Egli è il Signore di Sirio (Corano, sura 53, 49)
Federico Bellini nell’articolo “Alieni dal pianeta blu” ("X Times" n. 25), ritrae la razza aliena degli Umanoidi. L’autore, sulla base del suo vissuto di rapito, delinea un ritratto che, per molti versi, combacia con le descrizioni di contattati e contattisti, altresì non scevre di addentellati con la tradizione su Sirio.
Circa gli alieni provenienti dal sistema ternario di Sirio, l’autore scrive: “Luogo d’origine degli Umanoidi è l’unico pianeta roccioso di questo sistema a poco più di quattro unità astronomiche da Sirio A […] Non molto dissimile dalla Terra, anche se più grande di almeno tre volte, questa somiglianza è durata fino a qualche migliaio di anni fa, quando vi erano ancora terre emerse. Poi, a seguito di cambiamenti climatici e geologici, il pianeta è diventato completamente acquatico e gli Umanoidi sono intervenuti nel ripristinare intere zone asciutte. Data la sua posizione e la particolare luce emessa da Sirio A e da Sirio B, il pianeta è definito blu. Di questo colore intenso sono invasi l’atmosfera ed il mare che ricopre la superficie. […] Tutte le forme di vita del pianeta sono nate e si sono sviluppate all’interno degli oceani: la stessa razza umanoide è acquatica. […] Da quest’unico essere acquatico originario, una volta diventato terrestre, si sono formate ben cinque diverse stirpi. Tutte queste razze si sono poi evolute non solo per un processo naturale, ma anche per forti ingerenze artificiali e modificazioni genetiche”.
I Siriani sono, stando a Federico Bellini, esseri dalle sembianze simili a quelle dei Terrestri: la loro pelle è diafana, delicata, gli occhi chiari, le teste allungate sono incorniciate da capelli biondi, biondo-castani o rossi. All’aspetto efebico si abbina un temperamento equilibrato ai limiti della freddezza, la capacità di coniugare un’inclinazione per le scienze e la tecnologia con uno spirito mistico.
Il quadro delineato dal ricercatore è il frutto di un collage costruito, usando le informazioni degli ufologi e dei clipeologi o una convergenza indipendente, visto che le notizie su Sirio e sui suoi abitanti sovente collimano con quanto ipotizzato da vari studiosi e riferito da diversi testimoni e retaggi?
Da osservare che Bellini, pur all’interno di un orientamento malanghiano e comunque un po’ contraddittorio, se ne discosta per aver rilevato le qualità spirituali della progenie siriana, nonostante essa sia al centro di interferenze anche piuttosto importanti.
Sono notevoli e gravide di conseguenze alcune asserzioni del Nostro che scrive: “Gli Alieni umanoidi sono parenti lontani della razza umana nonché i responsabili della nostra creazione. Possiedono la mappatura genetica dettagliata dell’umanità, tanto che sanno distinguere gli esseri umani da scegliere per i rapimenti da quelli che vanno scartati”.
Queste rivelazioni si collegano, fra gli altri, ad alcuni resoconti dei Pueblo, tribù nativa americana conosciuta anche come Hopi.
“Negli ultimi anni alcuni nativi americani hanno iniziato a diffondere conoscenze ed eventi più recenti che li hanno visti protagonisti e che si collegano alla storia del loro popolo. Robert Morning Sky nel suo libro ‘The Terra Papers. The hidden history of Planet Earth’ ('I documenti della Terra. La storia segreta del pianeta Terra', inedito in Italia), ha suggerito una sua interpretazione della storia dell'uomo. Egli racconta di come sei giovani Hopi il 13 agosto 1947, un mese dopo il presunto crash di Roswell, furono testimoni del ritrovamento di un U.F.O. precipitato e di un alieno superstite. Essi recuperarono l'essere e lo curarono, dandogli il nome di "Stella Maggiore", in onore del suo pianeta d'origine. In cambio di questo, l'alieno raccontò agli Hopi la vera storia del pianeta Terra.
