01 luglio, 2009

Il mondo, la coscienza, il nulla (prima parte)

Il tempo, la più grande illusione, concretizza ogni destino. (Davy)

Niente e nessuno ci può garantire che esiste il mondo fuori di noi. Si racconta che Pirrone, filosofo greco, andasse a sbattere contro gli alberi, poiché non poteva essere sicuro che l'albero fosse un oggetto "esterno", "concreto" e "reale". Da un punto di vista filosofico non aveva torto, sebbene dovesse procurarsi, a causa del suo ostinato scetticismo, dei forti mal di capo: la "realtà" è il risultato di una fede. Noi crediamo che l'albero continui ad esserci, anche quando non lo percepiamo, laddove il fenomeno è letteralmente ciò che appare ai nostri sensi. Fondamentale fu la rivoluzione copernicana con cui Immanuel Kant trasferì lo spazio ed il tempo all'interno dell'io legislatore, della coscienza cui il mondo fenomenico deve adattarsi affinché sia esperito. Tuttavia se, grazie alle filosofie orientali, a Platone, a Berkeley ed all'Idealismo, abbiamo spostato il baricentro dell'essere dall'"esterno" verso l'"interno", restano molti problemi irrisolti.

Orbene riconosciamo, sulla base di acquisizioni antiche e recenti, che l'universo è una proiezione, generata da un oloprogramma. Ricordiamo che energia, spazio e tempo sono "condensazioni" di atti percettivi, provvisorie ed illusorie immagini dinamiche create dal cervello-mente-coscienza. Rammentiamo pure che l'abitudine e schemi a priori producono da un lato la sequenza lineare del tempo, dall'altro la collocazione spaziale degli oggetti, senza che tali caratteristiche ineriscano al mondo in sé. Non è forse un caso se queste forme a priori della sensibilità si strutturano, se consideriamo la linea ontogenetica (lo sviluppo dell'individuo) gradatamente affinché l'individuo possa organizzare la visione dell'universo, secondo un modello empiricamente funzionale, sebbene non veritiero. Sicuramente ci è capitato di sentire dei bimbi che impiegano i tempi verbali in modo contraddittorio. Ad esempio, dicono: "Domani sono andato all'asilo". Questo uso disinvolto e paradossale degli indicatori cronologici sembra denotare una non-oggettività delle relazioni temporali: passato, presente e futuro coesistono nella mente del bambino (diagramma ontogenetico) come nell'età del Sogno appartenente alla mitologia degli Aborigeni australiani. Pare che si possa inferire dalla non-sostanzialità dei rapporti temporali una non-sostanzialità del tempo tout court.

Esterno ed interno sono due aspetti inscindibili: solo per convenzione li distinguiamo, perché è nella coscienza che si configura quel che esiste. L’unitarietà del tutto, l’atemporalità dell’eterno è il fiume eracliteo in cui non è possibile immergersi due volte.

La concezione idealistica del reale sconfina nel solipsismo, poiché, l'universo è in quanto ipse fecit. Il sole sorge comunque anche senza l'io che lo percepisca e lo coaguli in un crogiolo fenomenico? A rigore, no. No, il sole non può sorgere, se l'io non lo percepisce e coagula. Si evita il solipsismo o postulando, con Kant, un noumeno inconoscibile, ma che è il substrato del mondo fenomenico, o ricorrendo ad una Mente che proietta e, nel contempo, esperisce l'universo. Tale Mente, un io penso trascendentale ed ontologico concepito non solo come attività ma anche come sostanza, può essere anche definita Dio, di cui gli io individuali partecipano, come le onde dello stesso mare. Sennonché, a differenza del Dio delle religioni positive, questa Mente non pare coincidere con un Creatore consapevole, ma con una specie di Narratore-Descrittore di possibilità di esistenza (gli enti non necessari), avulse da un fine preciso. Questa Mente è simile ad un sognatore che tesse e disfa racconti ed immagini oniriche e che, solo nel caso dei rari sogni lucidi, riesce a definire l'intreccio ed i ruoli dei personaggi.



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9 commenti:

  1. Zret, posso confermare che mio figlio ha grosse difficoltà a distinguere le parole oggi e domani, proprio come da te citato. Però ha un asse coscienziale che gli permette di affermare l'esistenza di un futuro migliore, è possibile che la pura coscienza avverta il tempo in termini qualitativi, quantitativi ovvero evoluzionistici?.
    Off topic a proposito di cambiamenti, mi ha particolarmente colpito nell'aspetto grafico la prima pagina dell'Osservatore Romano di oggi (help non mi si incolla il link!)

