Charles W. Leadbeater è considerato uno dei più insigni esoteristi del XX secolo. Egli nacque nel Northulberland nel 1854. Dopo aver abbandonato la Chiesa Anglicana, di cui era sacerdote, seguì le attività della Società Teosofica. Trasferitosi ad Adyar, in India, all'inizio del XX secolo, sviluppò la sua attività insieme con Annie Besant, viaggiando in tutto il mondo per diffondere gli insegnamenti teosofici. Fu ordinato vescovo dalla "Chiesa cattolica liberale", una piccola confessione riformata con un migliaio di fedeli a Sidney, nel 1923. Leadbeater morì in Australia nel 1934.
Alcune parti delle sue opere preannunciano acquisizioni e teorie recenti: mi riferisco all'esistenza di dimensioni non percepite con i cinque sensi, ma che costituirebbero il 95 per cento circa della materia-energia dell'universo.
Le intuizioni di Leadbeater dimostrano che, sebbene ciascun ambito conservi il suo statuto, talora il sapere tradizionale e la scienza possono trovare dei punti di intersezione o, meglio, procedere in modo parallelo. E' un errore, a mio parere, non mettere in luce, in alcuni casi, i parallelismi tra la cultura esoterica e le discipline scientifiche: il vero sapere tende all’ unità, sebbene siano differenti i criteri, i campi d'indagine ed i fini. Ancora oggi la scienza ufficiale, di cui non si devono disconoscere il valore e l'utilità speculativa, senza, però, dimenticare il suo lato oscuro di Ideenkleid, è meramente quantitativa. Pertanto essa è confinata nel mondo del misurabile: oltre non procede, perché tutto ciò che non è, in ultima istanza, traducibile in algoritmi, formule e matrici è semplicemente al di fuori dell'interesse degli scienziati. Allo stesso modo i fenomeni non riproducibili in laboratorio, secondo precisi protocolli, sono esclusi dall’investigazione. Non spetta a me stabilire se la matematizzazione del mondo operata dalla scienza accademica rispecchi l'intima natura della" realtà" o se sia una sovrastruttura: è giusto che ognuno elabori in proposito le sue teorie interpretative ed i suoi convincimenti.
Riporto ora alcuni passi tratti da un saggio di Leadbeater intitolato Il lato nascosto delle cose. Gli excerpta, come accennavo, in parte anticipano il modello cosmologico elaborato in questi ultimi tempi. Le dimensioni invisibili su cui si sofferma l'autore coincidono con quelle studiate dall’attuale cosmologia? Forse no o forse potrebbero avere qualche punto di contatto. Mi pare importante, però, l'appello a non fidarsi solo dei dati sensoriali e l'esortazione a concepire livelli di realtà che esistono, nonostante non siano captati dai sensi.
"A fronte dei nostri studi e della nostra esperienza possiamo affermare che esistono molte più cose in questo mondo e nel sistema solare a cui appartiene, di quelle che gli scienziati suppongono e non si tratta di qualcosa di esterno, ma di interno.
Noi conosciamo che esiste un mondo non visto, presente qui ed ora, non lontano da noi, che resta invisibile solamente perché la maggior parte di noi non ha ancora sviluppato i sensi necessari per percepirlo. Per coloro che hanno sviluppato tali sensi, questo mondo non è invisibile e tanto meno sconosciuto, ma è alla loro portata e può essere esplorato, investigato e controllato, precisamente come si potrebbe esplorare qualsiasi area del nostro pianeta.
Con le nostre investigazioni abbiamo scoperto che, oltre alle condizioni sottili della materia conosciute dalla scienza (ad esempio, i gas), esiste un tipo di materia ancor più sottile che può essere vista e investigata solo per mezzo di questi sensi più sensibili.
Noi desideriamo proporre queste informazioni come delle ipotesi, che possono essere valutate e considerate. È comunque doveroso precisare che per noi queste cose sono molto più di un'ipotesi; sono delle certezze basate sulle nostre osservazioni individuali. (...)
Studiando queste cose, si arriverà a conoscere che esistono mondi interi di materia sempre più sottile, che noi chiamiamo i "piani alti della natura". Va sottolineato che sto parlando della stessa sostanza che tutti conosciamo: ne esiste, infatti, una sola, sebbene possa sussistere in condizioni alquanto diverse.
È risaputo che è possibile avere l'idrogeno nella sua condizione gassosa e normale, però, utilizzando una pressione sufficiente ed una temperatura corretta, è anche possibile renderlo liquido. Così come esistono questi opposti stati di esistenza della materia, esiste pure una condizione assai sottile che viene definita "eterica".
Nella materia eterica possiamo trovare gli "elementi" che rappresentano il livello creduto indivisibile di quelle sostanze che prendono il nome di oro, argento, litio e cosi via. I ricercatori nei mondi sottili non considerano questi elementi come stati ultimi della materia, perché conoscono che essi possono essere ulteriormente suddivisi.
È interessante notare che, già nel 1887, Sir Willima Crookes propose una teoria secondo cui tutti gli elementi potrebbero essere null'altro che delle variazioni di un solo elemento di base: una sostanza originale alla quale lui diede il nome di protyle. La verità supera questa intuizione in quanto, alla base di tutta la materia, si trova, invece, una particella infinitesima chiamata "atomo fisico ultimo".