Il nonno di Robert Morning Sky sarebbe stato uno dei sei giovani testimoni dell'evento e riferì di come l'umanità non sarebbe nata in modo naturale, ma che fu creata per servire i Katchinas. L'uomo venne creato come schiavo e lavoratore, milioni di anni fa: era un animale che venne modificato geneticamente. Robert Morning Sky afferma che se oggi abbiamo coscienza ed esperienza lo dobbiamo proprio a questo intervento esterno. I concetti sin qui espressi si legano con quanto affermato da Zecharia Sitchin circa la Genesi sumera e gli Anunnaki. Un'ulteriore affinità tra le conoscenze pellerossa e le tradizioni sumere, studiate da Sitchin, è osservabile quanto gli Hopi asseriscono circa un particolare corpo celeste, Kachina Na-ga-shou. Tale stella dovrebbe apparire alla fine di questo ciclo (i Pueblo, come i Maya, dividono l'età della Terra in cicli: quello in cui viviamo è il quinto); si tratta di un astro molto luminoso dall'aspetto blu e con "una croce sul viso". Nibiru, secondo Zitchin il dodicesimo pianeta del Sistema solare, era rappresentato dai Sumeri con il simbolo della croce.
Secondo Morning Sky, la razza dei Katchinas della stella blu, che milioni di anni fa avrebbero colonizzato l'intero Sistema solare, provenivano dalla Stella del Cane, ovvero Sirio. Prima di abbandonare il pianeta, "i maestri delle stelle" lasciarono tracce impresse nelle rocce del Grand Canyon sotto forma di impronte a sei dita, impronte che gli Hopi hanno sempre associato ai Katchinas della stella blu".
Future ricerche ed esperienze potranno confermare o smentire in tutto o in parte le rivelazioni sulla Stella del Cane e sui suoi presunti emissari.
Fonti:
Autore non indicato, Gli esseri stellari nei miti e nelle leggende, 2010
F. Bellini, Alieni dal pianeta blu, 2010
Federico Bellini nell’articolo “Alieni dal pianeta blu” ("X Times" n. 25), ritrae la razza aliena degli Umanoidi. L’autore, sulla base del suo vissuto di rapito, delinea un ritratto che, per molti versi, combacia con le descrizioni di contattati e contattisti, altresì non scevre di addentellati con la tradizione su Sirio.
Circa gli alieni provenienti dal sistema ternario di Sirio, l’autore scrive: “Luogo d’origine degli Umanoidi è l’unico pianeta roccioso di questo sistema a poco più di quattro unità astronomiche da Sirio A […] Non molto dissimile dalla Terra, anche se più grande di almeno tre volte, questa somiglianza è durata fino a qualche migliaio di anni fa, quando vi erano ancora terre emerse. Poi, a seguito di cambiamenti climatici e geologici, il pianeta è diventato completamente acquatico e gli Umanoidi sono intervenuti nel ripristinare intere zone asciutte. Data la sua posizione e la particolare luce emessa da Sirio A e da Sirio B, il pianeta è definito blu. Di questo colore intenso sono invasi l’atmosfera ed il mare che ricopre la superficie. […] Tutte le forme di vita del pianeta sono nate e si sono sviluppate all’interno degli oceani: la stessa razza umanoide è acquatica. […] Da quest’unico essere acquatico originario, una volta diventato terrestre, si sono formate ben cinque diverse stirpi. Tutte queste razze si sono poi evolute non solo per un processo naturale, ma anche per forti ingerenze artificiali e modificazioni genetiche”.
I Siriani sono, stando a Federico Bellini, esseri dalle sembianze simili a quelle dei Terrestri: la loro pelle è diafana, delicata, gli occhi chiari, le teste allungate sono incorniciate da capelli biondi, biondo-castani o rossi. All’aspetto efebico si abbina un temperamento equilibrato ai limiti della freddezza, la capacità di coniugare un’inclinazione per le scienze e la tecnologia con uno spirito mistico.
