28 novembre, 2014

Salsicce


Non riposeremo fino a quando non sarà tutto distrutto. (H. Kissinger)

Non è inusuale imbattersi in chi, anche tra i detrattori del sistema, pronuncia l'apologia del cosiddetto Nuovo ordine mondiale: la parola "ordine" esercita sempre il suo fascino, poiché evoca sicurezza, stabilità, rispetto della legge. Non manca chi ritiene che i popoli debbano essere guidati da qualcuno, in quanto incapaci di autogovernarsi. Purtroppo a governare le nazioni sono i peggiori. La concezione paternalistica del potere si sposa con le istanze dittatoriali della feccia globalizzatrice e, alla fine, le legittima. Molti sono persino disposti ad accettare un esecutivo europeo, se non mondiale, purché affronti e risolva gli atroci problemi che attanagliano i cittadini: la criminalità, la disoccupazione, la crisi economica, l'immigrazione incontrollata, le guerre tra poveri, i disastri “naturali”...

Quanti si indignano e si inferociscono quando i media mostrano la mostruosa degradazione delle periferie metropolitane! Essi si illudono che un Nuovo ordine globale debellerà la delinquenza, la miseria, le tensioni sociali. Illusi! La tirannide planetaria - che è già in buona parte realizzata - non eliminerà mai i problemi, giacché si alimenta indefinitamente delle questioni che si radicano come la benzina alimenta le fiamme. Il disordine, la povertà, i conflitti intestini sono i pretesti per ulteriori giri di vite e soprattutto l'humus velenoso su cui cresce l'orrida pianta del regime totalitario.

Se le nostre città non fossero insicure, potrebbero i governi continuamente inasprire le leggi volte a garantire la "sicurezza"? Se intere popolazioni non precipitassero nell'indigenza, quali alibi troverebbero gli apparati per decidere misure che, mentre sembrano essere concepite per arginare i problemi, li aggravano in una climax infinita verso la distruzione di ogni residua libertà e dignità?

In tale contesto è evidente che i fantocci, impropriamente definiti “politici” sono piazzati lì solo per abbindolare i sudditi e convincerli che qualcuno si occupa di loro. Non è così: i burattini, eletti o no, sono scelti affinché menino il can per l’aia e con le loro finte zuffe da galli spennacchiati intrattengano il pubblico decerebrato, mentre altri decidono per loro.

La natura del potere è squisitamente sadica e la lentezza è tratto fondamentale del sadismo. Dunque nel Novus ordo, che è caos con vaghissime sembianze di efficienza, scivoleremo un po' alla volta. Molti tra quelli che finiranno nel tritacarne crederanno fino all'ultimo momento di essere macellai e non carne per salsicce.

Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati

APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

5 commenti:

  1. Carissimo Zret,
    Questo tuo post mi trova perfettamente d’accordo su tutto, anche sul posizionamento delle virgole.
    Bisogna affrontare la vita a occhi aperti. La guerra si sta giocando sul terreno del controllo della nostra vita e della nostra coscienza, di cui dovremmo essere padroni. Eppure siamo continuamente distolti da pulsioni che non ci appartengono e convogliati entro una dimensione di meccanicismo che genera sofferenza. Oltre questa gabbia recintata dall’alta tensione c’e’ la liberta’ dell’essere.
    Questo automatismo vuoto e meccanico, oscillando tra lusinga e violenza, mentendo sempre, ingrassa la nostra parte piu’ deteriore, la celebra come l’unica possibile. Non facciamoci avviluppare dal richiamo mortale degli adoratori dei byte. Bisogna recuperare e affermare il nostro aspetto migliore, quello della creativita’, e alimentare la coerenza interiore come unico antidoto contro la confusione imperante. E’ dura perche’ riunirsi a se stessi comporta l’assunzione di responsabilita’.
    E io voglio essere affermativa e ricordare che questo blog, con qualche altro, ci fornisce occasioni e spunti per pensare che noi acquisiamo , come fossimo poli magnetici di ricezione e ritrasmissione ad altri individui, finche’ i cerchi nell’acqua si allargheranno a formare un movimento deciso nell’acqua.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sottoscrivo, Avalon Carr. Quanto scrivi è in linea pure con il pensiero dell'amico Giovanni Ranella. Dobbiamo riuscire a salvaguardare il nucleo creativo che è in alcuni di noi, impedire che sia annichilito dalle forze della dissoluzione e del disfacimento.

      L'articolo nasce dalla constatazione di quanto siano numerosi i dormienti pure tra gli "svegli", i sostenitori del sistema persino tra coloro che credono di condannarlo.

      Ciao

      Elimina
  2. Bellissimo articolo..
    E conclusioni dal gusto amaro, come sempre...
    Come può l'umano pretendere di rattoppare un poco qua e un poco là quando dentro di sé non ha fatto un minimo di chiarezza. Come può abbracciare il senso del tutto se non conosce la propria anima? Finché non ci tenderà (riuscirci del tutto mi sembra quasi utopico) tutto ciò che penserà e edificherà sarà destinato al fallimento ... tutta la tecnologia, i suoi "prodotti", tutta la conoscenza intellettuale sono lumini di Natale, che si spengono il 6 gennaio ..
    E più fallisce più cerca consolazione e risposte laddove non le troverà mai: fuori di se stesso..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sante parole, Catherine.

      Credo che alla Tua bella riflessione si adatti un aforisma di Gibran; è una sentenza che è un po' la mia stella polare. "L'uomo veramente grande è colui che non vuole né dominare né essere dominato".

      Ciao

      Elimina
  3. Bellissima.

    "Chi ha orecchi da udire oda" ..

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

AddThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...