L’altro giorno mi sono accorto che una bella pianta di Ficus Benjamina che prosperava in un’aiuola sotto casa è stata tagliata. La pianta non era malata (motivo o pretesto per sbarbare alberi ed arbusti), ma sempre più spesso noto che alberi e cespugli vengono sradicati senza una ragione apparente: non occultano alcun cartello, la resina non cade sulle scocche di auto lussuose, rovinandole irreparabilmente (poveri proprietari), non sono d’ostacolo alla costruzione di un edificio o di una strada. Ho l’impressione che queste azioni siano dovute alla noia o ad un’istintiva malvagità tipicamente umana. Tralasciamo pure il discorso utilitaristico: la vegetazione produce l’ossigeno indispensabile per gli esseri viventi, dona ombra, frescura; assorbe il rumore e molti inquinanti. Tutta un’industria si basa sull’uso delle piante. Tralasciamo pure il discorso estetico: gli alberi ed i fiori sono splendidi “protagonisti” di giardini, parchi, boschi, una delizia per i sensi. Possibile che, svellendo una pianta, non ci si accorga che si uccide un essere vivente, persino senziente?
Che cosa volete che sia? Nel mondo ogni giorno milioni di uomini, donne e bambini muoiono di fame e qualcuno si preoccupa di una pianta strappata! Esistono delle priorità: prima risolviamo i problemi che affliggono l’umanità (creati ad arte dal sistema, ma questo è un altro discorso…) e poi, semmai, ci occuperemo, degli animali e delle piante. Il solito atteggiamento gattopardesco e dilatorio: si rimanda ogni azione al momento in cui sarà costruita la società perfetta. Campa cavallo… Che le cavie siano pure accecate nei laboratori, ma destiniamo l’otto per mille alla Chiesa cattolica che assiste indigenti e derelitti…
Tra l’altro, come ha scritto qualcuno, “Il buon (sic) Steiner aveva detto che il mondo fisico appartiene ai minerali, il fisico e l’eterico ai vegetali, il fisico, l’eterico e l’astrale agli animali, infine il mondo fisico, l’eterico, l’astrale e la consapevolezza di sé (coscienza) all’uomo”. Insomma, poiché l’ha scritto Steiner, è vero. Ipse dixit. Si “ragiona” con il principio di autorità, a botte di citazioni bibliche e no, mai in modo autonomo, critico.
Sarebbe, invece, opportuno chiedersi che cosa sia la coscienza: se non affiori già nelle piante oltre che negli animali. Bisognerebbe interrogarsi su che cosa sia la vita ed in che cosa risieda la sua sacralità. Nessuno ha la risposta, ma le domande vanno poste e le questioni dibattute in termini non convenzionali, da scettici veri. Dove Steiner ha tratto la sua “verità”, la sua classifica? Dall’akasha? [1]
Qui agisce il solito pregiudizio: gli uomini sono tutti uguali. Se esistessero, invece, degli uomini inferiori a certi animali superiori? Se esistessero uomini senza coscienza e demoni in sembianze umane?
Qui occorre una riflessione radicale e domandarsi non solo come migliorare le condizioni dell’umanità, ma anche perché la natura, con tutti i suoi strabilianti frattali, le sezioni auree, le mirabili geometrie, sia un organismo in cui tutti divorano tutti, un corpo che divora sé stesso. Il cosmo è questo: non siamo noi ad averlo concepito in tal modo e, se i bambini periscono di inedia, la colpa non è solo di chi ama gli animali.
Non intendo equiparare la vita della formica a quella di un uomo, ma non sono così sicuro che certi uomini hanno un’anima (gli ilici della Gnosi antica?), mentre alcuni cani ne sono privi. Se potessi decidere dove dirigere un fulmine, che comunque sta per abbattersi, se su un torturatore di bambini e cavie o su un quattro zampe che ha salvato delle persone dall’annegamento, deciderei di indirizzarlo sul primo, anche se un sacerdote afferma che l’uomo, anche maligno, ha un‘anima ed il cane no.
Chi non avverte il mistero della sacralità (una scintilla divina imprigionata nella materia?) con noncuranza brucia una pianta, tortura un gatto, ma non uccide i genitori per ereditarne il patrimonio. Certamente è così, ma, se si cominciasse a rispettare, nei limiti del possibile, la vita in tutte le sue epifanie (o teofanie), senza graduatorie, gerarchie precostituite, distinzioni a priori, forse il mondo sarebbe migliore.
Conosco già le solite obiezioni: “La Bibbia asserisce che l’uomo è stato creato ‘ad immagine e somiglianza di Dio’ (traduzione clamorosamente sbagliata) e non gli animali; Agostino dice che… Tommaso dice che… Cartesio dice che… Kant dice che… Marx dice che… Steiner dice che… il papa, dulcis in fundo, dice che gli embrioni hanno l’anima, gli animali no”. Hitler amava gli animali, ma era un satanasso. Benedette scie chimiche allora. Almeno sono democratiche: sterminano piante, animali ed uomini, indistintamente. Finalmente un olocausto egualitario.
Dov’è poi questo amore per l’umanità anche tra coloro che si dichiarano cristiani? Mi vengono in mente i discorsi di quei (pochi) politici, per lo più della Lega Nord e dell’Italia dei valori, che hanno esortato a limitare l’intervento militare in Libia, ma NON perché la popolazione libica è massacrata e neppure giacché l’uranio impoverito avvelenerà pure gli Italiani, ma in quanto i costi della missione si traducono in un aumento delle tasse (accise sulla benzina)! Che umanità! Che cuore! Eppure molti leghisti si professano cattolici! Una volta i politici, servi delle élites sataniste, fingevano di essere solidali con i popoli trucidati e perseguitati; oggi “non gliene può frega’ de meno.” La base idem.