Un chimico che conosce i vari "elementi" non conosce che, in realtà, quando si suddivide uno di essi si trova un substrato composto di "atomi fisici ultimi". Questi atomi fisici, ultima condizione della materia fisica, sono del tutto simili tra loro (a parte il fatto che alcuni sono positivi ed altri negativi) e pervadono tutto lo spazio da noi conosciuto. Sono infinitamente piccoli e fuori della portata anche del più potente microscopio".
Alcune parti delle sue opere preannunciano acquisizioni e teorie recenti: mi riferisco all'esistenza di dimensioni non percepite con i cinque sensi, ma che costituirebbero il 95 per cento circa della materia-energia dell'universo.
Le intuizioni di Leadbeater dimostrano che, sebbene ciascun ambito conservi il suo statuto, talora il sapere tradizionale e la scienza possono trovare dei punti di intersezione o, meglio, procedere in modo parallelo. E' un errore, a mio parere, non mettere in luce, in alcuni casi, i parallelismi tra la cultura esoterica e le discipline scientifiche: il vero sapere tende all’ unità, sebbene siano differenti i criteri, i campi d'indagine ed i fini. Ancora oggi la scienza ufficiale, di cui non si devono disconoscere il valore e l'utilità speculativa, senza, però, dimenticare il suo lato oscuro di Ideenkleid, è meramente quantitativa. Pertanto essa è confinata nel mondo del misurabile: oltre non procede, perché tutto ciò che non è, in ultima istanza, traducibile in algoritmi, formule e matrici è semplicemente al di fuori dell'interesse degli scienziati. Allo stesso modo i fenomeni non riproducibili in laboratorio, secondo precisi protocolli, sono esclusi dall’investigazione. Non spetta a me stabilire se la matematizzazione del mondo operata dalla scienza accademica rispecchi l'intima natura della" realtà" o se sia una sovrastruttura: è giusto che ognuno elabori in proposito le sue teorie interpretative ed i suoi convincimenti.
Riporto ora alcuni passi tratti da un saggio di Leadbeater intitolato Il lato nascosto delle cose. Gli excerpta, come accennavo, in parte anticipano il modello cosmologico elaborato in questi ultimi tempi. Le dimensioni invisibili su cui si sofferma l'autore coincidono con quelle studiate dall’attuale cosmologia? Forse no o forse potrebbero avere qualche punto di contatto. Mi pare importante, però, l'appello a non fidarsi solo dei dati sensoriali e l'esortazione a concepire livelli di realtà che esistono, nonostante non siano captati dai sensi.
"A fronte dei nostri studi e della nostra esperienza possiamo affermare che esistono molte più cose in questo mondo e nel sistema solare a cui appartiene, di quelle che gli scienziati suppongono e non si tratta di qualcosa di esterno, ma di interno.
Noi conosciamo che esiste un mondo non visto, presente qui ed ora, non lontano da noi, che resta invisibile solamente perché la maggior parte di noi non ha ancora sviluppato i sensi necessari per percepirlo. Per coloro che hanno sviluppato tali sensi, questo mondo non è invisibile e tanto meno sconosciuto, ma è alla loro portata e può essere esplorato, investigato e controllato, precisamente come si potrebbe esplorare qualsiasi area del nostro pianeta.
Con le nostre investigazioni abbiamo scoperto che, oltre alle condizioni sottili della materia conosciute dalla scienza (ad esempio, i gas), esiste un tipo di materia ancor più sottile che può essere vista e investigata solo per mezzo di questi sensi più sensibili.
Noi desideriamo proporre queste informazioni come delle ipotesi, che possono essere valutate e considerate. È comunque doveroso precisare che per noi queste cose sono molto più di un'ipotesi; sono delle certezze basate sulle nostre osservazioni individuali. (...)
Studiando queste cose, si arriverà a conoscere che esistono mondi interi di materia sempre più sottile, che noi chiamiamo i "piani alti della natura". Va sottolineato che sto parlando della stessa sostanza che tutti conosciamo: ne esiste, infatti, una sola, sebbene possa sussistere in condizioni alquanto diverse.
È risaputo che è possibile avere l'idrogeno nella sua condizione gassosa e normale, però, utilizzando una pressione sufficiente ed una temperatura corretta, è anche possibile renderlo liquido. Così come esistono questi opposti stati di esistenza della materia, esiste pure una condizione assai sottile che viene definita "eterica".
Nella materia eterica possiamo trovare gli "elementi" che rappresentano il livello creduto indivisibile di quelle sostanze che prendono il nome di oro, argento, litio e cosi via. I ricercatori nei mondi sottili non considerano questi elementi come stati ultimi della materia, perché conoscono che essi possono essere ulteriormente suddivisi.
È interessante notare che, già nel 1887, Sir Willima Crookes propose una teoria secondo cui tutti gli elementi potrebbero essere null'altro che delle variazioni di un solo elemento di base: una sostanza originale alla quale lui diede il nome di protyle. La verità supera questa intuizione in quanto, alla base di tutta la materia, si trova, invece, una particella infinitesima chiamata "atomo fisico ultimo".
Un chimico che conosce i vari "elementi" non conosce che, in realtà, quando si suddivide uno di essi si trova un substrato composto di "atomi fisici ultimi". Questi atomi fisici, ultima condizione della materia fisica, sono del tutto simili tra loro (a parte il fatto che alcuni sono positivi ed altri negativi) e pervadono tutto lo spazio da noi conosciuto. Sono infinitamente piccoli e fuori della portata anche del più potente microscopio".