malattie; un modo di vivere parco lo rende più sano e più forte e strappa le radici del male. le esalazioni dei cibi a base di carne adombrano la luce dello spirito.
    si può difficilmente amare la virtù quando si gioisce di piatti a base di carne.

    Gregorio di Naziano (padre della chiesa cappadocia) :
    il seme di un buon padre di casa è però il buon grano con il quale fa il pane.. l'ingordigia di pietanze a base di carne è un'ingiustizia abominevole e io desidero che aspiriate soprattutto alle cose che sono un nutrimento eterno per la vostra anima.

    da Il Vangelo di Gesù, cap 75,9:
    In verità, io vi dico, che sono venuto nel mondo per abolire tutti i sacrifici di sangue e il cibarsi della carne degli animali e degli uccelli che vengono macellati dall'uomo.

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  22. Ciao Magic, è indubitabile, sicuro, assodato che i seguaci del Messia erano vegetariani. anche Eusebio di Cesarea affermò che Giacomo, fratello del Signore lo era. E' vero: Paolo (o chi per lui) non prescrisse il vegeterianesimo, ma l'apostolo dei Gentili non fu un seguace di Cristo, ma un interprete molto fazioso e contestato del suo messaggio.

    Gesù stesso disse, secondo Matteo: "Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo".

    L'affermazione di Gesù si può leggere anche in modo simbolico, dove il cibo è la conoscenza (gnosi) che è sempre giovevole, laddove essa diventa perniciosa se poi viene usata per ingannare e dominare, proprio come la concepiva Ruggero Bacone, non a caso considerato il fautore di una scienza dominatrice. In fondo, il cibo come metafora della conoscenza, è immagine diffusa: mi viene in mente il pane delli angeli di Dante.

    Ciao a tutti!

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  23. caro Zret, noi di paolo non siamo degni di legargli nemmeno i calzari.
    lodate Dio con la bocca a con il cuore siete lontani da Lui. fate discorsi sul fatto se fosse o meno vegetariano e non lo conoscete e non lo riconoscete come Figlio di Dio. in cosa troverete la salvezza?
    nel non mangiare carne? la conoscenza vi salverà? le buone opere?

    Fratelli miei, non siate molti a far da maestri, sapendo che ne riceveremo un più severo giudicio (Giacomo 3)




    un abbraccio nella luce, Dio è ancora sul Tono
    Giona

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