11 ottobre, 2005

Golem e tabù

Il Golem, questa creatura senz’anima domina quasi tutta l'umanità, la controlla, la plagia, la soggioga.
Il Golem è il superstato mondiale, con tutte le sue diramazioni: i governi, le istituzioni internazionali, le chiese, le banche, il terrorismo, l’apparato della disinformazione, la propaganda…


Come reagire? Direi, innanzi tutto, violando certi tabù. Nell’ambito dell’economia, il tabù da superare è quello del signoraggio: se veramente, vogliamo ridurre il debito pubblico che attanaglia il sistema produttivo di molte nazioni, dobbiamo avere il coraggio di aggredire il problema, senza esitazioni ed infingimenti. In caso contrario, non faremo altro che ripetere le solite geremiadi sui banchieri corrotti e sui politici incompetenti. Non è incompetenza, bensì malvagità.

Un altro tabù da vincere è quello delle scie chimiche, all’origine di molti e disastrosi cambiamenti climatici. Altrimenti, seguiteremo a discettare oziosamente sul protocollo di Kyoto, deplorando la superficialità di Belzebush e amici. Non è superficialità, bensì scelleratezza.

Un altro tabù riguarda il terrorismo: ci dobbiamo abituare all’equazione governo occulto = terrorismo. Diversamente, la nostra sarà un’anacronistica, inutile ed iniqua caccia all’untore.


Se proseguiamo solo a starnazzare come tante oche (sia detto con rispetto per le oche), pensando, in questo modo, di ottenere qualcosa, possiamo pure rassegnarci e sottostare all’abominevole volontà del Golem.

Oltrepassati questi ostacoli, potremo poi accingerci ad occuparci seriamente delle varie questioni più urgenti.


Se, invece, ci vogliamo crogiolare nel vittimismo, nel compiacimento dell’autoflagellazione, procuriamoci una bella sferza, magari chiodata.

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