Il quadro delineato dal ricercatore è il frutto di un collage costruito, usando le informazioni degli ufologi e dei clipeologi o una convergenza indipendente, visto che le notizie su Sirio e sui suoi abitanti sovente collimano con quanto ipotizzato da vari studiosi e riferito da diversi testimoni e retaggi?
Da osservare che Bellini, pur all’interno di un orientamento malanghiano e comunque un po’ contraddittorio, se ne discosta per aver rilevato le qualità spirituali della progenie siriana, nonostante essa sia al centro di interferenze anche piuttosto importanti.
Sono notevoli e gravide di conseguenze alcune asserzioni del Nostro che scrive: “Gli Alieni umanoidi sono parenti lontani della razza umana nonché i responsabili della nostra creazione. Possiedono la mappatura genetica dettagliata dell’umanità, tanto che sanno distinguere gli esseri umani da scegliere per i rapimenti da quelli che vanno scartati”.
Queste rivelazioni si collegano, fra gli altri, ad alcuni resoconti dei Pueblo, tribù nativa americana conosciuta anche come Hopi.
“Negli ultimi anni alcuni nativi americani hanno iniziato a diffondere conoscenze ed eventi più recenti che li hanno visti protagonisti e che si collegano alla storia del loro popolo. Robert Morning Sky nel suo libro ‘The Terra Papers. The hidden history of Planet Earth’ ('I documenti della Terra. La storia segreta del pianeta Terra', inedito in Italia), ha suggerito una sua interpretazione della storia dell'uomo. Egli racconta di come sei giovani Hopi il 13 agosto 1947, un mese dopo il presunto crash di Roswell, furono testimoni del ritrovamento di un U.F.O. precipitato e di un alieno superstite. Essi recuperarono l'essere e lo curarono, dandogli il nome di "Stella Maggiore", in onore del suo pianeta d'origine. In cambio di questo, l'alieno raccontò agli Hopi la vera storia del pianeta Terra.
Il nonno di Robert Morning Sky sarebbe stato uno dei sei giovani testimoni dell'evento e riferì di come l'umanità non sarebbe nata in modo naturale, ma che fu creata per servire i Katchinas. L'uomo venne creato come schiavo e lavoratore, milioni di anni fa: era un animale che venne modificato geneticamente. Robert Morning Sky afferma che se oggi abbiamo coscienza ed esperienza lo dobbiamo proprio a questo intervento esterno. I concetti sin qui espressi si legano con quanto affermato da Zecharia Sitchin circa la Genesi sumera e gli Anunnaki. Un'ulteriore affinità tra le conoscenze pellerossa e le tradizioni sumere, studiate da Sitchin, è osservabile quanto gli Hopi asseriscono circa un particolare corpo celeste, Kachina Na-ga-shou. Tale stella dovrebbe apparire alla fine di questo ciclo (i Pueblo, come i Maya, dividono l'età della Terra in cicli: quello in cui viviamo è il quinto); si tratta di un astro molto luminoso dall'aspetto blu e con "una croce sul viso". Nibiru, secondo Zitchin il dodicesimo pianeta del Sistema solare, era rappresentato dai Sumeri con il simbolo della croce.
Secondo Morning Sky, la razza dei Katchinas della stella blu, che milioni di anni fa avrebbero colonizzato l'intero Sistema solare, provenivano dalla Stella del Cane, ovvero Sirio. Prima di abbandonare il pianeta, "i maestri delle stelle" lasciarono tracce impresse nelle rocce del Grand Canyon sotto forma di impronte a sei dita, impronte che gli Hopi hanno sempre associato ai Katchinas della stella blu".
Future ricerche ed esperienze potranno confermare o smentire in tutto o in parte le rivelazioni sulla Stella del Cane e sui suoi presunti emissari.
Fonti:
Autore non indicato, Gli esseri stellari nei miti e nelle leggende, 2010
F. Bellini, Alieni dal pianeta blu, 2010