Tuttavia, mentre opinionisti e gazzettieri ostentano tutta la loro farisaica esecrazione di fronte a codesti episodi vergognosi, nessuno fa notare il significato infernale di un altro simbolo. Mi riferisco alla fiaccola olimpica che non evoca, a chi guarda oltre le apparenze, l’armonia tra i popoli che i giochi olimpici dovrebbero rappresentare e rinsaldare, ma qualcos’altro…
La teda richiama la fiaccola delle statue della “libertà”, di quella, più famosa, che domina l’imboccatura del porto di Manhattan, dell’altra, meno nota, situata sul ponte dell’Alma, sotto il quale fu uccisa la principessa Diana Spencer. Un occhio attento vede quanto questi due monumenti siano sinistri: specialmente è inquietante la raggiera che cinge il capo dei due simulacri, simile a corna luciferine. Inoltre la torcia dei tedofori brilla di una fiamma che non è quella della conoscenza e dello spirito, ma quella dell’olocausto in onore di divinità terrifiche e sanguinarie.
Giorno dopo giorno, la fiaccola si appressa a Torino, città esoterica, dove, dietro le parvenze di innocenti gare sportive, si celebrerà un altro spaventevole rito, ora che i tempi sono vicini.
Non molto distante dal capoluogo piemontese, nella Val di Susa, sorge la Sacra di S. Michele, un edificio dedicato all’arcangelo per cui furono eretti nel Medioevo molti santuari.
L’esperta di esoterismo Giuditta Dembech ha rilevato che una diagonale unisce i “luoghi mikaelici”, dal Medio Oriente all’Europa. Si va dal Monte Carmelo in Palestina, a Monte S. Angelo nel Gargano, al Tempio dell’Angelo a Perugia, alla Sacra di S. Michele in Piemonte, a Mont Saint Michel in Francia. È, da tempo immemorabile, un corridoio sacro: ad esempio, presso la Sacra di S. Michele si eleva il Monte Musinè, venerato già nella preistoria e spesso teatro di avvistamenti di strane luci. Il progetto per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità è anche dettato da una volontà di profanare un luogo venerando, proprio come le Olimpiadi della neve, non a caso sponsorizzate dalle spaventevoli ed infami multinazionali, sono lo stupro di una città magica.
L’arcangelo Michele, alias Ashtar Sheran, assisterà indifferente a questi scempi?
Fonti:
G. Dembech, Luoghi magici e di potere, Torino, 2001
D. Icke, Il segreto più nascosto, Diegaro di Cesena, 2002
P. Giovetti, Le vie dell’arcangelo, Roma, 2005