Mi sono pervenute molte richieste di chiarimenti circa la decisione di sospendere sine die la pubblicazioni di articoli su Zretblog.
Le ragioni di tale scelta sono molteplici: ora, la vita di ognuno di noi, corre su due binari, quello dell’esperienza individuale e quello dell’esperienza collettiva. Lungo il primo abbiamo avvertito un’esigenza di valorizzare la ricerca di risposte che prescindono da situazioni empiriche per aprirsi verso orizzonti ulteriori. Tale necessità richiede di dedicare tempo ed energie a sé stessi, trascurando la scrittura di testi che, pur su soggetti rilevanti, hanno ancora carattere divulgativo, mentre il romanzo, che dovrebbe essere completato entro pochi mesi e di cui abbiamo indicato un titolo falso per depistare i negazionisti, ha l’ambizione di accogliere un po’ tutto l’universo tematico esplorato in questi anni. Non solo, i temi, attraverso il pretesto dell’intreccio, sono non solo approfonditi, ma proiettati oltre il confine del dicibile. E’ ovvio che un progetto ciclopico, in gran parte già attuato, assorbe intere giornate, lasciando poco spazio ad altre attività.
Lungo il binario del vissuto collettivo, rotaia che corre parallela all’altra, ma che, di quando in quando, vi si collega con uno scambio, bisogna rilevare quanto la situazione sia precipitata. Quasi tutte le “profezie” elaborate in questi anni si sono adempiute o sono prossime ad adempiersi. Ne menzioniamo solo due: l’implementazione del microprocessore sottocutaneo e la siccità biblica che sta affliggendo molti stati e regioni. All’appello manca la Terza guerra mondiale di cui comunque si possono intravedere le premesse, secondo le indicazioni accennate in passato.
E’ evidente che l’umanità, anche se pochi ne sono consapevoli, ha di fronte a sé delle sfide tremende, apocalittiche: anche qui non ha molto senso continuare a proporre articoli che non potranno mai svegliare i letargici, mentre è più rilevante, anzi vitale, cercare delle risoluzioni, visto che dai governi e dagli apparati in generale ci si può aspettare solo la creazione di nuovi problemi.
Risoluzioni? Non alludiamo solo a quelle pratiche, pur decisive, ma spesso purtroppo poco praticabili in un periodo come il nostro che è un continuo costeggiare il baratro, ma soprattutto a vie d’uscita che esulano dalla logica. La conoscenza è utile, ma capitale è l’individuazione di un percorso interiore che conduca a sciogliere il nodo di Gordio. Non è più solo il tempo delle indagini, ma il momento di un salto di qualità, favorito da uno slancio verso l’oltre, dall’abitudine a vivere con la coscienza che è il sentiero terreno è, per dirla, con Heidegger, un “sentiero interrotto”. Non è facile, ma bisogna provarci, perché “l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Indizi e presentimenti – non sono prove, ma... - ci inducono a ritenere che la stretta finale sia vicina, quindi forse entro pochi anni saremo costretti a cambiare, ad adattarci, volenti o nolenti. Gli amici potranno continuare a seguirci, grazie al libro cui abbiamo accennato sopra, per mezzo del blog Tanker enemy ed iniziative correlate, sempre che eventi epocali non costringano tutti noi a svolte radicali, irreversibili.
Se otterremo informazioni basilari a proposito degli eventi che incombono, le condivideremo con i lettori attraverso articoli estemporanei, ma la pubblicazione di riflessioni ed indagini con una cadenza più o meno regolare è, per ora, sospesa.
Con l’auspicio che possiamo presto uscire a “riveder le stelle”.
Le ragioni di tale scelta sono molteplici: ora, la vita di ognuno di noi, corre su due binari, quello dell’esperienza individuale e quello dell’esperienza collettiva. Lungo il primo abbiamo avvertito un’esigenza di valorizzare la ricerca di risposte che prescindono da situazioni empiriche per aprirsi verso orizzonti ulteriori. Tale necessità richiede di dedicare tempo ed energie a sé stessi, trascurando la scrittura di testi che, pur su soggetti rilevanti, hanno ancora carattere divulgativo, mentre il romanzo, che dovrebbe essere completato entro pochi mesi e di cui abbiamo indicato un titolo falso per depistare i negazionisti, ha l’ambizione di accogliere un po’ tutto l’universo tematico esplorato in questi anni. Non solo, i temi, attraverso il pretesto dell’intreccio, sono non solo approfonditi, ma proiettati oltre il confine del dicibile. E’ ovvio che un progetto ciclopico, in gran parte già attuato, assorbe intere giornate, lasciando poco spazio ad altre attività.
Lungo il binario del vissuto collettivo, rotaia che corre parallela all’altra, ma che, di quando in quando, vi si collega con uno scambio, bisogna rilevare quanto la situazione sia precipitata. Quasi tutte le “profezie” elaborate in questi anni si sono adempiute o sono prossime ad adempiersi. Ne menzioniamo solo due: l’implementazione del microprocessore sottocutaneo e la siccità biblica che sta affliggendo molti stati e regioni. All’appello manca la Terza guerra mondiale di cui comunque si possono intravedere le premesse, secondo le indicazioni accennate in passato.