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  2. Trotterella, la "difficoltà" del tuo bimbo è un buon segno, a mio parere. Potrebbe significare che in lui l'esperienza temporale si incardina in una dimensione atemporale. Se si riferisce ad un futuro migliore, forse vuol dire che egli non lo prevede, ma lo vive nell'istante atemporale. L'ideale è preservare anche nell'adolescenza e nell'età matura questa percezione dilatata, immaginosa ed arazionale. Sul tema ho scritto Deja-vu, il ricordo del futuro.

    Mi incuriosisce la pagina dell'Osservatore: prova di nuovo, se vuoi, ad inserire il collegamento.

    Ciao e grazie.

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  3. Carità nella verità per un mondo nuovo.
    L'immagine è la conversione di Paolo dipinta da Michelangelo, associata probabilmente per la recente festa dei santi patroni romani.
    http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/148q01.pdf
    Interessante il fatto che l'enciclica uscirà il 7 luglio...

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  4. L'opera di Michelangelo non è tra le più riprodotte in merito a Paolo fulminato sulla via di Damasco (tra l'altro, secondo molti storici, Damasco non è la città della Siria, ma un nome in codice usato dagli Esseni o chi per loro per indicare proprio la cominità essena).

    E' stato anche riportato che sono stati ritrovati resti umani nella Basilica ostiense. Qualcuno vi vuole vedere i resti dell'apostolo. Sarà...

    L'enciclica sarà pubblicata il 7 7? Come...

    Ciao e grazie.

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  5. Come? Le ossa di Paolo di Tarso ritrovate proprio ora? Ma costui è figura storica o non piuttosto una delle tante invenzioni tirate fuori per puntellare l'evanescente impalcatura storica su cui poggia il Mito cristiano?

    Pietro e Paolo? Ma non vi fanno venire in mente 'i divini gemelli' Castore e Polluce?
    I miti antichi cacciati dalla porta che rientrano per la finestra.

    Le ossa di Paolo come le ossa di Giacomo e magari l'Arca dell'Alleanza. E poi che cosa ancora? Come fa notare S. Sverdlov tutto ciò puzza molto di religione del Nuovo Ordine Mondiale che sta per essere annunciata alle masse e di cui le gerarchie vaticane si stanno facendo carico.

    'Caritas in veritate' o 'Veritas in Caritate'. Fate voi, giochi di parole ormai svuotate di significato. Tanto la sostanza non cambia.
    La rivelazione può essere solamente interiore e di quella gente ormai non sappiamo più che farcene.

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  6. La festa di Pietro e Paolo (ostili fra loro?)cade nello stesso giorno, il 29 giugno, in cui nell'antichità erano celebrati i Dioscuri. Tutte queste rivelazioni su reliquie ed antichi manufatti religiosi appare piuttosto sospetta, come la data in cui sarà pubblicata l'enciclica di B 16. Ancora una volta pare che Babilonia la Grande si presti a puntellare le mistificazioni del Governo occulto.

    Ciao e grazie.

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  7. La realtà è una superstizione borghese, lo attesto e controfirmo. In tante occasioni ho potuto verificarne l'assunto. Caro Zret, sei un filosofo tosto, di apertura mentale notevole. La tua tesi è lucida e tuttavia non cade in contraddizione, come accade a molti filosofi accademici di ieri e di oggi, che si impantanano nella superbia di redigere chissà quali architetture del pensiero e inciampano miseramente nei loro lacci sciolti. La filosofia degli ultimi secoli è un corollario a quella di Platone. Niente di nuovo sotto il sole. Semmai le nuove frontiere della fisica ci riconducono ad una visione dell'uomo e del mondo antica, ove tutto è correlato e nessuno è un isola. Dietro i fenomeni c'è la coscienza, la fisica del domani sarà una iperfisica dell'intenzione. Nessun fenomeno può verificarsi senza un pensiero intelligente che lo preceda.
    Angelo Ciccarella

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  8. Sono salito, come si suol dire, sulle spalle dei Giganti ed ho scritto questa riflessione in primo luogo per chiarire a me stesso certe idee. E' proprio vero che le nuove acquisizioni della fisica ci riportano ad antiche e venerande concezioni, sebbene resistano roccaforti di ottuso scientismo nell'ambito della "cultura" accademica.

    Ciao e grazie delle belle parole.

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  9. Ciao Alice, ti ho risposto nel modo seguente ssul blog di Straker,

    "La tua analisi è molto pregnante e credo pure plausibile. Nell'articolo, non a caso, compare il punto interrogativo. La tua ricostruzione ricorda il caso di Kathy O'Brian, anch'ella vittima del MKUltra, le cui atroci vicissitudini sono venute alla luce grazie a coloro i quali del mind control furono gli iniziatori... Credo tu sappia a chi mi riferisco.

    Ciao e grazie.

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