05 maggio, 2008

Il respiro del cosmo sulle pendici di una vetta solitaria

Monte CeppoMonte Ceppo è una vetta di 1600 metri sul livello del mare. Il monte, che si aderge con la sua cima quasi glabra, poiché sferzata tutto l'anno da gelidi venti, si staglia con la sua bellezza selvaggia ed aspra su uno sfondo di dolci declivi ammantati di conifere e di faggete. I versanti della vetta sono coperti da erbe e solo punteggiati da qualche tenace pino mugo, in grado di resistere alle raffiche ed ai rigori di un lunghissimo inverno. Più in basso la vegetazione è un po' più fitta, ma i rami contorti dei pini rivelano una lotta strenua contro lo scudiscio delle bufere.

Un senso di maestosa solitudine permea la vetta, dove si ode, simile allo sciabordio dei flutti di un mare invisibile, il vento che sospinge nuvole di grandiosa bellezza: sono cumuli in cui un bianco niveo è traversato da vene argentee. A guisa di gigantesche bolle, le nubi rampollano dall'aria: ora si espandono ora evaporano, fino a sciogliersi nell'azzurro. Corrono velocissime, addensando cupe ombre sui crinali ed i poggi sottostanti, sparsi qua è là di mucchi di case. In lontananza, le Alpi Liguri, nella stagione invernale, sono piramidi innevate dove la luce si scheggia in frammenti adamantini: grandiose e severe frastagliano il sereno, dominando valli profonde solcate da ruscelli e torrenti che serpeggiano tra nude rocce.

Qui in questo spazio sublime, lontano dal mondo, il viandante è al cospetto di una natura quasi terribile nella sua imponenza: è un luogo adatto solo a qualche falco pellegrino che, compiendo lenti giri concentrici, perlustra una plaga da cui gli altri animali sembrano rifuggire come intimoriti da una presenza arcana.

Qui la natura è veramente un tempio: sembra, infatti, di entrare in una cattedrale gotica, dove la luce, soffusa di mistici silenzi, piove dalle vetrate. Tra i pilastri polistili e le navate si diramano grigi intrecci, mentre il chiarore delle candele trema come un brivido.

E' un luogo di estasi, di abissale contemplazione, di profonda, ineffabile malinconia: qui per un istante, si può inspirare il soffio del cosmo e lasciarsi compenetrare da un'energia soprannaturale.

A tratti pare di udire la voce dell'Infinito modulata sulle crome del rovaio.



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7 commenti:

  1. grazie amico caro,
    sei riuscito a trasmettere le emozioni così forti, fino al mio cuore!

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  2. Ciao Zret, solo per informazione vorrei darvi i seguenti link:

    La bibbia è esente da modifiche?

    http://www.subarchivio.it/bibbia-cei2008/nuova-traduzione-bibbia-cei-2008.htm

    http://www.clerofobia.it/?p=87#more-87

    http://www.clerofobia.it/?p=128#more-128
    Soprattutto questo :

    http://www.clerofobia.it/?p=177#more-177


    Ciao e grazie

    dump

    RispondiElimina

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