E’ evidente che l’umanità, anche se pochi ne sono consapevoli, ha di fronte a sé delle sfide tremende, apocalittiche: anche qui non ha molto senso continuare a proporre articoli che non potranno mai svegliare i letargici, mentre è più rilevante, anzi vitale, cercare delle risoluzioni, visto che dai governi e dagli apparati in generale ci si può aspettare solo la creazione di nuovi problemi.
Risoluzioni? Non alludiamo solo a quelle pratiche, pur decisive, ma spesso purtroppo poco praticabili in un periodo come il nostro che è un continuo costeggiare il baratro, ma soprattutto a vie d’uscita che esulano dalla logica. La conoscenza è utile, ma capitale è l’individuazione di un percorso interiore che conduca a sciogliere il nodo di Gordio. Non è più solo il tempo delle indagini, ma il momento di un salto di qualità, favorito da uno slancio verso l’oltre, dall’abitudine a vivere con la coscienza che è il sentiero terreno è, per dirla, con Heidegger, un “sentiero interrotto”. Non è facile, ma bisogna provarci, perché “l’essenziale è invisibile agli occhi”.
Indizi e presentimenti – non sono prove, ma... - ci inducono a ritenere che la stretta finale sia vicina, quindi forse entro pochi anni saremo costretti a cambiare, ad adattarci, volenti o nolenti. Gli amici potranno continuare a seguirci, grazie al libro cui abbiamo accennato sopra, per mezzo del blog Tanker enemy ed iniziative correlate, sempre che eventi epocali non costringano tutti noi a svolte radicali, irreversibili.
Se otterremo informazioni basilari a proposito degli eventi che incombono, le condivideremo con i lettori attraverso articoli estemporanei, ma la pubblicazione di riflessioni ed indagini con una cadenza più o meno regolare è, per ora, sospesa.
Con l’auspicio che possiamo presto uscire a “riveder le stelle”.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
Grazie Antonio .. :)
RispondiEliminaGrazie a Te, Catherine.
EliminaCiao
Spero il blog rimanga in chiaro per essere consultato...in tanti anni hai comunque caricato migliaia di pagine che, in ogni caso, costituiscono un prezioso supporto intuitivo-riflessivo. Per il resto, nulla di maggiormente pertinente al carattere estremo dei tempi attuali e' quanto qui hai sottolineato con lo scrivere: "...capitale è l’individuazione di un percorso interiore che conduca a sciogliere il nodo di Gordio".
RispondiEliminaAlla fine, uno scrive per chiarire determinati riferimenti maggiormente a se stesso che non ad altri. Occasionalmente possiamo trovare una condivisione, appunto, una visione condivisa e qui abbiamo attuato cio', sebbene in una forma estremamente rarefatta ma pur sempre autentica. Proprio tale autenticita' e' l'emblematico seme potenziale e proverbiale, peculiare all'identita' umana, anche se oggi destinato ad attecchire debolmente, perche' piantato in un terreno contaminato. Dopotutto, oltre l'invadente e chiassosa apparenza propria della societa' della macchina, dietro ai suoi moltiplicati congegni, cio' che in realta' sta attuando non e' un'edificazione ma, bensi', una colossale rarefazione. La rarefazione costituisce la cifra, il carattere distintivo, dei cosiddetti tempi nuovi. Le esistenze coinvolte nell'individuazione del nodo al quale ti riferisci saranno sempre poche persone e mai come oggi, troverebbero massima aderenza ai significati vissuti dagli antichi padri del deserto vissuti nei primi secoli dell'era volgare. L'impianto dottrinario forse sarebbe dissimile dal loro, ma la "sete" rimane la medesima e nessuna "bevanda energetica" potra' mai stemperare se non il pervenire di ognuno alla sua segreta fonte...del come riuscirvi chi puo' realmente dirlo? A ogni modo nelle memorie riportate nella Filocalia si trovano molte aderenze con quanto disorienta l'animo dal suo cammino. In fondo il "nemico" avrebbe solo mutato il camuffamento, poiche' i significati deleteri delle sue attuazioni, esprimono le medesime frequenze dissocianti, che agivano secoli or sono cosi' come oggi. Casomai, oggi, l'amplificazione dei segnali incoerenti e oscuri e' oltremodo amplificata dall'innovazione artificiale.
Insomma, felice del nostro scambio ti auguro un Ottimo proseguimento e che una rinnovata ispirazione ti guidi alla stesura finale del romanzo.
Giovanni, come sempre hai centrato il centro del centro con la Tua analisi. D'altronde le Tue riflessioni denotano rara profondità, un acume che al giorno d'oggi è davvero arduo reperire. Senza dubbio gli articoli del blog resteranno disponibili, mentre il romanzo continuerà ad arricchirsi di episodi, di descrizioni e di elucubrazioni, simile ad un albero che cresce tra Terra e Cielo.
EliminaGrazie anche a Te.
P.s. Naturalmente continuerò a seguirTi.