“Alle porte della vita” di Romano Battaglia, giornalista e scrittore versiliese, è la storia di un uomo di mezza età che, improvvisamente attanagliato dalla disperazione senza neppure una causa precisa, si reca in riva al mare in una notte di plenilunio per cercare le risposte alla sua irrequietudine.
Mentre cammina sulla battigia, d’un tratto, tra lo sciabordio delle onde ed il sibilo del vento, entra in un mondo incantato: vede i genitori, morti da alcuni lustri, e rivive con loro, in una lunga analessi, i momenti più belli dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsi tra campi di grano, argentei pioppeti e sponde animate dalle voci dei pescatori, dai gridi dei gabbiani. Colloquiando con il padre e la madre, il protagonista un po’ alla volta ritrova la serenità e la fede che aveva smarrito nei meandri di un’esistenza inautentica e convulsa.
“Alle porte della vita” è un romanzo semplice, delicato, forse più efficace nella rappresentazione dell’angoscia che ci prende alla gola che nella parte, un po’ oleografica e leziosa, dove il passato riemerge per stemperare il dolore e donare all’uomo l’entusiasmo per vivere.
In ogni caso è una lettura che rincuora per qualche istante, perché ci permette di intrecciare un dialogo con le ombre evanescenti di un passato che forse un giorno tornerà.
Mentre cammina sulla battigia, d’un tratto, tra lo sciabordio delle onde ed il sibilo del vento, entra in un mondo incantato: vede i genitori, morti da alcuni lustri, e rivive con loro, in una lunga analessi, i momenti più belli dell’infanzia e dell’adolescenza trascorsi tra campi di grano, argentei pioppeti e sponde animate dalle voci dei pescatori, dai gridi dei gabbiani. Colloquiando con il padre e la madre, il protagonista un po’ alla volta ritrova la serenità e la fede che aveva smarrito nei meandri di un’esistenza inautentica e convulsa.
“Alle porte della vita” è un romanzo semplice, delicato, forse più efficace nella rappresentazione dell’angoscia che ci prende alla gola che nella parte, un po’ oleografica e leziosa, dove il passato riemerge per stemperare il dolore e donare all’uomo l’entusiasmo per vivere.
In ogni caso è una lettura che rincuora per qualche istante, perché ci permette di intrecciare un dialogo con le ombre evanescenti di un passato che forse un giorno tornerà.
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