Più vivo intensamente la vita e più mi interrogo sull’enigma della morte. (J.K.)
Sono sempre più nutrite le testimonianze circa le cosiddette esperienze di pre-morte: in quasi tutti i resoconti i “redivivi” riferiscono di essersi inoltrati nel Paradiso e, non di rado, nell’Inferno. Sulle near death experiences, sulla loro natura e circa i loro addentellati con vissuti esplorati all’interno della Letteratura e persino dell’Ufologia, abbiamo disquisito in diverse occasioni (si veda infra); qui vorremmo, però, porre un quesito cruciale: è possibile che tali percezioni, pur nel notevole grado di realtà esperito, siano raffinati inganni alieno-arcontici? In altre parole, ha ragione chi opina che, dopo la morte, ci attenda il nulla o un sonno profondissimo in attesa della risurrezione? Lo spettacolo dell’Empireo e, di converso, dello spaventevole Tartaro potrebbero inculcare un senso di soggezione nei confronti del destino ultraterreno, rincalzando un’etica fondata non su un reale spirito di abnegazione, ma sul timore del giudizio: ne consegue una morale eterodiretta nonché una forma di controllo.
I cristiani dovrebbero sapere che la dottrina dell’immortalità dell’anima è estranea al Cristianesimo delle origini: oggi, tale concezione, mutuata da credenze e filosofie elleniche ed orientali, coesiste - in modo contraddittorio e senza che i fedeli se ne accorgano - con la fede nella rinascita nel giorno del Giudizio universale. Si ricordi, ad esempio, che la preghiera “L’eterno riposo” descrive proprio uno stato post mortem di insensibilità, escludendo una continuazione dell’esistenza in un ipotetico aldilà.
Purtroppo di fronte ad una questione fondamentale, una questione che riguarda tutti, abbiamo solo indizi frammentari ed ipotesi non verificabili. La sincerità di coloro che hanno varcato la soglia è indiscutibile; il radicale cambiamento di prospettiva, palingenesi che connota il loro percorso terreno pure. Tuttavia, un po’ come Cartesio, restiamo sempre con il dubbio che un demone possa aver architettato la frode.
Sfortunatamente né i numerosi libri né i documentari sul tema fugano le perplessità, anzi – e ciò vale per tutti gli interrogativi abissali – quanto più si approfondisce il soggetto, tanto più aumentano le domande che sorgono dalle antinomie in cui ci si imbatte.
Nel caso di un problema tanto vitale (e mortale), seguitiamo a reperire solo risposte parziali, ambigue ed insufficienti, quando avremmo bisogno della RISPOSTA.
Approfondimenti:
- Truman Cash ed il destino dell'anima, 2014
- Che cosa succede dopo la morte?, 2011
- Le esperienze di pre-morte nell'ambito dell'Ufologia, 2009
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