12 novembre, 2008

Storm

Lo spettacolo sublime del mare in tempesta: i marosi ruggiscono, la spuma fremente orla le creste, mentre la pioggia obliqua sferza le palme del litorale. Crepacci cobalto fendono l’aria. Difficile immaginare uno scenario più conturbante dove la furia della natura sembra lo sfogo irruente di un'emozione troppo a lungo frenata. Difficile descrivere la tavolozza dei colori cangianti: il glauco del mare con spruzzi di porpora, il grigio plumbeo del cielo dove si frantumano riverberi d'oro, come briciole d'astri...

La burrasca sul mare è una tempesta interiore, lo sconvolgimento dell'anima che accoglie in sé per un istante il Tutto, nella sua lacerante, simultanea contraddizione di creazione e distruzione. E' un attimo di epifania, lo squarcio sul mondo abissale, dove dal silenzio rampollano le sorgenti dell'oscurità.

Come il viandante si ferma sul bordo del precipizio attratto e spaventato dall'ima voragine innanzi a sé, da cui proviene l'eco del vento, così restiamo sgomenti ma incantati di fronte al Nulla che contiene ogni cosa e ci sentiamo frammenti di un infinito proiettati ai confini del tempo. Siamo schegge dell'esplosione primordiale, conficcate nel cuore del cosmo...

La tempesta si è placata ed ora un'acquerugiola accidiosa sgocciola tra i corimbi delle costellazioni.

Ricordando immemori, si riprende il cammino.



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2 commenti:

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