La scenografia ed il logo del Festival di Sanremo, edizione 2010, hanno esibito un'icona che pare alludere al pianeta Saturno con i suoi inconfondibili anelli. Forse si tratta di mere speculazioni, ma non pare casuale che i "creativi" abbiano ideato questa immagine potentemente evocativa per la kermesse canora tanto seguita (purtroppo) dagli Italiani teledipendenti. Pare che Saturno sempre più si insinui nell'immaginario collettivo: sarà stata solo una scelta estetica o, conscii che certi simboli tendono ad influire sul profondo, i soliti noti ora disseminano immagini del pianeta un po' in ogni dove? E' pure un'ostentazione di segni che qualcuno reputa densi di valori.[1]
"Questo corpo celeste fu identificato dai Sumeri con il dio Ninirtu (o Ninurta), personificazione del Sole, giustiziere dell'Occidente. Per alcuni studiosi, sembra che la sua prima denominazione greca fosse stata quella di astro di Helios. Infatti, stando ad una concezione mesopotamica, questo astro rimpiazzava il Sole nel cielo notturno e da esso si pensava dipendessero i moti dei corpi celesti. [...] A mano a mano che il mondo ellenico entrava in più stretto contatto con le religioni orientali, le prime identificazioni delle divinità planetarie apparvero insufficienti e furono introdotte diverse varianti nei nomi, principalmente per influsso degli astronomi vissuti sotto I Seleucidi [...] Saturno fu in quell’epoca denominato Kronos: ma da dove venne tale nome? Secondo alcuni ricercatori, esisteva una designazione che attribuiva quest'astro ad un dio della vendetta, Petbè; questo dio vendicatore sarebbe stato assimilato a Kronos, da cui il nome del pianeta. Tale spiegazione non pare soddisfacente: in realtà bisogna anche in questo caso richiamarsi a fonti babilonesi (meglio sumere, n.d.r.) Il dio Ninurtu aveva anche ricevuto come divinità planetaria, il nome di Sag-Usch, “lo stazionario”, “astro di giustizia e verità”. Il suo moto lento e regolare ne faceva un simbolo di stabilità, di equilibrio e di durata: incarnava la forza imperturbabile del tempo. Del resto, il ruolo di regolatore del tempo notturno era sottolineato dalla somiglianza tra Kronos (con la kappa) e Chronos (con la chi), gioco di parole che risale a Ferecide di Tiro (VI sec. a.C.). Chronos, infatti, significa tempo e Kronos-Saturno, come il tempo, divora i suoi figli. Da qui l'identificazione". (A. Anzaldi, L. Bazzoli, Dizionario di astrologia, Milano, 1998, s.v. Saturno)
Tornando a Ninurta, ricordiamo che nelle antiche raffigurazioni egli tiene sempre in mano un'arma (talvolta un arco, talaltra una falce messoria - come è noto il glifo astrologico del pianeta è una falce - o mezzaluna - sormontata da una croce). Nei testi sumerici è presentato come un nume guerriero, impegnato in eroici combattimenti. Come si accennava, egli era abbinato al pianeta Saturno, in sumero An-shar, ossia "re del cielo" o "primo del cielo". Il suo nome allude alla formazione del sistema solare o più banalmente al fatto che era il globo estremo per gli antichi? Se fosse valida la prima congettura, si potrebbe vedere una reminiscenza di Saturno, giusta l'opinione di alcuni astronomi, come 'il primo sole' che rischiarò il firmamento in evi preistorici.
Sui possibili significati emblematici (anche antitetici: i simboli sono ambivalenti, ma questi tempi declinanti ne evidenziano i lati oscuri) e sugli addentellati con circostanze in bilico tra esopolitica e scenari parafisici, si è già scritto. Dunque rimando per qualche informazione ulteriore ai seguenti articoli: The Saturn connection, Il Signore dell'anello, L'esagono di Saturno.
[1] La scenografia potrebbe anche riferirsi all'occhio onniveggente dell'esecrando governo mondiale.
"Questo corpo celeste fu identificato dai Sumeri con il dio Ninirtu (o Ninurta), personificazione del Sole, giustiziere dell'Occidente. Per alcuni studiosi, sembra che la sua prima denominazione greca fosse stata quella di astro di Helios. Infatti, stando ad una concezione mesopotamica, questo astro rimpiazzava il Sole nel cielo notturno e da esso si pensava dipendessero i moti dei corpi celesti. [...] A mano a mano che il mondo ellenico entrava in più stretto contatto con le religioni orientali, le prime identificazioni delle divinità planetarie apparvero insufficienti e furono introdotte diverse varianti nei nomi, principalmente per influsso degli astronomi vissuti sotto I Seleucidi [...] Saturno fu in quell’epoca denominato Kronos: ma da dove venne tale nome? Secondo alcuni ricercatori, esisteva una designazione che attribuiva quest'astro ad un dio della vendetta, Petbè; questo dio vendicatore sarebbe stato assimilato a Kronos, da cui il nome del pianeta. Tale spiegazione non pare soddisfacente: in realtà bisogna anche in questo caso richiamarsi a fonti babilonesi (meglio sumere, n.d.r.) Il dio Ninurtu aveva anche ricevuto come divinità planetaria, il nome di Sag-Usch, “lo stazionario”, “astro di giustizia e verità”. Il suo moto lento e regolare ne faceva un simbolo di stabilità, di equilibrio e di durata: incarnava la forza imperturbabile del tempo. Del resto, il ruolo di regolatore del tempo notturno era sottolineato dalla somiglianza tra Kronos (con la kappa) e Chronos (con la chi), gioco di parole che risale a Ferecide di Tiro (VI sec. a.C.). Chronos, infatti, significa tempo e Kronos-Saturno, come il tempo, divora i suoi figli. Da qui l'identificazione". (A. Anzaldi, L. Bazzoli, Dizionario di astrologia, Milano, 1998, s.v. Saturno)
Tornando a Ninurta, ricordiamo che nelle antiche raffigurazioni egli tiene sempre in mano un'arma (talvolta un arco, talaltra una falce messoria - come è noto il glifo astrologico del pianeta è una falce - o mezzaluna - sormontata da una croce). Nei testi sumerici è presentato come un nume guerriero, impegnato in eroici combattimenti. Come si accennava, egli era abbinato al pianeta Saturno, in sumero An-shar, ossia "re del cielo" o "primo del cielo". Il suo nome allude alla formazione del sistema solare o più banalmente al fatto che era il globo estremo per gli antichi? Se fosse valida la prima congettura, si potrebbe vedere una reminiscenza di Saturno, giusta l'opinione di alcuni astronomi, come 'il primo sole' che rischiarò il firmamento in evi preistorici.
Sui possibili significati emblematici (anche antitetici: i simboli sono ambivalenti, ma questi tempi declinanti ne evidenziano i lati oscuri) e sugli addentellati con circostanze in bilico tra esopolitica e scenari parafisici, si è già scritto. Dunque rimando per qualche informazione ulteriore ai seguenti articoli: The Saturn connection, Il Signore dell'anello, L'esagono di Saturno.
[1] La scenografia potrebbe anche riferirsi all'occhio onniveggente dell'esecrando governo mondiale.