Vedo l’aridità totale, irredimibile dell’homo oeconomicus: indifferente, cinico, insensibile, per lui la vita in tutte le sue manifestazioni è una merce, monetizzabile. E’ un valore di scambio. Chi oggi sevizia un gatto, domani assassinerà un suo simile per denaro?
Lo “Spirito va dove vuole”: talora può permeare un sasso per rifuggire da certi "uomini".
[1] Steiner è un autore che ebbe delle notevoli intuizioni, ma non intendo trasformarlo in un guru.
Che cosa volete che sia? Nel mondo ogni giorno milioni di uomini, donne e bambini muoiono di fame e qualcuno si preoccupa di una pianta strappata! Esistono delle priorità: prima risolviamo i problemi che affliggono l’umanità (creati ad arte dal sistema, ma questo è un altro discorso…) e poi, semmai, ci occuperemo, degli animali e delle piante. Il solito atteggiamento gattopardesco e dilatorio: si rimanda ogni azione al momento in cui sarà costruita la società perfetta. Campa cavallo… Che le cavie siano pure accecate nei laboratori, ma destiniamo l’otto per mille alla Chiesa cattolica che assiste indigenti e derelitti…
Tra l’altro, come ha scritto qualcuno, “Il buon (sic) Steiner aveva detto che il mondo fisico appartiene ai minerali, il fisico e l’eterico ai vegetali, il fisico, l’eterico e l’astrale agli animali, infine il mondo fisico, l’eterico, l’astrale e la consapevolezza di sé (coscienza) all’uomo”. Insomma, poiché l’ha scritto Steiner, è vero. Ipse dixit. Si “ragiona” con il principio di autorità, a botte di citazioni bibliche e no, mai in modo autonomo, critico.
Sarebbe, invece, opportuno chiedersi che cosa sia la coscienza: se non affiori già nelle piante oltre che negli animali. Bisognerebbe interrogarsi su che cosa sia la vita ed in che cosa risieda la sua sacralità. Nessuno ha la risposta, ma le domande vanno poste e le questioni dibattute in termini non convenzionali, da scettici veri. Dove Steiner ha tratto la sua “verità”, la sua classifica? Dall’akasha? [1]
Qui agisce il solito pregiudizio: gli uomini sono tutti uguali. Se esistessero, invece, degli uomini inferiori a certi animali superiori? Se esistessero uomini senza coscienza e demoni in sembianze umane?
Qui occorre una riflessione radicale e domandarsi non solo come migliorare le condizioni dell’umanità, ma anche perché la natura, con tutti i suoi strabilianti frattali, le sezioni auree, le mirabili geometrie, sia un organismo in cui tutti divorano tutti, un corpo che divora sé stesso. Il cosmo è questo: non siamo noi ad averlo concepito in tal modo e, se i bambini periscono di inedia, la colpa non è solo di chi ama gli animali.
Non intendo equiparare la vita della formica a quella di un uomo, ma non sono così sicuro che certi uomini hanno un’anima (gli ilici della Gnosi antica?), mentre alcuni cani ne sono privi. Se potessi decidere dove dirigere un fulmine, che comunque sta per abbattersi, se su un torturatore di bambini e cavie o su un quattro zampe che ha salvato delle persone dall’annegamento, deciderei di indirizzarlo sul primo, anche se un sacerdote afferma che l’uomo, anche maligno, ha un‘anima ed il cane no.
Chi non avverte il mistero della sacralità (una scintilla divina imprigionata nella materia?) con noncuranza brucia una pianta, tortura un gatto, ma non uccide i genitori per ereditarne il patrimonio. Certamente è così, ma, se si cominciasse a rispettare, nei limiti del possibile, la vita in tutte le sue epifanie (o teofanie), senza graduatorie, gerarchie precostituite, distinzioni a priori, forse il mondo sarebbe migliore.
Conosco già le solite obiezioni: “La Bibbia asserisce che l’uomo è stato creato ‘ad immagine e somiglianza di Dio’ (traduzione clamorosamente sbagliata) e non gli animali; Agostino dice che… Tommaso dice che… Cartesio dice che… Kant dice che… Marx dice che… Steiner dice che… il papa, dulcis in fundo, dice che gli embrioni hanno l’anima, gli animali no”. Hitler amava gli animali, ma era un satanasso. Benedette scie chimiche allora. Almeno sono democratiche: sterminano piante, animali ed uomini, indistintamente. Finalmente un olocausto egualitario.
Dov’è poi questo amore per l’umanità anche tra coloro che si dichiarano cristiani? Mi vengono in mente i discorsi di quei (pochi) politici, per lo più della Lega Nord e dell’Italia dei valori, che hanno esortato a limitare l’intervento militare in Libia, ma NON perché la popolazione libica è massacrata e neppure giacché l’uranio impoverito avvelenerà pure gli Italiani, ma in quanto i costi della missione si traducono in un aumento delle tasse (accise sulla benzina)! Che umanità! Che cuore! Eppure molti leghisti si professano cattolici! Una volta i politici, servi delle élites sataniste, fingevano di essere solidali con i popoli trucidati e perseguitati; oggi “non gliene può frega’ de meno.” La base idem.
Vedo l’aridità totale, irredimibile dell’homo oeconomicus: indifferente, cinico, insensibile, per lui la vita in tutte le sue manifestazioni è una merce, monetizzabile. E’ un valore di scambio. Chi oggi sevizia un gatto, domani assassinerà un suo simile per denaro?
Lo “Spirito va dove vuole”: talora può permeare un sasso per rifuggire da certi "uomini".
[1] Steiner è un autore che ebbe delle notevoli intuizioni, ma non intendo trasformarlo in un guru.